DA REPUBBLICA.IT 16-9-04. sciopero della spesa. Nuova iniziativa di protesta con sit-in a Montecitorio

in Comunicati stampa
DA REPUBBLICA.IT 16-9-04. Nuova iniziativa di protesta con sit-in a Montecitorio e davanti alla sede dell’Istat: "Prezzi alti, no cumprà" "Niente auto, spesa e cellulari" oggi sciopero contro il carovita Invito di Intesa consumatori. I sindacati aderiscono di LUISA GRION ROMA - Oggi non si fanno acquisti: niente botteghe e mercatini, niente supermercati, bar e parrucchieri. Possibilmente si evita l’autostrada e ci si sposta in autobus. Magari in ufficio si rinuncia pure alla pausa caffè e ci si porta il panino da casa. Tutto per protesta: le associazioni dei consumatori invitano infatti ad aderire alle 24 ore di "sciopero della spesa" per manifestare il totale dissenso sull’andamento dei prezzi, sul costo della benzina, sulla stangata d’autunno in arrivo. Partecipare è facile, basta non spendere, o spendere lo stretto indispensabile. Ad organizzare il blocco, il quarto anno consecutivo, è l’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) che - sotto lo slogan di "prezzi alti, no cumprà", ha preparato sit-in e manifestazioni varie in tutti i principali centri italiani. "Diamo un segnale forte - chiede Rosario Trefiletti della Federconsumatori - mettiamo in campo l’insoddisfazione delle famiglie italiane che non ne possono più". Il futuro, secondo le associazioni, non promette niente di buono: "Per l’effetto del petrolio si prevede un rincaro di 150 euro per il maggior costo del riscaldamento, 300 per il pieno di carburante, 140 tra luce, gas e trasporti". Sul portafoglio degli italiani - dicono - graverà anche la manovra correttiva del governo che "inciderà per 120 euro tra servizi bancari, assicurativi, tabacchi e tagli agli enti locali". Di fatto la protesta dei consumatori ha incontrato - quest’anno più che mai - il consenso della sinistra, del sindacato, e anche dei produttori alimentari, convinti - come Coldiretti - che causa del problema sia anche la mancanza di trasparenza nei passaggi "fra i campi e tavola". Ds, Cgil, Uil, Fnsi, Verdi, Rifondazione comunista, Sunia, Comunisti italiani e Lista consumatori - fa sapere l’Intesa - hanno aderito alla manifestazione. Ci sta anche Adiconsum convinta che "chi specula sui prezzi vada boicottato". Ci sta Altroconsumo, pur dicendo che "è meglio comperare bene tutto l’anno che non comperare nulla per un giorno": a tal fine da qui fino a domenica, sul suo sito Internet pubblicherà dieci profili di spesa conveniente su Rc auto, telefoni, lavatrici e quant’altro. Ci sta appunto anche la Cgil. Epifani, ha commentato: "Quando vedo l’inflazione Istat al 2,3 per cento, penso che ci sia un evidente impoverimento di una parte della società italiana. Di una parte sola, perché ce ne è un’altra che in queste condizioni si arricchisce". Anche Bertinotti, leader di Rifondazione aderisce, avvertendo che "serve una terapia d’urto capace di incrementare il potere d’acquisto dei salari". Molto perplesso resta invece il governo: "Lo sciopero della spesa non è un modo per risolvere il problema" ha detto il ministro delle Attività Produttive Antonio Marzano. Meglio semmai "è portare avanti un accordo nazionale e omogeneo" sul modello di quello di Torino fra commercianti e amministrazioni locali (il patto riduce i prezzi del 2 per cento da ottobre). "Ci arriveremo presto" ha detto il ministro. Ai consumatori, a dire il vero, la soluzione torinese era piaciuta poco: " facile diminuire i prezzi del 2 per cento dopo che, approfittando dell’arrivo dell’euro, si sono rialzati i listini dal 40 al 100 per cento". (16 settembre 2004)

16/09/2004

Documento n.4117

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