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in Comunicati stampa

Comunicato congiunto
Adusbef-Codacons-Federconsumatori
FINANZIARIA: DOPO AVER CARTOLARIZZATO PERFINO "PARACARRI E PIETRE MILIARI" USANDO LA FINANZA CREATIVA PER FARE CASSA, IL GOVERNO VUOLE IPOTECARE, A FUTURA MEMORIA,I RISPARMI IMMOBILIARI,COSTATI SACRIFICI ALLE FAMIGLIE IL GOVERNO DOVRA? PERO? SOSTITUIRE L?ART. 47 DELLA COSTITUZIONE, CHE INVECE DI RECITARE CHE "LA REPUBBLICA INCORAGGIA E TUTELA IL RISPARMIO IN TUTTE LE SUE FORME", DOVRA? DIRE CHE: "LA REPUBBLICA TUTELA DEBITI E IPOTECHE" IL PUNTO DI DIFFERENZA TRA CRESCITA DELL?INFLAZIONE E MONTE SALARI E? COSTATO 9 MILIARDI DI EURO NEL BIENNIO 2001/2002! PER RILANCIARE I CONSUMI L?UNICA RICETTA CONOSCIUTA DAI GOVERNI LIBERISTI E? L?AUMENTO DEI REDDITI,NON IPOTECARE IL FUTURO AI VIVI E AI MORTI!

Dopo aver ?cartolarizzato? gran parte del patrimonio pubblico ipotecando perfino ?pietre miliari e paracarri? ed utilizzando le ?una tantum? come sistematico metodo per fare cassa ,caratteristica della finanza creativa più spinta, il governo punta ad ipotecare subdolamente le proprietà immobiliari private, già sottoposte a gravami fiscali inaccettabili, frutto di risparmi e sacrifici per la maggior parte degli italiani, inserendo una ipoteca di primo grado perfino sulla salute dei cittadini, da appaltare alle ?beneamate? compagnie di assicurazioni per risollevarne i già pingui profitti. La manovre finanziaria fondata sui debiti delle famiglie, già indebitate per sopravvivere per effetto delle libere speculazioni sui prezzi coincidenti con il pretesto dell?euro, e che peraltro necessita perfino di una trascurabile modifica dell?art.47 della Costituzione - invece del risparmio, d?ora in poi la Repubblica italiana dovrà incoraggiare e tutelare il debito e le ipoteche ! ? è di corto respiro ed invece di rilanciare i consumi, contribuirà definitivamente ad affossarli. Già il debito pubblico ? affermano ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI - che ad aprile aveva raggiunto il record di 1.387,592 miliardi di euro (2.686,8 miliardi di vecchie lire) con un gravame, sulle spalle dei cittadini, pari a 24.434 euro (47,3 milioni di lire), oltre all?indebitamento totale dei cittadini verso le banche, aumentato nell?ultimo triennio del 37 per cento, per una esposizione complessiva verso il sistema bancario pari ad oltre 10 mila euro a famiglia, per un ammontare di 211 miliardi di euro, non è più sopportabile per i cittadini gravati da ticket sanitari e tasse locali cresciute del 50 per cento a dimostrazione della riduzione del potere di acquisto e del ricorso all?indebitamento per sopravvivere. Poiché - secondo i dati Istat - ad aprile 2003, l?indice generale del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, ha segnato un aumento tendenziale del 5,7 per cento; le vendite di prodotti alimentari hanno registrato una crescita del 9,0 per cento; quelle di prodotti non alimentari hanno registrato una crescita del 3,3 per cento; il gettito Iva ha registrato un aumento del 15 per cento; mentre l?indice delle retribuzioni contrattuali è aumentato dell?1,7 per cento, 1 punto in meno dell?inflazione,vuole dire che nell?ultimo biennio è stato sottratto al monte salari, stipendi e pensioni almeno 9 miliardi di euro,che non saranno più recuperati dalle famiglie che intaccano i risparmi o si indebitano per finanziare i prezzi. Ed è forse una comica involontaria o una vera e propria presa in giro, quella parte della legge finanziaria che promette di far rinegoziare i mutui sulle abitazioni ai tassi di mercato: esattamente come è accaduto per i mutui agevolati, dove proprio il ministro dell?economia ha fissato tassi di interesse molto vantaggiosi per i mutuatari, ossia il saggio del 12,61 per cento dal 1 aprile 2003, esattamente il triplo dei tassi di mercato per i mutui immobiliari erogati dalle banche ! Per non parlare di tasse, penali ed altri oneri notarili che gravano per 2.312 euro per rinegoziare un mutuo di 100.000 euro, con la penale dell?1 per cento, di ben 4.312 euro con una penale per estinzione anticipata del 3 per cento ! ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI chiedono al governo di applicare l?unica ricetta finora conosciuta dai governi liberisti di qualsiasi latitudine: sgravi fiscali per i redditi fino a 16.000 euro; maggiori redditi, pari almeno al reale tasso di inflazione (2,6 per cento) per le grandi masse dei consumatori, ossia lavoratori e pensionati; programmare l?inflazione 2004 ad un realistico 2,4 per cento invece di un illusorio 1,7 % ! Solo così si potranno alimentare i consumi riavviando un circolo virtuoso produzione-consumi bruscamente interrotto da un governo dal ?liberismo? nominale !

16/07/2003

Documento n.3358

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