ANATOCISMO: RICHIAMO ALL'ITALIA DEI PRESUNTI ‘TECNICI DEL SERVIZIO DI STABILITA', OLTRE AD UNA PESANTE INGERENZA NELLA GIURISDIZIONE ITALIANA, NON

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COMUNICATO STAMPA

 ANATOCISMO:  RICHIAMO ALL’ITALIA DEI PRESUNTI ‘TECNICI DEL SERVIZIO DI STABILITA’, OLTRE AD UNA PESANTE INGERENZA NELLA GIURISDIZIONE ITALIANA, NON POTEVA ESSERE SCRITTO MEGLIO DALLE BANCHE. ADUSBEF,FEDERCONSUMATORI CHIEDONO CHE ANALOGHI RICHIAMI VENGANO INOLTRATI  SU COSTI DEI CONTI CORRENTI PARI A 318 EURO IN ITALIA CONTRO 114 MEDIA UE,E SULLO  SPREAD MUTUI, PIU’ ALTI 120 PUNTI BASE.

   La lettera di richiamo inviata all’Italia dalla divisione stabilità e servizi finanziari della Commissione Ue, nella quale nota che la legge approvata a fine 2013, nel modificare la normativa sull’anatocismo, rinviava a un provvedimento attuativo del Comitato interministeriale credito e risparmio (Cicr), l’organismo del Tesoro responsabile dell'”alta vigilanza” su credito e risparmio, oltre a rappresentare una pesante ingerenza nella giurisdizione italiana che sulla base di norme costituzionali, approvate dal Parlamento sovrano, dopo decine di sentenze di Cassazione e Corte Costituzionale ha sancito il divieto di ‘strozzinaggio’ bancario, non poteva essere scritta meglio dalle banche.

  La legge di Stabilità 2014, ha solo messo la parola fine ad un odioso fenomeno di strozzinaggio bancario, la ricapitalizzazione degli interessi anatocistici che proseguiva tranquillamente nonostante plurime sentenze di Cassazione e  Corte costituzionale ne avesse sancito l’illegittimità, che  ha fruttato agli istituti di credito almeno 2 miliardi di euro di proventi solo negli ultimi sei mesi.

   Come mai, nonostante sia stato più volte sollecitato da numerosi esposti inviati dalle associazioni dei consumatori ed utenti dei servizi bancari, Adusbef in testa, i tecnici europei del ‘servizio di stabilità’ non hanno mai affrontato, né risposto, né sollecitato il Governo italiano, a calmierare gli elevatissimi costi dei conti correnti, pari in Italia a 318 euro l’anno, contro una media Ue di 114 euro,  oppure a far abbattere in un regime di libera concorrenza l’elevatissimo spread sui mutui prima casa, più alti di oltre 100 punti base rispetto alle medie europee, che costano da 20.000 a 25.000 euro in più ad un mutuatario italiano per ogni mutuo trentennale di 100.000 euro ? 

  La Commissione Europea a furia di difendere gli interessi dei banchieri, diventa ogni giorno più screditata  alimentando così, assieme alle contorte decisioni di Troika e Bce, un vento di repulsione verso l’Europa dei banchieri, che continua a strangolare con i suoi tentacoli finanziari ed il libero arbitrio delle banche, la libertà dei cittadini e la sovranità costituzionale, che appartiene ai popoli.

 

                                                                             Elio Lannutti (Adusbef) - Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma,17.6.2015

18/06/2015

Documento n.10120

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