CONSOB: PROGETTO “CARTA DEGLI INVESTITORI”,LA CONFERMA DI UN VERTICE CONTIGUO,INCAPACE DI SVOLGERE RUOLO CHIAVE PER IL PAESE: LA TUTELA DEL RISPARMIO

in Comunicati stampa

CONSOB: IL PROGETTO “CARTA DEGLI INVESTITORI”, LA CONFERMA DI UN VERTICE INCAPACE DI SVOLGERE UN RUOLO CHIAVE PER IL PAESE: LA TUTELA DEL RISPARMIO.

 Adusbef giudica il progetto “Carta degli investitori” del Presidente Giuseppe Vegas, campione di giravolte e porte girevoli, passato direttamente dal Governo Berlusconi-Tremonti alla Consob, scandaloso ed imbarazzante, che testimonia la gestione di un vertice inadeguato al ruolo ed ai compiti che il legislatore ha affidato alla Commissione. Dalla lettura della ‘carta’ emerge con inequivocabile chiarezza che il progetto “Carta degli investitori” - articolato nei tre distinti sotto-progetti: i) campagna di sensibilizzazione dei risparmiatori sui propri diritti e sulle forme di tutela previste dall’ordinamento; ii) progetto di rivisitazione della Camera di Conciliazione ed Arbitrato; iii) perfezionamento della gestione degli esposti alla CONSOB - rappresenta l’ennesimo manifesto di intenti della Consob. Cosa hanno significato per la tutela del risparmio i tre Tavoli di confronto fra Autorità, industria e risparmiatori aventi ad oggetto: “Concorrenza fra sistemi di regole e vigilanza”(Tavolo n. 1), “Raccolta bancaria a mezzo di obbligazioni, prospetto e regole di condotta” (Tavolo n. 2) e “Semplificazione regolamentare del mercato finanziario italiano”(Tavolo n. 3)? Siamo inorriditi da una gestione inefficace ed inefficiente, improntata su comitati, tavoli di lavoro, task force. In sintesi tante parole, tante promesse, tanti proclami, e pochissimi fatti positivi a fronte di molteplici casi di risparmio tradito. Nessuna decisione, nessun rendiconto dei risultati raggiunti. La strategia di Vegas è confermata dai molteplici scandali finanziari: il fallimento Deiulemar, il caso Unipol-Fonsai, con le imbarazzanti intercettazioni dell’Antimafia sul ‘Porto di Ostia’, il Monte dei Paschi di Siena e da ultimo l’Opa Camfin. Frodi societarie in aumento, conflitti d'interessi, corruzione, concussione e maxi tangenti. Metà delle aziende quotate a Piazza Affari, in termini di capitalizzazione è sotto inchiesta da parte delle Procure di mezza Italia. Decine di miliardi andati in fumo. Decine di migliaia di risparmiatori truffati o “spremuti”. Cosa propone Vegas? L’ennesimo manifesto d’intenti? Tipico della sua area politica che negli ultimi 20 anni non ha fatto altro che perseguire interessi particolari, promettere, pianificare, pontificare senza mai raggiungere/rendicontare un risultato di interesse generale! Appare fuori luogo e privo di ratio economica e giuridica l’obiettivo del trio Vegas-Caputi-Stazi di innalzare il livello di “autotutela” degli investitori ! Occorrerebbe ricordare all’insignito dell’ambrogino d’oro per (de) meriti particolari, che il ruolo della Consob non è quello di affiancare l’industria nella fase di raccolta del risparmio, di semplificare le regole del gioco in danno della correttezza e trasparenza ma di essere il gatekeper dei risparmiatori tutelando il contraente debole attraverso concrete, rapide ed efficaci azioni di vigilanza informativa, regolamentare, ispettiva e sanzionatoria. Purtroppo ancora una volta emerge con tutta evidenza l’inadeguatezza e l’impreparazione di un Presidente esperto di diritto ecclesiastico e completamente a digiuno di diritto dei mercati finanziari, di economia e tecnica dei mercati mobiliari, di analisi quantitativa, in sintesi delle competenze dell’authority che presiede. Fintanto la Consob sarà “preda” di Giuseppe Vegas, di Guido Stazi, di Gaetano Caputi e di Francesca Amaturo nessuna concreta azione di vigilanza potrà essere realizzata. Fintanto si rinuncerà a colpire tali responsabilità saranno inevitabili le “rapine” ai danni dei risparmiatori.Per svolgere il delicatissimo compito di tutela dei risparmiatori italiani è necessaria trasparenza, correttezza e competenza. Tutte caratteristiche che, alla luce del progetto “Carta degli investitori” e dell’operatività dell’Istituto, mancano totalmente nelle posizioni di vertice della Consob. Come mai continuano a registrarsi risultati significativamente negativi della Camera di Conciliazione e Arbitrato? Come mai il nuovo collegio, formato da dipendenti Consob, sta registrando risultati ampiamente negativi e in linea di continuità con quelli già registrati dal precedente collegio esterno? Come mai a distanza di due anni dalla decisione di attivarsi presso il legislatore primario, la Consob non ha ancora inviato la proposta di modifica del TUF? In quale cassetto giace il documento elaborato e approvato dal sottogruppo 2 ? Come mai il dr Giuseppe D’Agostino, in rappresentanza del Presidente Vegas, ha scientemente deciso di non far partire la richiesta al legislatore? A cosa serve questo continuo perdere tempo? Questo tergiversare? Ad accumulare crediti verso le lobby bancarie per le prossime promozioni! A accumulare missioni tra le sedi Roma e Milano! A non dare seguito agli obiettivi di vigilanza definiti dal TUF: tutela del contraente debole! Quanto costerà in termini di consulenza informatiche il Progetto 1 e 3? Quanti milioni di euro verranno mandati in fumo dagli incompetenti uffici della Consob in materia di sistemi informativi? Come mai la posizione per gestione dei sistemi informativi è vacante da mesi, con un interim in capo a dirigenti del tutto inadeguati e con un via via crescente ricorso all’outsourcing in spregio delle indicazioni di spending review da ultimo stabilite dal legislatore primario? Come mai in materia di derivati agli enti locali la Consob non ha supportato, come invece fatto per “…la necessaria stabilizzazione del dr. Gabrile Aulicino, risorsa indispensabile per il Presidente Vegas..” gli emendamenti 16.5 e 16.6 all’impianto del Disegno di Legge di stabilità in modo da svolgere quella necessaria attività di validazione nei confronti del MEF dei parametri utilizzati dall'intermediario per rappresentare la rischiosità degli strumenti derivati. In materia si ricorda al signor Vegas che la stima dell’indebitamento tramite derivati dei soggetti riconducibili alla finanza locale ha raggiunto valori che oscillano tra i 200 e i 300 miliardi di euro.A fronte dell’ennesimo manifesto di intenti, di omissioni di vigilanza, di dichiarazioni inesatte, improvvisate e non supportate dalla conoscenza dei fatti, cui non sono seguite concrete azioni e di una gestione inefficace ed inefficiente voluta e coordinata dal Presidente con la “compiacenza” delle prime posizioni di vertice dell’istituto è necessario ristabilire la legalità e il prestigio della Consob.Adusbef non darà tregua a vertici inadeguati, scelti non con i criteri di trasparenza e competenza, ma con le clientele del sottobosco politico, con l’esclusiva finalità di garantire il potere ad una ristretta cricca di faccendieri, veri e propri manutengoli del potere economico-finanziario, che si arricchisce sulla pelle dei risparmiatori, utenti e delle famiglie massacrate dai crack finanziaria ed industriali, con il concorso (se non la diretta complicità) dei contigui controllori.

                                                                                                                                Elio Lannutti (Presidente Adusbef)

11/12/2013

Documento n.9568

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