BANCHE POPOLARI: LE INTERCETTAZIONI PUBBLICATE OGGI DAL CORRIERE, CONFERMANO UN SODALIZIO CRIMINALE - GIA' DENUNCIATO DA ADUSBEF ALLE PROCURE- TRA POLITICA, BANCHE, BANKITALIA ED IMPRENDITORI A DANNO DEL MERCATO E DEI RISPARMIATORI ESPROPRIATI ?

in Comunicati stampa

BANCHE POPOLARI: LE INTERCETTAZIONI PUBBLICATE OGGI DAL CORRIERE,CONFERMANO UN SODALIZIO CRIMINALE – GIA’ DENUNCIATO DA ADUSBEF ALLE PROCURE- TRA POLITICA,  BANCHE, BANKITALIA ED IMPRENDITORI A DANNO DEL MERCATO E DEI RISPARMIATORI ESPROPRIATI ?

 

    Sulla riforma delle Banche Popolari (bocciata anche su ricorso Adusbef dal Consiglio di Stato ed al vaglio della Consulta), in data 26 gennaio 2015, furono depositati esposti denunce alle Procure della Repubblica, compresa Roma,  ipotizzando l'insider trading, uso di informazioni privilegiate per conseguire ingenti guadagni sui mercati a colpo sicuro, operazioni anomale quantificate dall’ex presidente della Consob Giuseppe Vegas in 10 milioni di euro di plusvalenze.

    Nell’audizione davanti la Commissione banche del 14 dicembre 2017, l’ex presidente  Consob, aveva dichiarato che alcuni giorni prima del via libera al decreto sulle banche popolari del 20 gennaio 2015, «ci furono dei colloqui tra De Benedetti con il dottor Panetta di Bankitalia e con l'allora presidente del consiglio Matteo Renzi» (avvenuti tra il 15 ed il 19 gennaio 2015), sottolineando che «anche la procura di Roma con Pignatone ha avviato un'istruttoria, archiviando la posizione di Renzi, mentre quella di De Benedetti non è stata ancora convalidata dal Gip.

   Venerdi 16 gennaio 2015, le prime indiscrezioni trapelate sulla riforma delle banche popolari, rilanciate dall’Agenzia Ansa alle ore 17,58:” In arrivo norme per riformare la governance delle banche popolari e del credito cooperativo (Bcc) e favorire un consolidamento del settore. Secondo quanto si apprende da diverse fonti le misure sarebbero contenute nel provvedimento 'Investment compact' che il governo varerà la prossima settimana. Martedì 20 gennaio 2015 il Consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi ha approvato un decreto legge definito “Investment compact”. "Ingenti flussi di capitali si sarebbero mossi da Londra già prima dell' annuncio della riforma. Da lunedì 16.1.2015 i titoli sono schizzati alle stelle, con rialzi a due cifre nonostante il calo di venerdì 12 gennaio: a guidare la lista la Popolare dell' Etruria (+62,7%), il cui vice-presidente è il padre del ministro Maria Elena Boschi, seguita dal Credito Valtellinese (+30%), Bper (+23,9%), Banco Popolare (+21,2%), Bpm (+20,7%) e la Popolare di Sondrio (+18,8%)".

    Alcuni giorni prima del via libera al decreto del 20 gennaio 2015, ci furono dei colloqui tra De Benedetti  con il dottor Panetta di Bankitalia e con l'allora presidente del consiglio RenzI.

  Ho parlato con Matteo Renzi, mi ha detto che passa- dice Carlo De Benedetti all'operatore finanziario che cura i suoi investimenti in Borsa in una telefonata registrata e finita agli atti dell'inchiesta per insider trading, avviata 3 anni fa su segnalazione della Consob: un macigno giudiziario sull'Ingegnere e sul segretario del Pd. Fiorenza Sarzanini, pubblica sul corriere di oggi il testo della telefonata. Nel gennaio 2015, 4 giorni prima del decreto del governo sulle Popolari (20 gennaio 2015), l'allora premier Renzi avrebbe rassicurato De Benedetti che il provvedimento sulle banche sarebbe passato. E di conseguenza De Benedetti avrebbe dato mandato di comprare azioni delle popolari, "esclusa Popolare Vicenza", per guadagnarci su. La Consob tre anni fa aveva evidenziato plusvalenze e movimentazioni anomale sui titoli: si parla di 5 milioni di euro investiti con Romed spa, spiega il Corsera, con un guadagno secco di 600mila euro. Ai magistrati, sia Renzi sia De Benedetti avevano negato di essere entrati nel merito della legge sulle popolari. La telefonata tra l'Ingegnere e il suo professionista finanziario dicono altro. Eccola, nella trascrizione del Corriere:

De Benedetti: Sono stato in Banca d' Italia l'altro giorno, hanno detto (incomprensibile) che è ancora tutto aperto.

Bolengo: Sì, ehm, però adesso stanno andando avanti... comunque non è...

De Benedetti: Faranno un provvedimento. Il governo farà un provvedimento sulle Popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi... una o due settimane.

Bolengo: Questo è molto buono perché c' è concentrazione nel settore. Ci sono troppe banche popolari. Sa, tutti citano il caso di Sondrio città di 30 mila abitanti.

De Benedetti: Quindi volevo capire una cosa (incomprensibile) salgono le Popolari?

Bolengo: Sì su questo se passa un decreto fatto bene salgono.

De Benedetti: Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa.

Bolengo: Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle Popolari. Se vuole glielo faccio studiare, uno di quelli che potrebbe avere maggiore impatto e poi però bisognerebbe coprirlo con qualcosa.

De Benedetti: Togliendo la Popolare di Vicenza.

Bolengo: Sì.

    Esiste una collusione di interessi tra le banche, Bankitalia, Banca Etruria (l’unica quotata delle banche oggetto di riforma delle popolari), la mangiatoia di Arezzo alla luce di nuovi documenti  che danno un duro colpo ai sepolcri imbiancati della  nuova 'Bancopoli' ? Esiste un  sodalizio criminale, che oltre ad espropriare il risparmio, ha gettato sul lastrico 500.000 famiglie?

   Adusbef, da 30 anni in prima linea sulle malefatte bancarie col concorso Bankitalia, chiede verità e giustizia.

10/01/2018

Documento n.10643

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