ABI: DISDETTA DEL CONTRATTO, OCCASIONE STORICA PER SINDACATI BANCARI.

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COMUNICATO STAMPA

ABI: DISDETTA DEL CONTRATTO, OCCASIONE STORICA PER SINDACATI BANCARI.

NON SOLO CHIEDANO TAGLIO DRASTICO AD ELEVATI STIPENDI DEI MANAGER, MA CONTROLLO PREVENTIVO SUI FIDI EROGATI SENZA MERITORIETA’ CREDITO AMICI E COMPARI,RIFIUTO DI SPACCIARE PRODOTTI TOSSICI CON SISTEMI INCENTIVANTI.

ADUSBEF E FEDERCONSUMATORI PER ALLEANZA CON LAVORATORI DEL CREDITO.

 

 

       La disdetta unilaterale del contratto collettivo nazionale di lavoro (la cui scadenza prevista cadeva nel giugno 2014) per gli oltre 300.000 bancari comunicata oggi dall’Abi alle organizzazioni sindacali, che potrebbe anche avere finalità ricattatoria e di pressione verso il governo per ottenere incentivi ed agevolazioni fiscali, può essere una occasione storica per le organizzazioni dei lavoratori del credito, che non si devono solo limitare a chiedere un drastico taglio alle retribuzioni dei manager in un tetto massimo di 300.000 euro l’anno, ma devono avanzare proposte per una gestione più trasparente del credito e del risparmio.

   I sindacati del lavoratori possono chiedere ad esempio come siano stati erogati gli affidamenti e quali i criteri, adottati dalle banche, per elargire prestiti ad amici e compari, che hanno portato ad un record negativo per le sofferenze bancarie che a luglio hanno sfiorato quota 140 miliardi (139,7 mld) rispetto ai 138 miliardi di giugno e in aumento di oltre il 22% rispetto ai 114 miliardi di un anno fa, chiudendo al contrario i rubinetti del credito ai più meritevoli.

    Per evitare in futuro che montagne di quattrini, sottratti ad imprenditori più meritevoli, siano stati elargiti a Zunino e Ligresti, con lo scandaloso problema della Carlo Tassara, ancora indebitata per 2,25 miliardi verso il sistema bancario italiano, dei quali 1,2 miliardi (per 800 milioni senza garanzie) sono debiti verso Intesa Sanpaolo mentre altri 500 milioni, in parte coperti da garanzie, sono dovuti a Unicredit, 200 milioni Mps, 150 Ubi, 130 Bpm (130 milioni),partecipate a loro volta dalla Tassara in un  gigantesco conflitto di interessi tollerato da Bankitalia, non per creare imprese, posti di lavoro, ricchezza, ma per comperare in Borsa pacchetti di società quotate a Milano, girate a garanzia di quei 6,1 miliardi di debiti con le stesse azioni del “salotto buono”.

     I rappresentanti dei lavoratori bancari hanno l’occasione di chiedere conto all’Abi di attuare una prudente gestione del credito e del risparmio, per impedire che banchieri e relativi comitati fidi, invece di scrutinare la capacità del richiedente di poter far fronte alla restituzione del debito o di offrire garanzie tangibili per evitare di iscrivere i fidi a sofferenza evitando così incagli e perdite nei bilanci, possano tenere artificialmente in piedi aziende decotte perché funzionali al “Sistema Mediobanca”, ma soprattutto uno scrutinio preventivo sui prodotti finanziari tossici, emessi dalle banche ed appioppati a migliaia di casalinghe, pensionati e comuni risparmiatori ,anche con il ricorso a premi e sistemi incentivanti.

    Adusbef e Federconsumatori, che non si stancano di denunciare una insana ed imprudente gestione del credito e del risparmio, con relativi “fiduciari” come Roman Zaleski,  beneficati da credito illimitato che potrebbe integrare i reati  e comportamenti penalmente rilevanti, quali abusiva concessione del credito, incauti affidamenti, surrettizio controllo societario, triangolazione con società estere, già sanzionati penalmente da giudizi della Corte di Cassazione, esprimendo solidarietà ai lavoratori del credito rimasti senza contratto, confidano in una alleanza virtuosa tra rappresentanti dei lavoratori e dei consumatori-utenti, per rendere più trasparente la delicata gestione, spesso delittuosa (come dimostrato dalle inchieste della magistratura), del credito e del risparmio.

 

                                                         Elio Lannutti (Adusbef) – Rosario Trefiletti (Federconsumatori)

Roma, 16.9.2013

 

16/09/2013

Documento n.9480

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