Cara Banca. UN CONTO CORRENTE BANCARIO CON 162 OPERAZIONI A COSTA 621 EURO L’ANNO

in Comunicati stampa
CARO BANCA: LA RAFFICA DI RINCARI,CHE PORTA UN CONTO CORRENTE BANCARIO CON 162 OPERAZIONI A COSTARE 621 EURO L’ANNO,(NON 118 EURO COME AFFERMA IL DIRETTORE DELL’ABI),E’ INSPIEGABILE E DI PURA MATRICE SPECULATIVA ! LE BANCHE NON VENDONO INFATTI ZUCCHINE O PRODOTTI DETERIORABILI SOGGETTI ALLE CONDIZIONI CLIMATICHE E/O PRODUTTIVE, MA SERVIZI I CUI COSTI NON SONO DETERMINATI DALLE OSCILLAZIONI CONTINGENTI DEI MERCATI ! ABBASSARE I COSTI DEI SERVIZI BANCARI PER UN TRIENNIO,SIGNIFICA PROTEGGERE LE FAMIGLIE DALLE SPECULAZIONI E FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA. Un conto corrente bancario non convenzionato (come lo sono buona parte dei conti correnti) dall’utilizzo medio-basso e con 162 operazioni l’anno,costa-con buona pace dell’ABI-,621 euro l’anno (51,75 euro mensili) e non già 118 euro come affermatodal direttore generale. Tali costi insopportabili per le famiglie e di chiara origine speculativa,non sono frutto di fantasie o di visioni apocalittiche,ma di puri calcoli matematici ricavati dalla media dei costi delle operazioni che gli istituti di credito impongono alla clientela ! Adusbef è distante anni luce dal presidente di Confcommercio Sergio Billè,ma su un punto gli da piena ragione: l’Italia e’ ’’massacrata da tasse e imposte, costi dei servizi e tariffe’’ che formano una vera e propria ’’giungla’’ che ’’non riusciamo a contenere’’ e che pesa sulla crescita..… ’’Il ministro dell’Economia Siniscalco mi diceva che non riesce a chiudere un conto corrente bancario per passare da Torino a Roma. E cosa succede nella Rc auto per passare da una compagnia all’altra ? In un paese che non cresce quasi tutti vanno male, tranne il settore bancario e quello assicurativo. Come e’ possibile? E’ li’ il vero problema’’. Il costo di un conto corrente e’ ’’esoso’’, continua Billè, che confida in una liberalizzazione ’’non solo del commercio, ma anche del sistema bancario’’. Alle consuete elaborazioni dell’Osservatorio Adusbef, effettuate ininterrottamente da 15 anni su un campione di 20 banche per misurare costi e commissioni richieste dal sistema bancario,basato finora su 11 operazioni mensili,è stato inserito il semplice l’utilizzo di una carta di credito,i costi annuali e il semplice invio di un estratto conto mensile che fino ad ora era stata tenuta fuori. Ed anche per questo Osservatorio,che recepisce la raffica di aumenti,rincari e ritocchini,pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dalle banche,è stato ipotizzato un utilizzo medio-basso del conto corrente,con la semplice aggiunta dell’uso di una carta di credito,oggi alla portata di tutti i correntisti. E’ stata infatti esclusa l’effettuazione di bonifici (costo medio 6,50 euro),ordini permanenti, pagamenti utenze per cassa (costo medio 3,5 euro),custodia titoli,né gli elevatissimi costi,pari a 50 euro in media,per il trasferimento dei titoli. Non abbiamo inoltre considerato alcun invio di comunicazioni dalla banca al cliente come, ad esempio, le contabili per accredito di emolumenti (costo medio 1,5 euro), né il pagamento delle rate dei mutui,in passato gratis che costano in media 3 euro. Va inoltre richiamata la modesta utilizzazione del conto nella tipologia considerata nella nostra ricerca: 13,5 operazioni mensili collocano le spese di gestione ai livelli bassi di utilizzo. Senza considerare che, in base alle nuove norme di trasparenza in vigore dal 1° ottobre 2003, la banca è obbligata ad inviare, alla prima occasione utile (estratto conto, contabile, conferma di esecuzione di ordini) il foglio di modifica delle condizioni inerenti i costi contrattuali: le banche impongono mediamente 1,5 euro di recupero delle spese. Nella valutazione dei costi di gestione è stata messa in conto tale nuova spesa. Poiché le banche non vendono zucchine o prodotti deteriorabili soggetti alle condizioni climatiche (gelate, grandinate,calure,ecc.) che condizionano l’offerta con la eventuale scarsità dei prodotti, facendo aumentare i prezzi, la raffica di aumenti effettuata dal sistema bancario è di chiara matrice speculativa,sia per addossare alla clientela la manovrina di aggiustamento dei conti pubblici che ha giustamente colpito banche ed assicurazioni,che per l’inefficienza del sistema che mette le mani nelle tasche dei correntisti per fare cassa e chiudere i bilanci compromessi dalla caduta dei saggi di interesse sulla cui forbice venivano in passato conseguiti i maggiori guadagni. Adusbef sfida le banche a dimostrare il contrario ! In "moduli e lettere tipo" la tabella con le nostre valutazioni.

22/09/2004

Documento n.4130

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