ACQUA BENE COMUNE: RENZI CANCELLANDO NORMA A SALVAGUARDIA MOROSI APPROVATA DA GOVERNO LETTA, FAVORISCE LE MULTINAZIONALI ASSETANDO LE FAMIGLIE PIU' IN

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COMUNICATO STAMPA

 

ACQUA BENE COMUNE: RENZI CANCELLANDO NORMA A SALVAGUARDIA MOROSI APPROVATA DA GOVERNO LETTA, FAVORISCE LE MULTINAZIONALI ASSETANDO LE FAMIGLIE PIU’ INDIGENTI.

 

   Come stabilito da alcune sentenze, precludere ai morosi l’approvvigionamento dell’acqua potabile, elemento di prima necessità e bene primario necessario a soddisfare le più elementari esigenze di vita salvaguardato dall' articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come fondamentale diritto dell' individuo e interesse della collettività, era considerato illegittimo.

  Per salvaguardare un diritto inalienabile dei cittadini alla vita, a prescindere dalle loro condizioni economiche sancito perfino dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, che assegna all’ acqua potabile ed ai servizi igienico sanitari – come recita la Carta dell’Onu - un diritto umano essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti gli altri diritti umani, il governo di Enrico Letta aveva inserito norme apposite nel cosiddetto "collegato ambientale", testo che deve essere approvato- pena la decadenza- entro il 31 dicembre 2014.

    Tale norma assegnava all’Autorità per l' energia elettrica ed il gas ed ai ministeri interessati il compito di individuare le modalità per la riduzione della morosità, anche attraverso un fondo di garanzia statale che ripagasse i gestori del servizio, con l’obiettivo di garantire comunque: "il quantitativo di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni fondamentali di fornitura di acqua per gli utenti morosi".  

   L’ex ministro dell' Ambiente, Andrea Orlando (oggi ministro della Giustizia), aveva argomentato in Parlamento che: "Non si può lasciare all' azienda la facoltà di decidere del distacco dell' acqua. Bisogna garantire procedure adeguate, vista la specificità del bene acqua, che è un bene fondamentale per la vita umana".

   Con il Governo di Matteo Renzi, che vede nella sua compagine ministeriale  Gian Luca Galletti all’Ambiente e Maurizio Lupi alle Infrastrutture, è cambiata la musica al punto che  il 13 novembre 2014 la Camera ha approvato il "collegato ambiente", abrogando un articolo che impediva di staccare l' acqua agli utenti morosi, per la felicità delle multinazionali che erano state sconfitte da un partecipato referendum popolare.

  Poiché gli esseri umani hanno diritto alla vita e alle risorse che la sostengono, se il Governo vuole riscattare le provate accuse di andare a braccetto coi poteri forti, come banche, multinazionali e Confindustria nella salvaguardia dei loro esclusivi interessi, con il risultato di portare all’ indigenza tante famiglie, ed alla sete coloro che travolti dalla crisi non sono in condizioni di pagare le bollette idriche, togliendo loro perfino il diritto all’esistenza, ripristini tale inalienabile diritto, cancellato dalla ‘solita burocratica manina’ che si occulta subito dopo.

 

 

                                                        Elio Lannutti (Adusbef – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 24.11.2014

24/11/2014

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