Carovita: problemi di rilevazione sul settore sanitario

in Comunicati stampa

COMUNICATO STAMPA DELL?INTESA DEI CONSUMATORI
ISTAT: SCENDE AL 2,6 PER CENTO L?INFLAZIONE ?VIRTUALE?,MENTRE SI IMPENNA IL ?CAROVITA? REALE DI MILIONI DI FAMIGLIE IMPOVERITE E SBEFFEGIATE ! MA SE IL CAPITOLO SERVIZI SANITARI E SPESE PER LA SALUTE E? RINCARATO SOLO DELLO 0,1 PER CENTO NELL?ULTIMO MESE, DELLO 0,6 SU BASE ANNUA, COME MAI L?INCREMENTO DELLA SPESA FARMACEUTICA PRIVATA (ULTIMI DATI OSMED- MINISTERO DELLA SALUTE), E? STATO DEL 16,4 PER CENTO ? L?INTESA DEI CONSUMATORI,CHE IN UN COMUNICATO DEL 21.2.2002 AVEVA GIA? SEGNALATO L?INGHIPPO, DENUNCIA L?ENNESIMO ARCANO IN PROCURA !

Nelle consuete rilevazioni sul costo della vita,l?Istat continua ad affermare che l?inflazione è stabile,anzi diminuita al 2,6 per cento ad ottobre contro il 2,8 di settembre (quella europea è invece al 2,8 per cento),attribuendo al capitolo ?servizi sanitari e spese per la salute? incrementi inesistenti pari allo 0,1 per cento mensile,0,6 per cento su base annua,per effetto del riordino del prontuario farmaceutico- già denunciato dall?Intesa dei Consumatori il 21 febbraio 2003- che addossa ai cittadini i costi dei farmaci ed i ticket sulle medicine richieste in 12 regioni (Piemonte, Lombardia,Trentino,Venetoi,Liguria,Lazio,Molise,Puglia,Calabria,Sicilia,Sardegna), che sono prevalentemente governate dal centro-destra. Nell?ultimo rapporto nazionale sull?impiego dei medicinali pubblicato nell?ottobre 2003,nel capitolo Analisi della prescrizione farmaceutica nel primo semestre del 2003,si legge testualmente: ?Nel primo semestre del 2003 la spesa farmaceutica lorda ha registrato un decremento del 5,1 per cento e quelle netta del 9,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2002. Considerando l?incremento del 16,4 per cento della spesa privata,la spesa farmaceutica totale è aumentata del 1,1 per cento. L?incremento riguarda i farmaci di classe C,quelli da automedicazione e quelli erogabili dal SSN ma acquistati privatamente. L?aumento della spesa dei farmaci di classe C è da attribuire principalmente allo spostamento in classe C di alcuni dei farmaci ex classe B1 e B2 avvenuto il 7 novembre 2002?. L?Intesa dei Consumatori,già nel febbraio 2003, denunciava che la riforma del prontuario farmaceutico nazionale varata dal Ministero della Salute di cui al D.M. 27.9.2002, poneva a carico dei cittadini numerosi farmaci passati nella fascia a pagamento, con aumenti pesanti di prezzo, dal 10 al 100 per cento, con picchi addirittura del 200 per cento. Anche tenendo conto che il peso nel ?paniere-Italia? della voce relativa alle spese sanitarie è distribuito per il 40 per cento sul costo dei farmaci, per il 60 per cento sulle restanti voci di spesa per la salute,l?effetto del decreto sul prezzo dei farmaci ha causato un aumento 16,4 per cento sulla spesa dei farmaci acquistati dalle famiglie. Come mai i dati dell?OSMED (Osservatorio Nazionale sui Farmaci) pubblicato sul sito del ministero della Salute,non coincidono con le rassicuranti rilevazioni Istat che attribuiscono al capitolo servizi sanitari e spese per la salute un modesto incremento dello 0,1 per cento mensile, dello 0,6 per cento su base annua, quando le famiglie hanno dovuto spendere il 16,4 per cento in più per farmaci e ticket sulle medicine ? Come mai l?Istat continua ad effettuare rivelazioni rassicuranti con panieri e pesi lontani mille miglia dal carovita reale affrontato quotidianamente dalle famiglie, visto che uno 0,1 per cento (in più o in meno d?inflazione) è valutato 700 milioni di euro ? Per queste ragioni così evidenti l?Intesa dei Consumatori ha presentato l?ennesimo esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Roma, per chiarire una volta per tutte una vicenda eclatante ed inquietante (ancora una volta sul capitolo dei farmaci) che incide sui consumi del paese e sui redditi di milioni di famiglie,impoverite dal ?caro-euro? e sbeffeggiati da una rappresentazione irrealistica del vissuto quotidiano dei cittadini.

13/11/2003

Documento n.3564

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