Conversione Lira/Euro: per Bankitalia sentenze della Consulta carta straccia.

in Comunicati stampa

CONVERSIONE LIRA/EURO: PER BANKITALIA, SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, CARTA STRACCIA. A 100 GIORNI DALLA SENTENZA DELLA CONSULTA, BANKITALIA CONVERTIRA’ SOLO A COLORO CHE SONO ANDATI IN GIUDIZIO,ED A CHI HA AVUTO ACCORTEZZA DI PRESENTARE ISTANZA ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2012, FACENDOSI RILASCIARE APPOSITA RICEVUTA DALLA STESSA BANCA D’ITALIA

 

    Nei giorni in cui 130.000 famiglie che hanno avuto la sfortuna di fidarsi di CariChieti, CariFerrara, Banca Marche, Popolare Etruria e dei loro distratti vigilanti, risparmiatori truffati che continueranno a lottare contro l’esproprio criminale del risparmio subito con l’azzeramento di azioni ed obbligazioni con il decreto del Governo Renzi del 22 novembre 2015, un altro duro colpo arriva dagli oligarchi di Bankitalia, sulla sentenza della Corte Costituzionale, che il 7 ottobre 2015, aveva dichiarato  l’illegittimità costituzionale dell’art. 26 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, dall’art. 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214.

   Bankitalia infatti, che aveva avviato un attento esame delle norme, per attuare la Sentenza della Consulta, fa sapere informalmente – in una circolare allegata ricevuta da Adusbef- che le istruzioni non sono ancora in vigore, ma inviate in anteprima allo scopo di facilitare la conoscenza delle modalità di lavoro da porre in essere per la conversione. In vista della conclusione degli approfondimenti effettuati con il MEF per dare esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale sulla conversione lire-euro, si anticipa in allegato (scrive la divisione normativa di Bankitalia) il testo della comunicazione con la quale si forniscono le istruzioni operative da seguire per il cambio delle lire con riferimento ai casi indicati.

  Al termine degli approfondimenti condotti con il Ministero dell’Economia, volti a individuare le modalità con le quali dare esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale sulla conversione lire-euro, si comunica che la Banca procederà al cambio delle lire in favore di coloro che:

a) hanno avviato, entro il termine originario di prescrizione delle lire (28.2.2012), un giudizio volto a ottenere la condanna della Banca d’Italia a dare seguito all’istanza di conversione, purché l’eventuale sentenza sfavorevole non sia passata in giudicato;

b) hanno richiesto con un’istanza formale la conversione entro il termine sopra indicato, specificando l’importo.

“In particolare, per i casi sub a), il pagamento sarà effettuato direttamente all’avvocato che rappresenta i ricorrenti in giudizio, presso la Filiale nel cui ambito di competenza ha sede il Foro ove è stata promossa l’azione. Alle Filiali interessate saranno fornite tempestivamente specifiche indicazioni.

Per quanto concerne le ipotesi sub b), la conversione potrà essere effettuata presso qualsiasi Filiale che svolge il servizio di Tesoreria dello Stato.

La conversione potrà avvenire in presenza di richieste scritte (cartacee con sottoscrizione, tramite PEC o semplici email) ovvero di dichiarazioni relative al rifiuto di una Filiale della Banca di eseguire il cambio, purché sottoscritte da parte del personale dell’Istituto, con data non successiva al 28.2.2012.

Le Filiali potranno dare corso alle operazioni di conversione anche sulla base di una diversa documentazione che presenti analoghe caratteristiche di affidabilità; nei casi dubbi si metteranno in contatto con il Servizio Organizzazione per le indicazioni necessarie…”.

    Bankitalia nel ricostruire la vicenda, dopo la sentenza della Consulta, aveva ricordato il proprio ruolo esecutivo, delle decisioni prese dai diversi governo, nell'ambito della funzione di emissione, che prevede anche "il compito di ritirare dalla circolazione le banconote che non hanno più corso legale a seguito dell'introduzione di una nuova serie di biglietti". Questo è accaduto anche per il passaggio dalla lira all'euro, scattato il 28 febbraio 2002, convertendo nella nuova valuta lire per un contro valore di 63 miliardi. Con l'anticipo della chiusura di queste operazioni, "la Banca d'Italia non ha più potuto effettuare, dopo il 6 dicembre 2011, le operazioni di conversione richieste". E la lira ha fatto l'ultimo regalo alle casse pubbliche: "Il controvalore delle banconote in lire ancora in circolazione (complessivamente circa 1,2 mld di euro) è stato versato al bilancio dello Stato".

   Adusbef e Federconsumatori, osservando il principio giuridico sulla prescrizione, che deve decorrere dal momento in cui può essere esercitato il diritto, invitano i possessori di lire, che non hanno intentato azione giudiziaria, nè hanno richiesto con un’istanza formale la conversione entro il termine del 28 febbraio 2012 con la specifica dell’importo, di andare nelle Filiali di Bankitalia a chiedere la conversione, richiedendo ricevuta del diniego.

   La strada della difesa dei diritti, della calpestata legalità e della violazione delle sentenze della Consulta, seppur lunga, difficile e tortuosa, sarà percorsa da Adusbef e Federconsumatori, con tutti gli strumenti giudiziari  possibili.

 

18/01/2016

Documento n.10222

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