Da Il Mattino.it 18/11/2004- Interessi, le banche si appellano all’Europa

in Comunicati stampa
Da Il Mattino.it 18/11/2004 Interessi, le banche si appellano all’Europa di MARCO ESPOSITO Dieci giorni fa le banche avevano assicurato: rispetteremo le sentenze. Poi, di fronte alla valanga di ricorsi in arrivo sull’anatocismo - cioè sulla pratica del calcolo degli interessi sugli interessi - hanno deciso una mossa clamorosa: ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di giustizia europea contro la sentenza della Cassazione che li obbliga a restituire gli interessi in eccesso anche per gli anni precedenti al 1999. I consumatori dell’Adusbef hanno stimato in 63 miliardi di euro la somma da rimborsare. Una valutazione - secondo l’Abi - decisamente eccessiva; ma che ha indotto il presidente dell’associazione, Maurizio Sella, ad annunciare l’appello alla Consulta e alla Corte del Lussemburgo, ricorsi che non hanno tuttavia il potere di bloccare le iniziative giudiziarie in Italia, che quindi proseguiranno. Secondo Elio Lannutti dell’Adusbef i ricorsi «sono dettati dalla disperazione» e rischiano di «suggellare» la sconfitta delle banche a livello europeo. Secondo Sella però, la pronuncia della Cassazione desta «sorpresa e incertezza perché il riconoscimento di un proprio errore da parte della Corte di Cassazione, che si vuole retroattivo, priva anche per il futuro gli operatori economici dell’affidabilità del quadro di regole in cui agiscono». Sella va oltre e spiega che la sentenza, più che danneggiare l’immagine delle banche, «danneggia l’immagine dell’economia italiana». Secondo Lannutti, invece, «il signor Sella e l’Abi annunciano ricorsi forse dettati dalla disperazione, che non serviranno neppure a far guadagnare tempo alle banche perché non potranno riuscire a bloccare le sentenze di restituzione degli interessi illegali dei tribunali, cercano di suggellare la sconfitta in Europa». Sulla stessa linea Federconsumatori e Codacons. «Non esiste nessun altro tribunale che può dare ragione alle banche sulla questione dell’anatocismo. Il signor Maurizio Sella - si legge in una nota del presidente del Codacons Carlo Rienzi - dovrebbe saltare in groppa a un cavallo alato e chiedere il giudizio del Tribunale delle Anime, ma anche lì il sistema bancario sarebbe condannato per i miliardi che le banche hanno rapinato negli anni agli utenti indifesi». Non sono mancati i commenti dei politici. In particolare il ministro del Welfare Roberto Maroni ha detto: «Le banche, piuttosto che fare ricorso, dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e un’altra sul portafoglio, sganciare quanto indebitamente e illegittimamente, secondo quanto dice la Cassazione, hanno percepito e riscrivere nuove regole per il futuro». Il ricorso dell’Abi è giudicato inopportuno dalla Margherita mentre i Ds chiedono al governo «come intenda agire per difendere i rimborsi dei risparmiatori». L’anatocismo - termine greco che letteralmente vuol dire ”oltreusura” - è una pratica vietata dal codice civile del 1944. Non è possibile, insomma, che gli interessi su un prestito facciano maturare automaticamente altri interessi, a meno che non vi siano usi contrari. Tali usi sono stati codificati dall’Associazione bancaria nel 1952, quindi in un periodo nel quale la legge li vietava. Soltanto nel 1999 però i giudici hanno dato ragione in modo chiaro ai clienti delle banche, imponendo il ricalcolo degli interessi. Una legge salvabanche cercò di limitare i danni per le aziende di credito, vietando l’anatocismo da quel momento in poi ma mettendo una pietra sul passato. Tale legge è stata dichiarata, però, incostituzionale dalla Consulta, per cui la Cassazione - trattando il caso di due clienti del Credito italiano in Sardegna - nei giorni scorsi ha deciso che il cliente ha diritto al rimborso anche delle quote di interessi sugli interessi calcolate prima del 1999. La notizia della vittoria per i due sardi sta provocando una valanga di ricorsi fotocopia. Se ne stimano 500 mila.

19/11/2004

Documento n.4266

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