BANCHE: IN ITALIA A PROCESSO (BANCA MARCHE) PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, IN EUROPA MECCANISMO RISOLUZIONE CRISI ADDOSSA I CRACK AI CONSUMATORI
COMUNICATO STAMPA
BANCHE: IN ITALIA A PROCESSO (BANCA MARCHE) PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE (PROCURA ANCONA), IN EUROPA MECCANISMO RISOLUZIONE CRISI ADDOSSA I CRACK ANCHE AI CONSUMATORI.
Mentre in Italia la Procura di Ancona, dopo aver contestato ai dirigenti di Banca Marche (tra i quali Giorgio Giovannini, ex dirigente del gruppo bancario) la "partecipazione" in associazione a delinquere, ipotesi di reato che invece riguarda direttamente l'ex direttore generale dell'istituto di credito Massimo Bianconi e gli ex presidenti Lauro Costa, Michele Ambrosini e Tonino Perini, nel filone di inchiesta che ha fatto scattare le perquisizioni della Guardia di Finanza, disposte dai Pm, nei confronti di ben 27 tra ex vertici, dirigenti e tecnici del gruppo Banca Marche (sempre con la ‘solerte’ vigilanza ed il concorso di Banca d’Italia); in Europa è stato approvato oggi il meccanismo unico di risoluzione delle crisi con l’ok definitivo del Parlamento Ue, che addossa i costi di fallimenti bancari ed i crack su azionisti e creditori dell'istituto e, in ultima istanza, sui correntisti con depositi superiori ai 100mila euro.
Il meccanismo unico di risoluzione bancaria che costituisce il secondo “pilastro” dell’Unione bancaria (il primo è il ruolo di supervisione della Bce sugli istituti di credito dell’Unione), è la replica del modello ‘Cipro’, voluto dalla Germania per far pagare non già ai banchieri artefici dei crack ed alle contigue autorità di vigilanza (come le banche centrali nazionali e la Bce), ma agli incolpevoli piccoli azionisti e creditori dell’Istituto i costi delle crisi bancarie, addossando loro le perdite, nel caso di fallimento di una banca.
Una ragione in più per alimentare le proteste verso una unione bancaria ibrida popolata da tecnocrati ed oligarchi e lo stesso modello europeo, a misura di banchieri e mandarini di palazzo, sempre esentati a pagare le crisi da loro stessi provocate, che rafforzerà la grande area denominata “populismo”, alle prossime elezioni europee.
Elio Lannutti (Adusbef)
Roma, 15.4.2014
15/04/2014
Documento n.9679