Tango bond. Da www.sanmarinonotizie.com: la Banca di San Marino fa causa all’Argentina.
Da www.sanmarinonotizie.com La Banca di San Marino fa causa all’Argentina Risparmio tradito, adesso battono cassa anche gli istituti di credito. E’ il caso della Banca di San Marino, ex cassa rurale di Faetano, che ha fatto causa all’Argentina. In ballo 15 milioni di euro. Ne dà notizia il settimanale Panorama che nell’ultimo numero (31-8-2006) racconta i dettagli dell’azione legale intrapresa dalla banca sammarinese. “Sembra la storia di Davide e Golia – scrive il news magazine – La piccola Banca di San Marino (ex cassa rurale di Faetano, nove sportelli, secondo istituto di credito della Repubblica del Titano) sfida l’Argentina nella guerra dei bond che Buenos Aires non vuole rimborsare”. E riporta le parole di Cesare Richeldi, direttore generale della banca: “Stiamo intentando un’azione legale negli Usa a favore della nostra clientela che ha investito in obbligazioni argentine. Già 170 investitori, su 200, hanno aderito. Pensiamo di avere buone possibilità di successo”. L’istituto sammarinese punta a recuperare 15 milioni di euro ed è assistito dallo studio legale Carnelutti di Milano che, continua Panorama, “si fa forte di una sentenza già emessa a New York nel marzo scorso a favore di clienti della banca Arner di Lugano: il giudice Thomas Griesa di Manhattan ha condannato il governo di Buenos Aires a rimborsare 22 milioni di dollari ai risparmiatori che avevano investito in un bond, andato in default, con scadenza ottobre 2006”. Curiosamente, sottolinea il settimanale, solo il piccolo istituto sammarinese ha imboccato questa strada mentre le banche italiane continuano a seguire la linea della Tfa, la Task Force Argentina, che tenta di negoziare col governo di Buenos Aires finora senza successo. “La Tfa sembra uno specchietto per le allodole”, ha dichiarato a Panorama Mauro Guerra, direttore della banca di Lugano. E Richeldi spiega:” La Banca di San Marino ha stanziato un fondo a copertura degli oneri legali, ritenendo così di erogare alla clientela una doverosa assistenza”. (Per maggiori informazioni www.bsm.sm). L’articolo quindi prosegue con una domanda: ma l’Argentina, dopo aver perso la prima causa, ha pagato? “Non ancora… anche se il decreto ingiuntivo del giudice è granitico, devono restituire capitale e interessi”, risponde Guerra, informando che dopo la prima sentenza sfavorevole gli argentini stanno trattando: “Siamo in fase stragiudiziale e contiamo anche nel prossimo incontro tra Kirchner e Prodi perché molti dei n ostri clienti sono italiani”. www.cdls.sm29/08/2006
Documento n.6267