TERREMOTO: INVECE DEL PONTE SULLO STRETTO,ADEGUARE 80.000 EDIFICI A RISCHIO SISMICO,TRA I QUALI 9.000 SCUOLE

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TERREMOTO:ESPERTO,IN ITALIA 80.000 EDIFICI' VULNERABILI'/ANSA ANTI-SISMA SOLO QUELLI COSTRUITI DOPO 1974;A RISCHIO 9000 SCUOLE ROMA (ANSA) - ROMA, 6 APR - Sono circa 80.000 gli edifici pubblici in Italia considerati 'vulnerabili' - tra scuole, ospedali e uffici - in quanto costruiti in zone ad alto rischio sismico. Tutti edifici che andrebbero adeguati e che in molti casi non sono stati pianificati secondo criteri antisismici. Ma la stima delle strutture vulnerabili è in realtà, secondo gli esperti, ben più ampia dal momento che andrebbero considerate anche le abitazioni civili, sulle quali un monitoraggio generale sul territorio è al momento parziale. A puntare i riflettori sulla preoccupante situazione degli edifici non a norma è Gian Michele Calvi, presidente della Fondazione Eucentre di Pavia - Centro europeo di ricerca e formazione in ingegneria sismica e membro della Commissione grandi rischi. Secondo stime disponibili, sia pure parziali, ha sottolineato l'esperto, ci sarebbero dunque almeno 75-80 mila edifici pubblici in Italia da consolidare. Molti di questi hanno un ruolo strategico, trattandosi di ospedali, municipi, prefetture, caserme e scuole. E proprio le scuole rappresentano un'emergenza: sulla base degli ultimi dati della Protezione civile, infatti, sono 22 mila gli edifici scolastici che si trovano in zona sismica e quindi sono a rischio. Sedicimila sono situati in zone ad alto rischio e, di questi, circa 9.000 non sono stati costruiti secondo criteri antisismici moderni e potrebbero subire danni in caso di scosse. "Se non investiamo nella messa in sicurezza degli edifici preesistenti, dal momento che solo quelli nuovi sono costruiti a norma - ha affermato Calvi - continueremo ad avere morti, crolli, danni ingenti all'economia. E' scandaloso che l'Italia sia tra i pochi paesi del mondo civilizzato - ha aggiunto - a non prevedere o favorire forme di assicurazione contro le catastrofi naturali, ed è d'altra parte incredibile che in una zona ad alta pericolosità sismica, come l'Abruzzo, tra le conseguenze di un evento vi siano danni portanti e una forte riduzione di funzionalità ad una struttura strategica come l'ospedale de l'Aquila". In Italia, Mezzogiorno e Centro risultano le aree più a rischio terremoto, in particolare Calabria, Basilicata e Molise. Complessivamente, nel nostro Paese si contano quasi tre milioni di persone che vivono in zona ad alta sismicità, quasi 21 milioni abitano in zone a media sismicità, più di 15 milioni e mezzo in aree a bassa sismicità e circa 20 milioni in aree a sismicità minima. Le zone più popolate sono in Calabria e Campania, ma in generale oltre un terzo del territorio italiano ha una sismicità medio-alta. La mappa delle zone sismiche individua proprio nella dorsale appenninica, che va dall'Umbria fino alla Calabria e alla Sicilia, passando appunto per l'Abruzzo, le zone di maggiore criticità. Il nostro Paese si è dotato di una legge che detta indicazioni precise per le costruzioni in zone sismiche solo nel 1974. Tutte le costruzioni ante '74 sono, dunque, prive dei criteri di antisismicita'.(ANSA

06/04/2009

Documento n.7861

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