Da Repubblica.it (29.4.04). Svolta nel crac Giacomelli:arrestati cinque dirigenti

in Comunicati stampa
Da Repubblica.it (29.4.04). Svolta nel crac Giacomelli:arrestati cinque dirigenti Accusati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta e false comunicazioni sociali. Si cerca una sesta persona. Il gruppo di vendita di articoli sportivi è in amministrazione controllata dal 2002. Debiti per oltre 200 milioni di euro RIMINI - Svolta nell?inchiesta sul gruppo riminese Giacomelli (commercio all?ingrosso di abbigliamento sportivo), quotato in borsa e da un anno al centro di un grave dissesto economico, attualmente sotto amministrazione straordinaria. Sono finiti in manette Emanuele e Antonio Giacomelli e altri tre dirigenti: Vittorio Fracassi, Stefano Pozzobon, Domenico Libri. Gli arresti sono stati eseguiti all?alba dalla Guardia di Finanza di Bologna. C?è anche una sesta persona coinvolta nell?operazione, ma l?ordinanza non sarebbe stata eseguita perché si trova all?estero. Per tutti l?accusa è di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, calunnia, emissione di fatture per operazioni inesistenti, false comunicazioni sociali. Gli arresti arrivano dopo mesi di indagini che hanno accertato come il gruppo fosse composto da almeno 20 società italiane ed estere. Il via alle inchieste è nato da esposti presentati da vari fornitori del gruppo che avevano ricevuto per pagamento di merci alcuni assegni che al momento dell?incasso erano stati bloccati in quanto Emanuele Giacomelli, all?epoca amministratore delegato del gruppo, ne aveva denunciato il furto. La crisi del gruppo Giacomelli comincia da lontano. Nel luglio 2001 la società viene quotata in borsa: le condizioni finanziarie non sono delle migliori ma gli organismi preposti al controllo del bilancio dell?azienda non oppongono alcuna resistenza. Alla fine del 2001 meno del 10 per cento dei punti vendita italiani ha un trend di crescita in linea con gli obiettivi, mentre in oltre la metà i risultati sono inferiori del 30 per cento. La situazione precipita quando, nel luglio 2002, la società acquista per 76 milioni di euro l?azienda di Sergio Longoni (22 punti vendita e più di 800 addetti). L?operazione finanziaria determina una forte crisi di liquidità. Dal marzo 2002 al marzo dell?anno successivo il gruppo registra un decremento pari al 99,4 per cento. Il crack finanziario è alle porte: i creditori non sono più disposti a fornire nuovi finanziamenti e l?aumento dei costi dell?attività alimenta il clima di tensione con i fornitori, sempre più preoccupati per l?assetto finanziario della società. Alla fine di luglio il tribunale decide di sottoporre le società del gruppo a un regime di amministrazione controllata, mentre il gruppo dirigente cerca di elaborare un nuovo piano di risanamento. Il 9 ottobre 2002 arriva la sentenza del tribunale di Rimini che dichiara lo stato di insolvenza della Giacomelli e nomina i commissari giudiziari che dovranno guidare l?azienda fino a quando non saranno decise le sorti del gruppo. Al 31 marzo 2004 i debiti verso fornitori ammontano complessivamente a 232,9 milioni di euro.

29/04/2004

Documento n.3908

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