CREDITO: ITALIA PRIMATO ALTI COSTI GESTIONE CONTI CORRENTI, PARI A 318 EURO CONTRO 314 MEDIA UE. PER TUTELARSI DA STANGATA TARIFFARIA CIRCA 38 EURO MEDI ANNUI, CAMBIARE BANCA CON OCULATEZZA

in Comunicati stampa

CREDITO: ITALIA PRIMATO ALTI COSTI GESTIONE CONTI CORRENTI, PARI A 318 EURO CONTRO 314 MEDIA UE. PER TUTELARSI DA STANGATA TARIFFARIA CIRCA 38 EURO MEDI ANNUI, CAMBIARE BANCA

 

   Come previsto dall’Osservatorio Adusbef e già annunciato nel dicembre 2017,  confermata la stangata tariffaria su quasi tutte le tipologie di  conti correnti  (a pacchetto, convenzionati, on-line, senza risparmiare i giovani, le famiglie, i single, i pensionati, i professionisti, ecc.), per addossare ancora una volta ai correntisti (obbligati dalla Legge “Salva Italia del Governo Monti”, ad avere un conto corrente bancario),la dissennata gestione del credito e del risparmio, con aumenti medi quantificati in 38 euro l’anno.

  L’inchiesta del quotidiano La Stampa conferma la crescita a dismisura dei costi per i servizi bancari, anche quelli on line (che restano pur sempre i più economici), in media del 20%, se si prende in considerazione un campione rappresentato dai principali 10 operatori del credito, con punte che però superano anche il 40%. 

   “Ad essere rincarati più di tutti sono i conti ad operatività mista (sia on line che in filiale) che salgono anche del 52,8% e che evidentemente le banche vogliono disincentivare. In media nei 4 anni passano infatti da 82 a 115,73 euro di costo annuo (+41,12%). A pagare di più in assoluto (quasi 173 euro l’anno) sono però le famiglie che restano ancorate ai conti tradizionali, tutti gestiti attraverso lo sportello della banca. Per questo tipo di conti, in particolare, sono aumenti i canoni annui (27,47 euro di media), i costi delle carte di credito (canone annuo medio 37,5 euro) e delle carte di debito. Le banche on line hanno invece tagliato costi di canone, movimenti, bonifici e prelievi allo sportello, costo degli assegni e del canone annuo della carta di credito (12,22 euro di media) aumentando di contro i costi del versamento di contanti e assegni, dei bonifici on line delle domiciliazioni e dei prelievi attraverso gli Atm di altre banche e nella Ue. Se si guardano i soli conti tradizionali in media i single in quattro anni hanno subito aumenti compresi tra il 23,5 ed il 33%, le coppie tra il 30 ed il 52,8%, le famiglie tra il 28 ed il 45,5 per cento. In pratica il costo annuo di tenuta del conto bancario è aumentato da un minimo di 13 ad un massimo di 43 euro l’anno”.  Per la famiglia modello individuata da La Stampa, il costo di alcune tipologie di conti sono passati da 0,93 euro del 2013 ai 30,53 di oggi, con un rincaro  di + 4.200 % in percentuale”

   Poiché è sempre più difficile districarsi nella vera e propria giungla delle tariffe e delle offerte ‘civetta’ delle banche per accalappiare gli utenti scontenti – soprattutto in questi giorni di arrivo degli estratti conto annuali-, con la retribuzione dei depositi bancari sotto zero, le spese e gli interessi da corrispondere sempre più salati, per non cadere dalla padella nella brace, è bene informarsi prima di esercitare il diritto di recesso (gratis) in caso di aumenti, facendo ricorso alla portabilità entro il termine di 12 giorni lavorativi.

    Poiché è diventato  un fenomeno generalizzato rincarare costi e condizioni, quella di cambiare banca può non essere una scelta sufficiente, bisogna quindi valutare preventivamente dai comparatori on-line, che consentono di confrontare prezzi, tariffe, commissioni e condizioni praticati dai vari operatori, l’istituto di credito più conveniente, scegliendo tra le diverse tipologie di conti correnti offerti,  quello più adatto alle proprie necessità. Controllare quindi sempre le condizioni dei conti correnti, abituandosi a cambiare banca, cercando di attivare quella corretta concorrenza, assente nel sistema bancario anche per la pigrizia di utenti e consumatori fidelizzati a costo zero al proprio istituto di credito. 

15/01/2018

Documento n.7110

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