SCUDO FISCALE 3: LA CONSUETA OPERAZIONE DI RICICLAGGIO DI STATO PER FAVORIRE EVASORI E FACCENDIERI

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TREMONTI FA SCUDO - SOLDI ALL’ESTERO, SI TORNA AI SOLITI METODI: “CONDONO” A CHI FA RIENTRARE I CAPITALI - PER IL PD: COSÌ SI AIUTANO SOLO I PIÙ RICCHI – IL PROGETTO È PRONTO (UDC A FAVORE), SI ATTENDE SOLO L’OK DELL’EUROPA… Stefano Lepri per "La Stampa" Sarà meno facile portare i soldi fuori dell'Italia, in modo che chi li ha fuori sia indotto a riportarli dentro. Serve a far funzionare l'imminente scudo fiscale la norma del decreto di venerdì che presume frutto di evasione gli investimenti in paesi considerati «paradisi fiscali» (gettito previsto 237 milioni di euro). E' la tecnica consueta del condono: d'ora in poi si punirà, per il passato (fino al 31 dicembre 2007) si sana. Chi aderirà al nuovo scudo non sarà punibile per vari reati tributari e societari. Per certi versi, lo scudo è un condono. Secondo il Partito democratico, dice Pierluigi Bersani, «è una sorta di condono per i ricchi, il che alimenta aspettative di un condono anche per i meno ricchi». Giulio Tremonti ha sempre escluso che l'attuale governo possa ripetere i vecchi condoni di massa; si è impegnato a tener conto di una sentenza della Corte di Giustizia europea che ha dichiarato illegittimo il suo condono Iva del 2003. La voce che un grande condono prima o poi ci sarà circola da mesi fra i commercialisti; finora non è stata raccolta da nessuno nelle file della maggioranza. Tra le novità del decreto c'è anche una norma anti-evasione che rappresenta una svolta di 180 gradi. Le maglie della compensazione fiscale erano state allargate dal decreto anti-crisi del novembre scorso; ora vengono ristrette perché, ha detto Tremonti, «c'è una casistica impressionante di frodi». Si spera di recuperare 200 milioni nel 2010, 1 miliardo nel 2011: dunque l'evasione era aumentata. Il ministro dell'Economia ha chiesto al centro-sinistra come mai il governo Prodi non aveva deciso una norma come quella di venerdì contro i paradisi fiscali. «I soldi all'estero di Pavarotti e Valentino Rossi sono stati scoperti quando eravamo al governo noi - ribatte Stefano Fassina, allora consigliere di Vincenzo Visco, ora responsabile finanza pubblica del Pd - e prima dello scioglimento delle Camere avevamo approvato una misura per passare dal criterio di una molto breve "lista nera" di paesi reprobi a quello di una "lista bianca" di paesi con cui esistono accordi di informazione». Rispetto ai due precedenti scudi fiscali, decisi dal centro-destra nel 2001 e nel 2002, questa volta i capitali nascosti all'estero dovranno rientrare per davvero. Dei capitali dichiarati allora, 31,7 miliardi furono solo «regolarizzati» e all'estero sono rimasti; ma anche parte dei 46 miliardi «rimpatriati» parrebbe essere tornata oltre confine (soprattutto in Svizzera). Chi investirà in obbligazioni italiane e le conserverà per almeno 10 anni sarà sottoposto a una aliquota agevolata, pur se alquanto superiore (4-6%?) a quella irrisoria del 2001, il 2,5%. Le norme per lo scudo sono di fatto pronte; sono ben viste anche dall'Udc, non solo dalla maggioranza. Non sono state inserite nel decreto-legge perché si attende il parere delle autorità europee. Di come procedere nell'Unione si parlerà all'Ecofin. Per il momento però nessun altro governo ha allo studio una misura di simile ampiezza (ciò che in Francia si chiama «bouclier fiscal», ovvero scudo, è una clausola di salvaguardia per il contribuente, voluta dal presidente Sarkozy, contro l'eccessivo carico fiscale).

29/06/2009

Documento n.8005

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