CONSOB: VEGAS CHIEDE PIU' POTERI ? CONSOB HA GIA’ TROPPI POTERI DI INDAGINI,SIMILI AUTORITA’ GIUDIZIARIA CHE NON USA PER NON DISTURBARE I BANCHIERI
COMUNICATO STAMPA
CONSOB: IL PRESIDENTE VEGAS CHIEDE PIU' POTERI ? LA CONSOB HA GIA’ STRARIPANTI POTERI DI INDAGINI,SIMILI A QUELLI DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA CHE NON USA PER NON DISTURBARE I BANCHIERI.
Dopo la Banca d’Italia, che ha chiesto più poteri che ha già ed aveva esercitato con Banca Italease nel 2007, è arrivato il turno della Consob, che per bocca del presidente Giuseppe Vegas, in riferimento allo scandalo Mps, ha chiesto al prossimo governo poteri più incisivi ed un aggiornamento della normativa italiana. Adusbef e Federconsumatori ricordano che il legislatore ha attribuito alla Consob, poteri di indagine simili a quelli riconosciuti all’Autorità Giudiziaria (artt. 115, 187 octies e 187-novies TUF) che impongono, tra l’altro, alla Commissione di garantire una corretta informazione finanziaria sulle società quotate attraverso la vigilanza sui documenti finanziari – incluso il bilancio – e ciò al fine di prevenire e scongiurare fattispecie delittuose quali, tra le altre, la manipolazione del mercato (art. 185 TUF) e le false comunicazioni sociali (artt. 2621 e 2622 c.c. – c.d. falso in bilancio). In base a quanto stabilito dal Testo Unico della Finanza (D.Lgs. n. 58/1998) l’Organo deputato a vigilare sulla trasparenza e sulla correttezza dei comportamenti dei soggetti che a vario titolo operano nei mercati finanziari, nonché a vigilare sulla correttezza dei dati e delle notizie destinate al mercato è la Consob, la quale, essendole demandata anche la verifica della trasparenza e della correttezza dell’informazione di natura contabile riferita ai singoli operatori finanziari, avrebbe dovuto rilevare, ed adeguatamente sanzionare, le irregolarità riscontrate da Banca d’Italia che, come di consueto, le ha all’uopo inviato le risultanze della attività ispettiva sul Monte dei Paschi di Siena. In base alle prassi operative in essere tra Banca d’Italia e Consob, non è da escludersi che i passaggi della relazione ispettiva di pertinenza della Consob siano stati anticipati (da Bankitalia a quest’ultima) ben prima che la Consob ricevesse l’esposto del 2 agosto 2011,che descriveva l’azione fraudolenta dei derivati Santorini ed Alexandria, e che gli esposti di Adusbef e Federconsumatori inviati alle Procure della Repubblica, hanno chiesto di acquisire e riscontrare presso le due Autorità con annessi documenti volti ad appurare l’esatta tempistica e i contenuti degli scambi documentali intercorsi riferiti allo scandalo MPS. In tale contesto desta fortissime perplessità la scelta dei vertici della Consob, nelle persone del Presidente Dott. Giuseppe Vegas e del Direttore Generale, collezionista di poltrone Gaetano Caputi, di riorganizzare i propri uffici marginalizzando ad un ruolo secondario e subordinato proprio quell’l'Ufficio che, per competenze specifiche, avrebbe potuto efficacemente controllare e contrastare l'esposizione ai rischi di banche e società quotate coi prodotti derivati: l’Ufficio Analisi Quantitative. Adusbef e Federconsumatori, ritenendo che la Consob non abbia utilizzato appieno i poteri conferiti dalla legge, attendono che gli sviluppi giudiziari dello scandalo Mps, portino a scoperchiare gli omessi controlli delle autorità vigilanti i quali, se esercitati con rigore, avrebbero impedito la bancarotta del gruppo Monte dei Paschi di Siena, evitato solo per l’intervento pubblico di 4 miliardi di euro con i Monti Bond.
15/03/2013
Documento n.9358