CRACK MPS: PRONTE LE 4 CITAZONI ADUSBEF CHE SARANNO DEPOSITATE A SIENA,FIRENZE E ROMA.CONTRO MPS,DEUTSCHE BANK,NOMURA,CONSOB,BANKITALIA

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA

CRACK MPS: PRONTE LE 4 CITAZONI ADUSBEF CHE SARANNO DEPOSITATE IN TRIBUNALE A SIENA,FIRENZE E ROMA. CONTRO DEUTSCHE BANK E NOMURA PER I DERIVATI, BANKITALIA E CONSOB PER OMESSA VIGILANZA E CONCORSO IN FALSO IN BILANCIO, I MANAGER MPS PER CONCORSO IN BANCAROTTA. ADUSBEF NELLE 4 CITAZIONI CHIEDERA’ DI ESCUTERE L’EX GOVERNATORE BANKITALIA DRAGHI,L’ATTUALE VISCO,LA TARANTOLA E VEGAS (CONSOB).

    Pronte le citazioni predisposte da un pool di legali e commercialisti coordinati dall’avv. Antonio Tanza, che Adusbef depositerà nei Tribunali di Roma, Firenze e Siena, contro i manager Mps che hanno procurato il più grave crack della storia della Repubblica, con una distruzione di valore di 15,4 miliardi di euro, superando i 14 miliardi di Parmalat, con il titolo sceso da 2 euro ante-fusione con Antonveneta nel 2008 a 0,17 centesimi registrati oggi in borsa; Deutsche Bank e Nomura, per i derivati; Bankitalia e Consob per omessa vigilanza, falso in prospetto, concorso in falso in bilancio.   I bilanci del Monte dei Paschi di Siena che sarebbero stati falsificati dal 2009 al 2011, non potevano avvenire ad opera esclusiva dell'ex presidente Giuseppe Mussari e dell'ex direttore generale Antonio Vigni, già indagati nell'ambito del filone principale dell'inchiesta, ma essendo sottoposti a controlli degli organismi vigilanti, anche per i prospetti degli aumenti di capitale, la contraffazione delle scritture contabili e delle certificazioni finali, non potevano essere compiute dai manager nel tentativo di occultare "la voragine dei conti" da loro stessi provocata, senza evidenti collusioni e complicità che cercheremo di far emergere nei processi.   Essendo poi ridicola la sanzione a scoppio ritardato comminata dalla Banca d’Italia a seguito delle ispezioni per un ammontare di 5 milioni di euro, chiederemo che i giudici possano escutere i protagonisti degli organi di vigilanza quali l’ex Governatore di Bankitalia Draghi e l’attuale Governatore Visco (che hanno reclamato poteri di interdizioni già previsti nel Testo Unico Bancario ed utilizzati nel 2007 per Banca Italesae), l’ex capo della Vigilanza signora Tarantola, l’ex presidente della Consob Cardia e l’attuale Vegas, che non hanno visto, o non hanno voluto vedere ai fini di prevenirlo, un crack annunciato di dimensioni storiche, che ha bruciato il valore del titolo in borsa e distrutto migliaia di posti di lavoro e la residua credibilità dell’Italia.Un'azione di responsabilità contro tutti gli attori della bancarotta, evitata solo per l’intervento dello Stato che dovrà coinvolgere in primis Consob e Bankitalia, che hanno consentito le operazioni fraudolente, a partire dal nulla osta all'acquisto di Antonveneta, che Mps non poteva permettersi, fino agli omessi interventi previsti dal Tub (Testo unico bancario) e non adottati dopo le ispezioni, né dei vertici della Consob per la mancata impugnativa dei bilanci e dei prospetti negli aumenti di capitale e nell'operazione Casaforte.     Adusbef, in sintonia con la richiesta di Beppe Grillo, che ha denunciato un silenzio assordante sulla tragedia della più antica banca, con una vittima stranamente suicidata, nella prima delle citazioni in giudizio che presenterà in settimana al Tribunale di Roma, competente per giurisdizione, intenterà una class action contro Bankitalia e Consob, corresponsabili per non aver vigilato sulla prudente gestione del credito e del risparmio su una bancarotta evitata solo per l'intervento pubblico di oltre 4 miliardi di euro di Monti-bond (l’intera rata dell’odiosa Imu prima casa), non certo per la vigilanza di autorità sempre a braccetto con l'Abi e i banchieri.   Adusbef infine è d’accordo con la proposta di nazionalizzare il MPS avanzata da Beppe Grillo, con la destituzione immediata dei vertici Profumo e Viola e la nomina di un commissario, che ci auguriamo l’azionista Tesoro possa presentare all’assemblea dei soci convocata per il 29 aprile.

 

                                                                                                                       

08/04/2013

Documento n.9365

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