CRACK PARMALAT:BONDI "BOCCIA" GIUSTAMENTE LE BANCHE STRANIERE

in Comunicati stampa
COMUNICATO STAMPA CRACK PARMALAT: COME VOLEVASI DIMOSTRARE,IL COMMISSARIO BONDI "BOCCIA" GIUSTAMENTE LE BANCHE STRANIERE DALL’INSINUAZIONE AL PASSIVO, CONTRO LE QUALI SONO STATE AVVIATE SACROSANTE AZIONI REVOCATORIE, MA "GRAZIA" LE BANCHE ITALIANE SIA DALLE REVOCATORIE, CHE DALLE AMMISSIONI DELLE ISTANZE APPLICANDO UNO STRAMBO,DISCUTIBILE TEOREMA ! E’ PENSABILE E SOSTENIBILE CHE, MENTRE LE BANCHE ESTERE ERANO AL CORRENTE DELLA GRAVISSIMA SITUAZIONE FINANZIARIA DELLA PARMALAT,LE BANCHE ITALIANE LA IGNORAVANO A TAL PUNTO DA ESSERE PREVENTIVAMENTE ASSOLTE DAL DR.BONDI "DESIGNATO" DA TANZI SU SUGGERIMENTO DI 4 BANCHE ? Come volevasi dimostrare,il commissario straordinario della Parmalat dr. Enrico Bondi, formalmente nominato dall’ex patron Calisto Tanzi nello scorso dicembre dietro suggerimento delle 4 maggiori banche italiane più esposte con il gruppo di Collecchio,ha accettato soltanto l’1 per cento delle richieste di insinuazione al passivo delle banche estere,bocciandone il 99 per cento,mentre avrebbe ammesso il 43 per cento delle istanze presentate dalle banche italiane. E mentre nei giorni scorsi ha avviato sacrosante azioni revocatorie e richieste di risarcimento danni contro le banche estere (10 miliardi di euro contro Citigroup e 290 milioni di euro contro UBS,17 milioni di euro nei confronti di Deutsche Bank), non risulta abbia intentato analoghe richieste contro le banche italiane,in ossequio ad uno strambo discutibile teorema secondo il quale,mentre le banche straniere conoscevano la reale situazione finanziaria della Parmalat,le banche italiane la dovevano ignorare completamente. Se la situazione dovesse essere quella descritta dalle azioni revocatorie del dr. Bondi, secondo il quale sarebbero state le banche estere a spingere Parmalat nel dissesto con la vera e propria "fabbrica" di nuove obbligazioni piazzate ai risparmiatori per coprire l’indebitamento in una catena piramidale finora applicata ad altre tipologie di investimenti,oltre ad essere difficilmente sostenibile sul piano giuridico ribalterebbe completamente tecnica e prassi bancaria applicata di informazione,anche alla Centrale Rischi di Bankitalia,delle esposizioni debitorie dei gruppi industriali verso il sistema bancario,italiano ed estero,con i dettagli degli affidamenti e del loro corretto utilizzo. Adusbef teme che non sia così,per questo torna a chiedere al commissario straordinario parità di condizioni per tutti gli attori del grande scandalo finanziario,non per simpatia verso le banche estere ed antipatia nei confronti delle banche italiane, ma perchè solo equità e parità di comportamenti verso tutti gli istituti di credito, potranno soddisfare i sacrosanti risarcimenti al maggior numero di risparmiatori truffati.

17/08/2004

Documento n.4076

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