CONSOB ISPEZIONA MEDIOBANCA ? MEGLIO CON LA GUARDIA DI FINANZA,CHE CON VEGAS A PRENDERE ORDINI DA NAGEL NELL’INCONTRO DEL 27.1. 2012,SU FONDIARIA-SAI

in Comunicati stampa

 COMUNICATO STAMPA

CONSOB ISPEZIONA MEDIOBANCA ? MEGLIO CON LA GUARDIA DI FINANZA, CHE CON VEGAS A PRENDERE ORDINI DA NAGEL NELL’INCONTRO DI VENERDI 27 GENNAIO 2012,SULL’AFFAIRE UNIPOL-FONSAI-LIGRESTI.

   E’ positivo che Consob abbia annunciato di aver inviato oggi una ispezione a Milano nella sede di Mediobanca, con la guardia di finanza a supporto degli ispettori, inversione di tendenza rispetto a venerdi 27 gennaio 2012, quando il presidente Vegas, in piena bufera sull’affaire Unipol-Fonsai, venne accusato esplicitamente da un commissario Consob di essere andato a prendere ordini da Mediobanca.    Michele Pezzinga infatti il 30 gennaio 2012,accusò esplicitamente il presidente della Consob Giuseppe Vegas che almeno in un'occasione (ma c'è chi dice in più di una), venerdì scorso 27 gennaio 2012, ha incontrato Alberto Nagel, numero uno di Mediobanca e i vertici delle società interessate per fornire indicazioni su come strutturare l'operazione. Indicazioni che sono state recepite e che sono poi sfociate in uno slittamento dell'agenda dei lavori e quindi in un cambiamento della struttura dell'intervento di Unipol in Premafin. "Se c'è stato un intervento, come riferiscono i giornali - aggiunge Pezzinga - è stato per iniziativa esclusiva del presidente e mi pare un'iniziativa del tutto irrituale e non so quanto legittima in una fase in cui eravamo in attesa del quesito. Non mi pare opportuno, e non so quanto giovi all'immagine della Consob, indossare i panni che normalmente vestono i consulenti di gruppi privati suggerendo una riformulazione dell'operazione che al momento nessuno sa se possa incontrare il via libera del collegio".    Vegas che in quella occasione avrebbe preso iniziative non consone al ruolo di arbitro in quanto presidente Consob, interpretando il delicato ruolo in maniera estensiva, come se fosse ancora al ministero dell'Economia e dovesse avere a cuore l'equilibrio del sistema o preservare l'italianità o la solvibilità delle aziende, invece di vigilare sul rispetto delle regole di mercato, senza obbiettivi o interferenze di altro tipo, tenta forse di rifarsi una verginità, anche strombazzando ai quattro venti di coinvolgere le principali associazioni di tutela dei consumatori con improbabili Carte degli investitori.    Adusbef, che rappresenta una parte del consumerismo italiano proprio specializzato nella tutela di risparmiatori ed investitori, non offre la propria complicità ad una Consob sempre più screditata, che come dimostra il crack Parmalat prima, Mps poi, non è stata in grado di prevenire lampanti manipolazione di bilanci falsificati, che anche un modesto ragioniere di provincia avrebbe scoperto, segnalato ed impedito di dispiegare i suoi tragici effetti su migliaia di famiglie, totalmente scremate.                                                                                                         

28/01/2014

Documento n.9616

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