BANCHE VENETE: L'OFFERTA DI ELARGIRE QUALCHE OBOLO AI TRUFFATI, PER EVITARE AZIONI LEGALI, DIMOSTRA COLPA GRAVE ANCHE DI BANKITALIA E CONSOB, CHE SARANNO CITATE IN GIUDIZIO PER OMESSA VIGILANZA. BENE RIMBORSO ALLA PARI DEI BOND BPVI PER 328,8 MLN EURO 2009-2016, MA ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI ESIGONO ELENCO DEI DETENTORI BENEFICATI (TRA ISTITUZIONALI E RETAIL).

in Comunicati stampa

BANCHE VENETE: L’OFFERTA DI ELARGIRE QUALCHE OBOLO AI TRUFFATI, PER EVITARE AZIONI LEGALI, DIMOSTRA COLPA GRAVE ANCHE DI BANKITALIA E CONSOB, CHE SARANNO CITATE IN GIUDIZIO PER OMESSA VIGILANZA. BENE RIMBORSO ALLA PARI DEI BOND BPVI PER 328,8 MLN EURO 2009-2016, MA ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI ESIGONO ELENCO DEI DETENTORI BENEFICATI (TRA ISTITUZIONALI E RETAIL).

   Le proposte di elargire qualche piccolo obolo pari a 9 euro ad azione da parte di Fabrizio Viola agli azionisti azzerati di BPVI, ed un indennizzo del 15% ai frodati di Veneto Banca, con l’unica finalità di evitare azioni giudiziarie, oltre ad essere inaccettabile, dimostra colpa grave da parte dei banchieri,  gravissima di Bankitalia e Consob, che saranno citate in giudizio da raffica di ricorsi legali, i cui moduli di messa in mora da utilizzare liberamente dai truffati sono pubblicati sui siti di Adusbef e Federconsumatori:  http://www.adusbef.it/Consultazione.asp?id=9923.

  E mentre BPVI e Viola, offrono poche briciole agli azionisti per evitare cause in Tribunale, Adusbef e Federconsumatori insospettite dal rimborso del bond subordinato in scadenza al 31.12.16 per nominali 328,8 milioni di euro emesso nel 2009 (Isin IT0004548258) e convertibile in azioni Bpvi, pur liete del rimborso alla pari, chiedono di conoscere i nominativi dei beneficiari, per fugare il campo da eventuali rastrellamenti speculativi e favoritismi, quando le quotazioni erano ben sotto la pari. Quanti investitori istituzionali e piccoli risparmiatori sono stati rimborsati alla pari il 2 gennaio 2017 ?

    Qualcuno per caso conosceva queste decisioni il 31 ottobre 2016 ed ha rastrellato a colpo sicuro a valori vili, quando la Banca Popolare di Vicenza aveva comunicato che: ”i possessori di obbligazioni convertibili "Banca Popolare di Vicenza 15.a Emissione Subordinato Convertibile eur 328.878.663,00 2009-2016" Cod. ISIN IT0004548258 avranno la facoltà di esercitare il diritto di conversione. Tutte le domande di conversione pervenute saranno regolate entro il 31 dicembre 2016. Le azioni assegnate in conversione agli obbligazionisti avranno godimento dal 1° gennaio 2017, mentre le obbligazioni convertite frutteranno interessi sino al 31 dicembre 2016”?

https://www.popolarevicenza.it/bpvi/nav/Navigate/repository/documenti/allegato/poc_bpvi_2009_schedaprodotto.pdf

   Non solo i truffati delle banche venete, ma anche gli espropriati di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara possono mettere in mora Bankitalia e Consob per omessa vigilanza, utilizzando il fac simile Adusbef. Infatti, con la sentenza della Corte di Cassazione, Sez. I Civ., n. 23418 del 17 novembre 2016 è definitivamente cessata l'immunità giudiziaria delle autorità di vigilanza sul sistema bancario e finanziario, che consolida un orientamento che costituisce l'ultima definitiva parola su una delle più tristi pagine di scandali finanziari italiani cominciata nel lontano 1983, consacrando una volta per tutte la responsabilità extracontrattuale di Bankitalia e Consob per omissione di vigilanza e la responsabilità solidale dei suoi funzionari ed esperti che hanno contribuito con l'Autorità a provocare il danno patrimoniale subito dagli investitori.

Già i default obbligazionari dello scorso decennio (Cirio, Parmalat, Argentina, ecc.) avevano fatto riemergere il dubbio sulla legittimità dell'operato delle nostre Autorità per aver consentito la negoziazione di tali obbligazioni da parte delle banche nel territorio nazionale. Ora i recentissimi nuovi episodi di crisi finanziarie e depauperamento dei portafogli degli investitori (azionisti Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza) hanno fatto riaprire drammaticamente il dibattito sul controllo sulla stabilità delle banche, sulla trasparenza nella vendita di titoli illiquidi (come le azioni non quotate) e sulla inspiegabile mancata osservanza da parte degli intermediari degli obblighi informativi rafforzati introdotti dalla Comunicazione Consob n. 9019104 del 2/03/2009 in materia di distribuzione di prodotti finanziari illiquidi. Considerato che non tutti gli azionisti/obbligazionisti delle quattro banche in risoluzione potranno accedere alle prestazioni del Fondo di Solidarietà di cui alla Legge n. 119/2016, mentre gli azionisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza attualmente non hanno nemmeno un mercato in cui rivendere le azioni, l'azione di responsabilità nei confronti delle Autorità di Vigilanza si palesa l'unica strada al momento percorribile.

 

                                                                         Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

 

Roma, 10.1.2017

 

 

 

01/10/2017

Documento n.10460

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