BANCHE: CONSOB, INVECE DI DARE NULLA OSTA AZZERAMENTO AZIONI POPOLARE VICENZA CON PERDITE DEL 99,8%,HA IL DOVERE DI IMPUGNARE I BILANCI,DENUNCIARE CDA, COLLEGIO SINDACALE E REVISORI

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COMUNICATO STAMPA

BANCHE: CONSOB, INVECE DI DARE NULLA OSTA AZZERAMENTO AZIONI POPOLARE VICENZA CON PERDITE DEL 99,8%,HA DOVERE IMPUGNARE BILANCI,DENUNCIARE CDA, COLLEGI SINDACI E REVISORI

   Le responsabilità della vigilanza sulla gestione scellerata del credito e del risparmio di primarie banche lasciate a briglia sciolta ad architettare sistemi fraudolenti a danno dei risparmiatori, al contrario di altre banche commissariate con i conti in ordine come la Bene Banca Vacienna, che doveva offrire 40 milioni di liquidità a tassi irrisori alla Banca Popolare di Vicenza, è dimostrata dallo scandalo della popolare vicentina, che dopo un decennio di scorribande finanziarie, incorporazioni e fusioni avvenute sotto l’attenta regia di Bankitalia, ha distrutto almeno 10 miliardi di valore, azzerando i risparmi investiti di 118.000 azionisti, costretti a diventare tali con metodi estorsivi, pena la mancata concessione di fidi, prestiti, mutui.

   Il fallimento del sistema di vigilanza di Consob e Bankitalia, è platealmente dimostrato dagli  accordi tra Unicredit ed il Fondo appositamente costituito ‘Atlante’,  sul prezzo di sottoscrizione dell'inoptato dell'aumento di capitale della Popolare di Vicenza, che fanno emergere una valutazione dell'istituto berico del padre padrone Zonin da parte del fondo, non superiore a 1,51 miliardi di euro. La valorizzazione include gli 1,5 miliardi di euro dell'aumento di capitale azzerando di fatto il valore delle partecipazioni degli attuali 118 mila azionisti della Banca Popolare di Vicenza, costretti a sottoscrivere azioni a 62,5 euro l'una, prima svalutate a 48 euro ad azione ed ora valutate circa 10 centesimi, con una perdita del 99,84%  dei loro investimenti.

     Un decennio di scorribande di Zonin & Soci, ispirato da quella stessa Banca d’Italia, che oltre a non vedere, sentire, tantomeno leggere gli esposti e le denunce inoltrate da Adusbef alla Procura di Vicenza a partire dal 18 marzo 2008 sul valore gonfiato dei titoli illiquidi della Bpvi che segnalava a Consob e Bankitalia i metodi estorsivi per diventare azionisti, pena la mancata concessione di prestiti, mutui, fidi; le rappresaglie subite dall’associazione con richieste risarcitorie di 2,5 milioni di euro, costretta a ricorrere  in Cassazione per affermare i propri diritti; il sistema delle porte girevoli tra la Banca d’Italia e la Banca Popolare di Vicenza, che aveva assoldato fior di dirigenti direttamente da Palazzo Koch, il commissariamento di una banca con i conti in ordine, la Bene Banca Vacienna nel cuneese, per regalare liquidità a Zonin.

   Il caso che ha fatto più rumore, è quello di Gian Andrea Falchi, già stretto collaboratore di Mario Draghi quando era governatore, ingaggiato nel 2013 come consigliere per le relazioni istituzionali, che ha fatto compagnia ad altri funzionari di Bankitalia, approdati nella città del Palladio ed assoldati da Zonin come Mariano Sommella, assunto nel 2008 con i gradi di responsabile della segreteria generale, o  Luigi Amore, ex ispettore della Vigilanza diventato responsabile dell’audit, i controlli interni, fino ad arrivare ad Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato, ancora in sella con la carica di Vice presidente della Popolare di Vicenza.

   Adusbef e Federconsumatori, auspicando che le Procure della Repubblica possano accelerare le inchieste sulla ‘rinomata associazione fraudolenta di stampo bancario’, capeggiata da Zonin & Soci, chiedono alla Consob di impugnare gli ultimi bilanci poco veritieri della BpVi, a cominciare dall’ultimo  bilancio di esercizio approvato pochi giorni fa, con un peso enorme dei crediti deteriorati: «Al 31 dicembre 2015 su 29,2 miliardi di impieghi lordi, ben il 31,6% risultava deteriorato e il 15,9% classificato come sofferenza, con coverage (coperture a garanzia) rispettivamente pari al 42,4% e al 59,3%, che testimonia un azzeramento del valore prodotto da azioni gonfiate nei bilanci precedenti, le cui perizie devono essere altrettanto invalidate.

   La gestione scandalosa e fraudolenta della Popolare di Vicenza, avallata da Consob e Bankitalia, che ha azzerato i risparmi di intere generazioni a 118.000 soci, non può, né deve restare impunita.

 

                                                         Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,20.4.2016

 

20/04/2016

Documento n.10297

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