CONSUMI: DOPO ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI ANCHE COOP CONCORDA ! SIAMO SULL'ORLO DEL BARATRO

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COMUNICATO STAMPA

 CONSUMI: DOPO ADUSBEF-FEDERCONSUMATORI ANCHE COOP CONCORDA ! SIAMO SULL’ORLO DEL BARATRO:INVECE DI INTERVENTI SUONANO L’ORCHESTRA CON MUSICA GRADITA GOVERNO PER ATTENUARE LA CRISI, ABROGARE PAREGGIO BILANCIO E CAMICIA FORZA FISCAL COMPACT

 

  Dopo le ripetute denunce di Adusbef e Federconsumatori, che in perfetta solitudine hanno monitorato  la perdita costante del potere di acquisto di stipendi salari e pensioni di oltre 12.000 euro dal 1 gennaio 2002, data di entrata in vigore dell’euro, a causa di prezzi e tariffe speculative letteralmente raddoppiate con il denominatore 1.000 lire=1 euro, anche la Coop, arriva oggi alla stessa conclusione.  La Coop oggi, nel rapporto 2014 'Consumi & distribuzione', documenta che in sette anni si sono "volatilizzati circa 15 punti di Pil ovvero 230 miliardi di euro", aggiungendo che  il 2014 non è l'anno del nuovo inizio, ma "l'anno in cui ci si è fermati sull'orlo del baratro alle prese con equilibri sempre più difficili", con gli italiani che hanno perso 2.700 euro a testa di reddito disponibile dal 2007.   

   Un recente studio Adusbef sulla capacità di spesa nell'area euro, ha dimostrato come la macchina prosciugatrice europea alimentata dall'ortodossia monetaria della Germania abbia impoverito i paesi del sud Europa ed in particolar modo ammazzato il ceto medio italiano. L'effetto trascinamento del cambio lira-euro entrato in vigore dal primo gennaio 2002 (1.000 lire= 1 euro), con lo sciagurato tasso di cambio fissato a 1.936,27 lire ad euro (invece di un giusto tasso di 1.300 lire max per 1 euro), ha svuotato le tasche delle famiglie italiane, al ritmo di 1.100 euro l'anno di rincari speculati, per un conto finale superiore a 12.000 euro pro-capite nell'ultimo decennio.

    Dall'ingresso nell'euro infatti, si è registrata una perdita del potere di acquisto, che anche le statistiche ufficiali sono costrette a riconoscere, pari a 12.054 euro per ogni famiglia (24 milioni), con un vero e proprio trasferimento di ricchezza stimato in 289,2 miliardi di euro (20 punti di Pil) , dalle tasche dei consumatori a quelle di coloro che hanno avuto la possibilità di determinare prezzi e tariffe, al riparo dai dovuti controlli delle inutili, forse contigue, autorità di settore.

    Adusbef e Federconsumatori hanno già divulgato gli aumenti sconsiderati da 'changeover', avvenuti con la complicità dei governi, con la lista di cento prodotti con il prezzo fissato nel dicembre 2001, ultimi giorni di vita della lira, come ad es. la penna a sfera aumentata del + 207,7%, seguita dal tramezzino (+198,7%) e dal cono gelato con (+159,7%), la confezione di caffè da 250 grammi (+136,5%), il supplì (+123,9%), un chilo di biscotti frollini (+113,3%), la giocata minima del lotto (+ 97,8%), aumenti vertiginosi su prodotti di largo consumo che hanno svuotato e saccheggiato le tasche delle famiglie, con un costo complessivo stimato in 12.054 euro pro-capite.

    Il parlamento italiano, come richiesto dalle cancellerie europee e dalla Troika e prontamente eseguito dal Governo di Mario Monti, ha approvato nell’estate 2012 con voto quasi unanime, il diktat europeo imposto dalla Germania, una ossessiva politica al rigore di bilancio, incompatibile con la recessione economica e con la prolungata crisi sistemica, che impedisce la ripresa ed uccide i consumi. La genesi delle politiche restrittive imposte dall’Unione Europea ai paesi del Sud Europa, che hanno ceduto qualsiasi residuo di sovranità, con l’effetto di impoverire i popoli di Grecia, Portogallo, Spagna e Italia, drogati in una prima fase dal credito facile per comprare le merci straniere, hanno prodotto una inaccettabile austerità ad esclusivo vantaggio delle banche tedesche e della Germania, alla quale viene fornita nuova mano d'opera a basso costo ed il pretesto per ridiscutere (al ribasso) il proprio sistema di welfare.

    Adusbef e Federconsumatori, liete che anche alcuni deputati del Partito Democratico e di un ampio fronte referendario, abbiano chiesto di abrogare Fiscal Compact e pareggio di bilancio (che non potranno essere onorati nonostante le politiche economiche di rigore imposte ai cittadini), ritengono che assieme alla questione lavoro, sia l’unica strada per restituire speranza di uscita da una crisi sistemica, iniziata negli Stati Uniti con i sub-prime, che hanno infettato Italia ed Ue con l’ assurda politica di rigore ed austerità che porta alla miseria ed alla fame intere fasce di popolazioni.

 

                                                    Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

Roma, 3 settembre 2014

 

09/03/2014

Documento n.9793

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