ANATOCISMO: BENE NORMA APPROVATA OGGI, CHE VIETA CAPITALIZZAZIONE INTERESSI SU IMPIEGHI E CARTE CREDITO REVOLVING. RESTA DA COMPRENDERE COME SARANNO ASSOGGETTATI GLI INTERESSI MATURATI E NON PAGATI ENTRO IL MARZO SUCCESSIVO, ED IL PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO

in Comunicati stampa

 

ANATOCISMO: BENE  NORMA APPROVATA OGGI, CHE VIETA CAPITALIZZAZIONE INTERESSI SU IMPIEGHI E  CARTE CREDITO REVOLVING. RESTA DA COMPRENDERE COME SARANNO ASSOGGETTATI GLI INTERESSI MATURATI E NON PAGATI ENTRO IL MARZO SUCCESSIVO, ED IL PRESTITO VITALIZIO IPOTECARIO

 

   Adusbef, che ha intentato una battaglia ventennale contro l’odiosa pratica di ricapitalizzare gli interessi bancari, prende atto della norma, approvata oggi dalla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, del divieto di anatocismo bancario, sia sui prestiti e fidi impieghi) che sui finanziamenti a valere sulle carte di credito (le cosiddette carte revolving). L’emendamento riformulato, stabilisce che la maturazione degli interessi non potrà essere inferiore ad un anno, che gli interessi debitori a carico del cliente non possano “produrre interessi ulteriori” e che siano conteggiati al 31 dicembre di ogni anno ed esigibili da marzo dell’anno successivo.

   Mentre non ci sono dubbi sulle carte revolving, resta da vedere come saranno assoggettati gli interessi maturati e non pagati dai correntisti-clienti entro il 31 marzo dell’anno successivo ed il prestito vitalizio ipotecario, che consente ai proprietari immobiliari over 60, di utilizzare le case come bancomat, dal 25 al 50% del valore di perizia,  per far fronte a spese impreviste o incentivare i consumi.

    Con i tassi attualmente praticati (tra il 7,50 ed il 9,00%), a differenza  dei mutui trentennali fissati a circa la metà (3- 3,50%, i prestiti vitalizi ipotecari sono onerosissimi, con l’aggravante della capitalizzazione annuale degli interessi, le spese (perizia, istruttoria, assicurazione incendio/scoppio) sono capitalizzati periodicamente sul finanziamento originario e rimborsati tutti in un’unica soluzione alla morte del contraente.

    Considerando un finanziamento da 10.000 euro e un Taeg del 7,5%: il primo anno si matureranno 750 euro; il secondo anno il 7,5% viene calcolato sul montante, costituito dal capitale (10mila euro) e gli interessi maturati, quindi 10.750 euro salendo così nel secondo anno a 806,2 euro, e dopo 14 anni i 10.000 euro diventano oltre 27.500, trascorsi 20 anni bisogna restituire 42.500 euro, con calcoli anatocistici (interessi sugli interessi), dichiarati illegali dalla legge L n. 147/2013 (c.d. legge di stabilità 2014) che ha modificato il testo unico bancario (TUB) ponendo fine alla prassi degli interessi sugli interessi dei conti correnti e dai tribunali, come la sentenza della sezione civile di Cassazione  n. 9127/2015 depositata il 6 maggio che ha dato ragione al titolare del contratto di apertura del credito con garanzia ipotecaria cui era pervenuta un'ingiunzione dall'istituto bancario per il pagamento di oltre un milione di euro.

   Adusbef e Federconsumatori, che apprezzano l’emendamento approvato, attendono di conoscere come saranno trattati gli interessi maturati e non pagati al 31 marzo dell’anno successivo  e se il prestito vitalizio ipotecario, sia stato esonerato dall’anatocismo bancario.

 

17/03/2016

Documento n.10269

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