Banca 121 . Giustizia è morta

in Comunicati stampa
BANCA 121: IL PASSAGGIO DI UN CORTEO FUNEBRE ALLA PROCURA DI TRANI CHE HA INTERROTTO L’UDIENZA,RAPPRESENTA LA METAFORA PIU’ SIGNIFICATIVA DEL GRAVISSIMO FENOMENO DEL RISPARMIO TRADITO: GIUSTIZIA E’ MORTA ? ! Il passaggio di un corteo funebre con in testa una banda musicale,che ha costretto il gip Michele Naldi a sospendere per alcuni minuti l’ udienza in corso presso il Tribunale di Trani per decidere la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, delle posizioni del governatore di Bankitalia Antonio Fazio, e dell’ ex presidente della Consob, Luigi Spaventa,rappresenta la metafora più significativa del gravissimo fenomeno del risparmio tradito: giustizia è morta per milioni di risparmiatori truffati dai cattivi consigli delle banche e dagli omessi controlli delle autorità vigilanti ? Se, come ha affermato oggi l’avv. Franco Coppi difensore del Governatore Fazio:”’Bankitalia ha svolto interventi di controllo nei limiti dei suoi poteri avendo invitato Mps ad adeguarsi alle contestazioni avanzate durante le ispezioni e ha ricevuto rassicurazioni; solo dopo si e’ accorta che Mps non solo non si era adeguata alle direttive ma aveva fatto finta di collaborare’’. ’’La collaborazione tra Mps e Bankitalia - ha sottolineato il legale - non c’e’ mai stata’’,come mai non ha sanzionato come rientra tra i suoi poteri, tali comportamenti dilatori ? E se,come ha affermato il PM Antonio Savasta,nella requisitoria di 2 ore tendente a far archiviare le loro condotte , ’’Bankitalia e Consob non hanno poteri rilevanti di controllo ne’ poteri preventivi di controllo: se non ci sono questi poteri non vi e’ condotta dolosa’’,anche per quanto riguarda il collocamento sul mercato dei fondi Btp-tell, Btp-index e Btp-on line, ’’Per il nostro ordinamento, in questo caso, Bankitalia non ha poteri esplorativi’’ perche’ ’’questi prodotti non sono obbligazioni e quindi non rientrano nell’ ipotesi di cui all’ art.129 del Testo unico bancario, quindi non c’ e’ preventiva comunicazione della banca (emittente, ndr) per la loro immissione sul mercato. Se ci fosse stata, forse, si potevano profilare elementi di responsabilita’ per Consob e Bankitalia per non averli bloccati’’,a quali entità astratte fanno capo le autorizzazioni per tali prodotti ? Ma il Governatore di Bankitalia Fazio, durante un’audizione parlamentare sullo scandalo Parmalat aveva precisato che sull’attività di collocamento dei titoli da parte delle banche indaga la Consob. Alla Banca d’Italia spetta, invece, il compito di vigilanza sulla stabilità del sistema bancario,ai sensi dell’art. 129 del Tub (Testo unico bancario) che prevede che si comunichino le emissioni di valori mobiliari alla Banca d’Italia,che può chiedere solo il differimento dell’emissione allorché gli importi siano incompatibili con la capacità di assorbimento dei mercati. Se il Monte dei Paschi di Siena non ha “mai collaborato” con la Banca d’Italia e non è possibile accertare chi deve dare il nulla osta all’emissione di prodotti finanziari “bidone”, va a finire che le responsabilità maggiori sono dei risparmiatori,rei di aver creduto alle favole dei promotori finanziari della ex banca 121: così giustizia è morta !

03/11/2004

Documento n.4228

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