Acque minerali. Dopo le denunce di Adusbef, indagano le Procure

in Comunicati stampa

COMUNICATO DELL?INTESA DEI CONSUMATORI
(Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori)
ACQUE MINERALI FUORILEGGE: DOPO LE DENUNCE DI ADUSBEF, DIVERSE PROCURE INDAGANO A TUTELA DELLA SALUTE DEI CONSUMATORI! L?INTESA CHIEDE IL RISPETTO RIGOROSO DEI LIMITI PREVISTI DALLA LEGISLAZIONE, NON UN LORO AUMENTO, COME E? GIA? STATO FATTO IN PASSATO CON L?ATRAZINA, PER FARLE RIENTRARE NELLA LEGALITA? ED UNA ETICHETTATURA CHIARA E TRASPARENTE AD INDICARE I CONTENUTI

?Alcune acque minerali di marche regolarmente in commercio sono risultate positive, in base a test su campioni prelevati nel 2002, a sostanze come i pesticidi e gli idrocarburi. A Roma l?Istituto Superiore di Sanità ha certificato «che il laboratorio che ha certificato le analisi non era tra quelli autorizzati a effettuare tali accertamenti e che nei certificati non risultano essere stati esaminati tutti i parametri previsti». Il procuratore Raffaele Guariniello, che sulle acque minerali sta conducendo un?inchiesta, ha scritto al Ministero della Salute chiedendo «quali misure immediate si vogliono adottare per garantire la salute pubblica». Le analisi riguardano 28 marche di acque minerali che avevano chiesto il cosiddetto riconoscimento alle autorità sanitarie: solo cinque sono risultate in regola in base ai parametri stabiliti dalle leggi. Le altre 23 acque minerali presentano diversi ordini di problemi tra cui, spuntano le cosiddette «sostanze indesiderabili» fuori dai limiti consentiti, come i pesticidi, i bifenili policlorurati, gli agenti tensioattivi. Le acque in questione hanno sorgenti in varie parti d?Italia: Alto Adige, Lombardia, Veneto, Piemonte, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata?. Furono le denunce che Adusbef inoltrò a 10 Procure della Repubblica nel 2000 a fare avviare le indagini che stanno portando diversi Tribunali ad indagare a fondo con seri approfondimenti sugli eventuali residui tossici e danni alla salute, specie in merito all?assunzione delle acque minerali da parte di soggetti che non dovrebbero bere acque minerali le cui proprietà possono essere controindicate. Intesa dei Consumatori, bel lungi dal creare allarmismo sui consumatori, chiede il rigoroso rispetto delle normative esistenti per evitare che il Governo ed i ministeri competenti, per ricondurre i limiti ed i parametri prestabiliti dalle vigenti normative sulle acque minerali, venga indotto in tentazione dalle richieste di innalzare i limiti per far rientrare i valori esorbitanti nella normalità. Per evitare eventuali rischi, Intesa dei Consumatori rammenta che la migliore acqua da consumare, in molte città d?Italia resta quella di rubinetto, più fresca e meno ?tossica? di alcune marche di minerali.

05/06/2003

Documento n.3252

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