BANCHE: MAGARI CI FOSSE IL PIANO MARSHALL ! LA VERITA' E' CHE LE BANCHE E L'ABI INVOCANO LE REGOLE EUROPEE DELLE LORO CONVENIENZE,VIOLANDOLE CON CORTI

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COMUNICATO STAMPA

 

BANCHE: MAGARI CI FOSSE IL PIANO MARSHALL ! LA VERITA’ E’ CHE LE BANCHE E L’ABI INVOCANO LE REGOLE EUROPEE DELLE LORO CONVENIENZE,VIOLANDOLE CON CORTINE FUMOGENE,SE NON SONO UTILI

 

    Le banche italiane non vogliono "un piano Marshall" di "aiuti a fondo perduto" ma "chiedono una identica normativa per stare in Europa",  ha detto il presidente dell'Abi Antonio Patuelli nel suo intervento al congresso Acri secondo cui "non possiamo avere tempi e modalità differenti dall'Ue" ad esempio nel diritto fallimentare dove da noi "ci vogliono 7 anni e 4 mesi di tempo medio per un recupero credito.

   Mentre il Governo, sotto scacco delle Fondazioni bancarie e dell’Acri sulla Cassa Depositi e Prestiti, si appresta ad assecondare perfino gli ultimi desiderata sulla bad bank, promessa dal ministro Padoan per addossare alla fiscalità generale tramite garanzia pubblica 333 mld di euro di crediti tossici (sofferenze ed incagli delle banche), con contestuale deducibilità fiscale sulle perdite, che costa 7,5 mld di euro prive di coperture (3 miliardi di euro l’anno nel 2016 e 2017, circa 1,5 mld nel 2015), gli utenti e consumatori sono costretti a pagare altissimi costi in cambio di servizi vessatori dal sistema bancario.

    Come mai Abi e banche sorvolano sempre, sui costi dei conti correnti più cari del mondo, in media arrivati a 318 euro, contro 114 euro della media europea; sui tassi di interesse sui mutui più alti della media Ue, imponendo su ogni mutuo trentennale di 100.000 euro un pizzo tra 20.000 e 24.000 euro, sulla revoca dei fidi con preavviso di 24 ore ad imprenditori con temporanee difficoltà economiche, in aperta violazione delle regole europee ?

   Se il Governo deve varare un piano Marshall, non lo deve certo fare per salvare il sistema bancario che dopo aver  privatizzato gli utili, vorrebbe socializzare le perdite, ma per migliaia di famiglie e piccoli imprenditori strozzati ed usurati dalle banche, vera palla al piede della ripresa, che invece di esercitare l’intermediazione creditizia,  dopo aver ricevuto centinaia di miliardi di euro a tassi super-agevolati dello 0,15% richiesti nell’ambito del nuovo piano di maxi finanziamenti (Tltro) e finalizzati, teoricamente a rilanciare il credito all’economia reale, hanno continuato ad imbottire il loro portafoglio di Btp, Cct, Bot e altri certificati del Tesoro, pari ad aprile 2015 al valore di  415,498 mld di euro, 15 mld di euro  in più di fine dicembre 2014, attestati a 400,539 mld.

 

                                                                                  Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)   

 

Roma, 19.6.2015

 

22/06/2015

Documento n.10123

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