CRACK PARMALAT: IL RAPPORTO DELLA G.D.F. DI ROMA SEMBRA DIMOSTRARE LA PRECISA RESPONSABILITA’ DELLE BANCHE

in Comunicati stampa
CRACK PARMALAT: IL RAPPORTO DELLA G.D.F. DI ROMA SEMBRA DIMOSTRARE LA PRECISA RESPONSABILITA’ DELLE BANCHE SULLA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL GRUPPO, CHE SI INDEBITAVA CON L’EMISSIONE A CATENA DI NUOVI BOND, CON L’ESCLUSIVA FINALITA’ DI DARE COPERTURA A DEBITI PREGRESSI ! ANCHE PER PARMALAT, COME PER CIRIO,LE BANCHE SAPEVANO,SENZA MAI INFORMARE SUL RISCHIO DEGLI INVESTIMENTI, NE’ AL SISTEMA FINANZIARIO, NE’ AI RISPARMIATORI. ADUSBEF DIMOSTRERA’, CARTE ALLA MANO NEI TRIBUNALI, CHE LE BANCHE SAPEVANO ! L’ottimo rapporto della Guardia di Finanza,i cui scarni stralci sono stati anticipati ieri,dimostrano che le banche non potevano non conoscere la situazione debitoria di un gruppo, che creava bond a ripetizione a copertura di altri debiti in una lunga catena di Sant’Antonio che fa invidia ai più sofisticati dei sistemi piramidali, ideato e messo in piedi con esclusive finalità truffaldine. Le banche hanno precise responsabilità e doveri nei rapporti con i sovvenuti: “L’attività della banca è contrassegnata non solo dalle caratteristiche della professionalità, ma anche di professionalità di più elevato livello. Essa deriva dal fatto che la stessa attività di erogazione del credito è una attività destinata ad essere svolta solamente da soggetti dotati di una specifica professionalità, la quale deve perdurare nell’esercizio dell’attività, pena l’adozione da parte dell’autorità di vigilanza di provvedimenti addirittura rivolti ad escludere dal mercato la stessa banca……L’esame della meritevolezza del credito viene specificamente affrontato da direttive del CICR, deliberazione del 26 marzo 1987 (in Banca D’Italia, Bollettino di vigilanza sulle aziende di credito, n. 89, p. 14), poi dalla stessa Banca D’Italia, Istruzioni di vigilanza per gli enti creditizi, XXXIX, par 4 (ed. ottobre 1989), che indicano alle banche le modalità di istruttoria preliminare nel momento della concessione dell’affidamento, come pure la necessità di procedere a revisione degli originari elementi conoscitivi acquisiti al momento del sorgere del rapporto, analisi e accertamenti da rinnovare in tutti i momenti di rinnovo del rapporto, come pure in sede di revisione delle diverse posizioni di rischio” (B.Inzitari, Le responsabilità della banca, in Banca Borsa e titoli di credito”. In materia di analisi dei bilanci delle società sovvenute da parte del sistema bancario e/o delle società delle quali il sistema bancario colloca i bonds presso i risparmiatori, è stato osservato che un istituto bancario (orientamento costante della Suprema Corte), è un operatore qualificato che deve saper leggere un bilancio. “La conoscibilità dello stato di insolvenza deve essere valutata con estremo rigore quando si tratta di Istituti di credito, particolarmente considerati quali soggetti qualificati e attenti” (tra le tante Cass. 02.05.1994, Fa, 1994, 12, 1251 - 1252), ed è tenuto a monitorare costantemente il sovvenuto, soprattutto quando questi presenti un indebitamento macroscopico e ricorra continuamente a emissioni di obbligazioni”. Negli atti di citazione, notificati a macchia di leopardo in tutta Italia,Adusbef nel trattare la concessione abusiva del credito, ricostruisce la storia del gruppo di Collecchio,dall’approdo in Borsa di Parmalat finanziaria nel 1990 sulla base di bilanci falsi,fino al gonfiamento surrettizio dell’indebitamento da parte di un sistema bancario che sfornava bond a ripetizione per ripagare altri debiti. Per apprezzare la difformità della erogazione dei finanziamenti concessi dal sistema bancario alla Parmalat rispetto ai criteri stabiliti dal TUB, basti rileggere le censure mosse, nel 1995, dal Rapporto Ispettivo della Banca d’Italia al Banco di Napoli: un istituto considerato (dalla stessa Bankitalia) un esempio emblematico di malagestio del credito. Ebbene: quanto è stato riscontrato nel caso Banco di Napoli, è riscontrabile, in egual se non maggior misura, nel comportamento delle banche italiane nei confronti di Parmalat. Si legge tra l’altro, nella citata Relazione: “…analisi istruttorie non improntate a criteri di trasparenza e obiettività. Si è pertanto proceduto all’erogazione di finanziamenti, anche ingenti, non commisurati alla capacità di indebitamento dei clienti o diretti o sostenere iniziative fortemente aleatorie……Diffusa è stata l’incuria per l’acquisizione egli atti e dei bilanci ufficiali, tanto che le analisi dei dati patrimoniali ed economici sono state fatte sulla base di situazioni ormai superate ovvero di semplici bozze nemmeno avvalorate da firme…” (pag. 9, punto 11). Adusbef che attende ancora Dal commissario Bondi le annunciate azioni revocatorie contro le banche, apprezza la posizione del Comitato di Sorveglianza,che accogliendo le ns. richieste,preme per far ottenere agli azionisti, almeno quei warrant (concessi anche ai soci del Banco di Napoli ) per non premiare gli speculatori dell’ultima ora, che hanno acquistato bond Parmalat,pagandoli 1 decimo del valore originario.

25/06/2004

Documento n.4007

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