Da ADUSBEF Piemonte - LAVORO A DOMICILIO O CATENA DI SANT’ANTONIO?

in Comunicati stampa
Da ADUSBEF Piemonte COMUNICATO STAMPA Torino, 11 gennaio 2005 LAVORO A DOMICILIO O CATENA DI SANT’ANTONIO? CASALINGA DI NICHELINO (TORINO) BEFFATA DALLA JERIKO INTERNATIONAL. L’ADUSBEF ANNUNCIA UN ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI TORINO Aver bisogno di lavorare, rispondere a un’inserzione e ritrovarsi a doverci rimettere dei soldi! Questo è quanto accaduto a una signora che ha segnalato la propria vicenda all’Adusbef del Piemonte. La signora Pierluigia Bianco, residente a Nichelino, casalinga, legge sul giornale di annunci gratuiti “Secondamano”, in data 15 ottobre 2004, il seguente annuncio: “Azienda ricerca ambosessi ovunque residenti per lavoro domiciliare, imbustamento dépliants anche part-time. Jeriko int. Fax 055-9105700”. L’annuncio è pubblicato nelle rubriche “Offerte di lavoro” e si parla chiaramente di lavoro a domicilio, proprio quello che la signora Bianco sta cercando. La signora, quindi, invia un fax al numero pubblicato sul giornale, che risulta intestato alla Jeriko International, con sede a Montevarchi (Ar). La Jeriko risponde inviando alla signora Bianco un documento illustrativo delle proprie attività. La Jeriko si presenta come un’azienda operante su tutto il territorio europeo, che affida a privati “mansioni di svolgere presso il proprio domicilio”. Tali mansioni possono consistere in semplice imbustamento di volantini pubblicitari, oppure riempimento di schede, oppure trascrizioni di indirizzi forniti dalla stessa azienda. La paga “sarà calcolata in base ai volantini imbustati, in genere da euro 0,10 a euro 0,30 a volantino”, più fisso mensile calcolato in base alla quantità di lavoro svolto. Si precisa, poi, che “verrà regolarmente pagato ogni 3 del mese a mezzo vaglia postale” e che il materiale da imbustare “le sarà direttamente recapitato presso il suo domicilio mediante corriere espresso o agente di zona”. Tuttavia, si precisa anche, che, “a copertura del primo materiale che le verrà recapitato dovrà versare la simbolica somma di euro 31.00. Tale somma, che le sarà interamente restituita con primo stipendio, verrà da lei versata solo al ricevimento del primo materiale”. Se la signora desidera iniziare la collaborazione con la Jeriko non deve far altro che compilare un tagliando con i propri dati, versando euro 15.00 a titolo di “spese di recapito” su un conto corrente postale intestato all’azienda (allegando copia della ricevuta del versamento). La signora versa i 15.00 euro e trasmette via fax alla Jeriko il tagliando e la copia della ricevuta del versamento. Dopo qualche giorno la signora Bianco riceve effettivamente il pacco dalla Jeriko. Ma quando lo apre, ecco la sorpresa! Il pacco contiene in effetti un centinaio di volantini, più un libretto di istruzioni, più il volantino pubblicitario relativo a una tuta dimagrante. Solo che i volantini che la signora Bianco dovrebbe imbustare sono identici a quello che lei stessa aveva ricevuto via fax dalla Jeriko. E scopre, dalla lettura del libretto di istruzioni, che “al rientro in ditta di 100 tagliandi con il vostro numero di codice riceverete assieme alla paga mensile anche i 33,99 euro cauzionali che avete versato”. “Siamo in presenza di una classica catena di Sant’Antonio-dichiara Alessandro Di Benedetto, presidente dell’Adusbef del Piemonte-infatti signora non verrà retribuita in base alla quantità di imbustamenti, ma in base al numero delle persone che ricevendo da lei il volantino della Jeriko contatteranno a loro volta l’azienda, proponendosi come collaboratori e versando la cifra in denaro prevista. Per essere più precisi: la signora deve imbustare a proprie spese i volantini pubblicitari Jeriko, scrivendo nel tagliando il proprio codice collaboratore, e spedendo il tutto a indirizzi di persone di propria conoscenza. Quando 100 persone contattate dalla signora Bianco avranno a loro volta contattato la Jeriko inviando via fax il tagliando con il codice della signora, questa verrà pagata. E’ evidente la difformità tra quanto scritto nell’annuncio apparso su Secondamano il 15 ottobre e l’attività illustrata nel libretto informativo della Jeriko. Non si tratta di lavoro a domicilio, ma di un perverso meccanismo che incastra le persone in cerca di lavoro, che così finiscono con il rimetterci del denaro! E purtroppo sono casi sempre più diffusi, dove a farne le spese sono sopratutto persone deboli, bisognose, magari anziani. Come Adusbef invitiamo tutti a diffidare da annunci che promettono lavoro chiedendo versamenti in denaro. Inoltre l’Adusbef del Piemonte nei prossimi giorni presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Torino, affinché la magistratura verifichi l’eventuali sussistenza di una fattispecie penalmente perseguibile” ALESSANDRO DI BENEDETTO Pres. Regionale ADUSBEF Associazione a difesa dei consumatori SEDE ADUSBEF del PIEMONTE Via Stupinigi, 10 – 10042 Nichelino (Torino) Tel. 011/62.79.720 – Fax fax 011/62.77.392, e-mail: [email protected]

19/01/2005

Documento n.4379

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