CRACK MPS: SE BANKITALIA E DRAGHI HANNO SBAGLIATO, DEVONO ESSERE CHIAMATI A RISPONDERE. GRAVISSIME LE INTEFERENZE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

in Comunicati stampa

 COMUNICATO STAMPA

CRACK MPS: SE BANKITALIA E DRAGHI HANNO SBAGLIATO, DEVONO ESSERE CHIAMATI SUL BANCO DEGLI IMPUTATI. GRAVISSIME  LE INTEFERENZE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA E CAPO DEL CSM,CONTRO   INDAGINI  MAGISTRATI,CHE IN UNO STATO DI DIRITTO, HANNO OBBLIGO AZIONE PENALE VERSO TUTTI !

     Con tutto il rispetto per l’istituzione massima, l’intervento del Presidente della Repubblica e capo del CSM per fornire a Bankitalia lo status di “intoccabile”, è un grave errore ed una vera e propria interferenza verso i magistrati inquirenti, che hanno l’obbligo dell’azione penale secondo il principio costituzionale sancito dall’art 3: “la legge uguale per tutti”.

   Un buco finora accertato da 15,4 miliardi di euro,  superiore al crack Parmalat nello scandalo bancario più grave della Repubblica, ricorda lo scandalo della Banca Romana che travolse il governo dell’epoca 120 anni fa, dopo l’arresto, avvenuto il 20 gennaio 1893, del Governatore Bernardo Tanlongo e del cassiere Michele Lazzaroni, per aver duplicato una nutrita serie di biglietti di banca, pressati da continue richieste di denari da parte di ministri, deputati e giornalisti. La Banca Romana infatti, a fronte dei 60 milioni autorizzati, per cui possedeva sufficienti riserve auree, aveva emesso biglietti di banca per 113 milioni di lire, incluse 40 milioni di banconote false in doppia serie.

    In quei tempi si creava  denaro circolante con la duplicazione dei biglietti di banca, negli ultimi decenni sono state create piramidi finanziarie e montagne di denaro dal nulla, con algoritmi e sofisticati  strumenti derivati, 700.000 miliardi di dollari, dieci volte il Pil del mondo, spacciati da avidi banchieri di affari senza scrupoli e con il concorso della Autorità vigilanti, anche mediante HFT, trading ad alta frequenza, per aggredire l’economia reale, commissariare le democrazie, attentare alla sovranità degli Stati ed alla ricchezza delle Nazioni.

   Se la Banca d'Italia del governatore Mario Draghi, individuò irregolarità contabili che consentirono a Banca Monte dei Paschi di Siena di nascondere le proprie perdite per più di due anni, prima che l'istituto venisse costretto ad ammettere gravi perdite di bilancio, deve spiegare perché  non è tempestivamente intervenuta, ma al contrario ha consentito al principale protagonista di  quelle operazioni fraudolente, di diventare presidente dell’Abi e di concertare assieme politiche creditizie sempre a danno dei risparmiatori.

  In uno Stato di diritto, non deve essere consentito ad alcuno di insabbiare le responsabilità della Banca d’Italia gestione Draghi-Tarantola, esattamente nel periodo compreso tra il 2005 e il 2011, che  Adusbef ritiene ci siano state specie nella mancanza di vigilanza, con la complicità di una cupola bancaria che non ha voluto vedere in tempo, la genesi del più grave crack finanziario nella storia della Repubblica, addossato come sempre a risparmiatori, correntisti, lavoratori.

   Se la Banca d’Italia ha agito bene, si difenderà nel processo, essendo intollerabile per milioni di risparmiatori, consumatori e famiglie, che hanno subito la crisi sistemica e grave perdita del potere di acquisto, soprattutto in Italia  per precise responsabilità di banchieri, oligarchi, tecnocrati e cleptocrati che hanno rubato il futuro ai giovani, soprattutto  dei distratti vigilanti che non hanno impedito lo spaccio di prodotti tossici e derivati avariati ad Enti locali ed imprese fatte fallire, garantire l’immunità a prescindere, per non far scoperchiare le evidenti responsabilità di un sepolcro imbiancato.

 

 

                                                                                                                   Senatore Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

Roma,1 febbraio 2013

01/02/2013

Documento n.9316

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