BANCA-UBI: SE E’ ILLEGALE ESCLUDERE I PICCOLI AZIONISTI SOTTO 250 QUOTE DA LIBRO SOCI, COME MAI BANKITALIA HA AVALLATO TALE ENNESIMO SOPRUSO?
COMUNICATO STAMPA
BANCA-UBI: SE E’ ILLEGALE ESCLUDERE I PICCOLI AZIONISTI SOTTO 250 QUOTE DA LIBRO SOCI, COME MAI BANKITALIA HA AVALLATO TALE ENNESIMO SOPRUSO ?
Se è illegale il colpo di mano del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, con il quale ha modificato lo statuto (in aperto contrasto con il codice civile) senza portare tale variazione all’assemblea degli azionisti, con la decadenza automatica dallo status di socio di quanti non posseggano almeno 250 azioni e le mantengano per potere votare in assemblea ed essere iscritti al libro soci, come mai la Banca d’Italia ha avallato questo ennesimo atto arbitrario, un vero e proprio sopruso a danno dei piccoli risparmiatori ?
Questo colpo di mano che potrebbe cancellare dal libro soci circa 20.000 azionisti, sembra preoccupare anche il Governatore di Bankitalia Ignazio Visco, prodigo di lacrime di coccodrillo quando afferma: “che dal verbale del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca che lo scorso 13 febbraio ha modificato lo statuto, imponendo l'obbligo di mantenere almeno 250 azioni per restare soci, emerge il rischio di una battaglia legale con al centro i piccoli azionisti della popolare che potrebbero essere esclusi dal libro soci”.
Se il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha autorizzato la revisione statutaria, come mai rileva che: ''la decisione prospettata di far approvare tale modifica statutaria dal Consiglio di Sorveglianza anziché dall'assemblea possa generare un non trascurabile rischio legale, considerata la discrezionalità nel recepimento'' delle disposizioni di legge sul possesso azionario nelle popolari ?
Ancora una volta Adusbef, nel denunciare l’ennesimo arbitrio, un sopruso bancario con il concorso del controllore che confligge con il codice civile sulla partecipazione alle assemblee degli azionisti anche ai soci che posseggono una sola azione, attiverà idonee iniziative legali a tutela dei diritti e della legalità e degli azionisti minori, troppo spesso calpestati dagli istituti di credito con la diretta complicità della Banca d’Italia.
Elio Lannutti (Adusbef)
Roma, 4.3.2014
05/03/2014
Documento n.9653