Rifiuti in Campania. Un problema solo logistico? Avv. Monica Cirillo

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Da Avv. Monica Cirillo (Adusbef Napoli) Sulla ormai annosa questione dei rifiuti in Campania si è scritto è detto di tutto. C’è chi addossa la responsabilità alla politica o per meglio dire ad una incapacità della politica di programmare ed attuare una corretta gestione del ciclo dei rifiuti e chi addossa la responsabilità alla popolazione locale. Alcuni mezzi di informazione sostengono, infatti, che la responsabilità principale della crisi dei rifiuti è proprio della popolazione che non ha voluto gli inceneritori e le discariche nei propri territori, accusati di essere vittime della sindrome “non nel mio cortile”. Oggi i cittadini dei comuni vesuviani stanno giustamente protestando contro l’apertura di una nuova discarica nel “Parco Nazionale del Vesuvio” e a quanti sostengono che le proteste devono essere fermate anche con la forza perché frutto esclusivamente della sindrome sopra detta, occorre risponde con le parole utilizzate dalla delegazione della Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo nel documento pubblicato il 14.9.2010. Certamente un punto di vista super partes. In tale documento la Commissione nell’inquadrare il contesto e nell’illustrare la gestione commissariale afferma “La caratteristica più importante della gestione straordinaria è il potere dei commissari di derogare alle norme e ai controlli, comprese le leggi in materia di valutazioni di impatto ambientale e quelle sugli appalti pubblici….Il risultato è che durante lo stato di emergenza, le decisioni sono state assunte generalmente in modo affrettato e senza riguardo per le preoccupazioni della popolazione. Tutte le discussioni in merito all'ubicazione delle discariche, al tipo e alla quantità dei rifiuti da conferirvi o alla necessità oggettiva di creare quattro nuovi inceneritori sono state sospese per poter individuare un numero sempre maggiore di siti ove collocare rifiuti vecchi e nuovi rapidamente e senza controllo. Il problema rifiuti è stato considerato come fatto puramente logistico, relegando a questione virtualmente insignificante ogni considerazione di sicurezza ambientale e di salute, ed ogni riflessione di gestione a breve e lungo termine di raccolta differenziata, riciclaggio o riduzione dei rifiuti. … Chiaramente taluni aspetti chiave della normativa europea, concepita specificamente per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini e assicurare un sistema pubblico coerente di gestione dei rifiuti, sono stati gravemente violati, prima nel lungo periodo di autocompiacimento, corruzione e inerzia, a cui ha fatto seguito il fallito tentativo di risolvere il problema, e successivamente nel breve periodo di misure d'emergenza che hanno intaccato la fiducia dei cittadini nelle proprie istituzioni. La stessa commissione evidenzia poi che il nesso tra criminalità organizzata e gestione dei rifiuti sussiste da molto tempo. Vi sono prove che per decenni la Camorra ha importato rifiuti tossici dalle industrie del nord scaricandoli in centinaia di discariche abusive o, addirittura, in mare. Se le affermazioni circa la portata di questa attività illegale si avvicinano al vero, è inconcepibile che le autorità, o quantomeno alcune di esse, non fossero al corrente della situazione… Per quanto concerne specificamente la discarica di Terzigno la commissione afferma: L'ubicazione della discarica di Terzigno all'interno del perimetro del Parco nazionale del Vesuvio, sito di interesse comunitario nonché zona di protezione speciale, è di per sé un'aberrazione. Nella relazione della Protezione civile si afferma che lo studio d'impatto ambientale realizzato è stato approvato dal ministero dell'Ambiente. Alla luce di quanto osservato nel corso della visita, è legittimo dubitare dell'obiettività e della validità di tale studio. La struttura attualmente operativa (SARI) insiste su una vecchia discarica abusiva che è stata sottoposta a un intervento di bonifica piuttosto superficiale e quindi predisposta per ricevere rifiuti che, secondo quanto riferito ai membri, dovrebbero essere residui domestici ……. Tra i rifiuti visibili, il capo della delegazione ha scorto immediatamente un pneumatico e un bidone contrassegnato per rifiuti tossici, segno che il materiale non era stato separato adeguatamente prima di essere depositato in discarica. … La legge prevede che accanto a questa discarica ne sia aperta una seconda (Vitiello), anch'essa inserita nel Parco nazionale del Vesuvio….. Pur considerando che è una pratica frequente quella di adibire a discarica vecchie cave dismesse, questo particolare sito, posto entro i confini di un'area designata quale zona di protezione della natura, di notevole prestigio internazionale ed interesse naturalistico, sembra del tutto inappropriato, e sarebbe il caso di valutare attentamente delle alternative. Al suo rientro, la delegazione ha ricevuto rassicurazioni sul fatto che la discarica di Vitiello non sarà costruita. … I geologi hanno relazionato in merito ai rischi sismici e idrogeologici. In particolare, si ritiene che, in caso di attività sismica, potrebbero palesarsi seri rischi presso i siti delle discariche di Terzigno e si indica come altamente plausibile l'evenienza di importanti perdite, con possibili conseguenze gravi per le comunità e i corsi d'acqua della valle sottostante. La Commissione, quindi, evidenzia che la Protezione civile ha assolto i suoi compiti ma….. Talune decisioni, prese sotto la sua supervisione, segnatamente la localizzazione delle discariche, sono state assunte in modo frettoloso, senza le debite consultazioni e in molti casi frutto di consigli incauti con visibili ripercussioni. A scanso di equivoci, occorre chiarire che la crisi dei rifiuti in Campania non è finita; è attualmente dormiente e vi è un serio rischio che possa scoppiare nuovamente. Inoltre, molte discariche sono in mani private e le autorità sembrano avere scarso controllo o conoscenza di ciò che avviene al loro interno e di come sono gestite. … È fondamentale che le autorità ristabiliscano il dialogo con i cittadini, dimostrando trasparenza e apertura e coinvolgendo in tal modo la popolazione. La Commissione, pertanto sulla discarica di Terzigno così conclude: La discarica di Terzigno è situata in un Parco nazionale che è anche un sito del patrimonio UNESCO. Allo stato attuale, essa non risponde né ai requisiti della direttiva discariche, in particolare l'articolo 11 sulle procedure di ammissione dei rifiuti, né a quelli della direttiva habitat. Nonostante siano state recentemente realizzate le infrastrutture del caso, il sito presenta una serie di carenze gravi e manifeste, tra le quali figurano anche elementi di carattere geologico. L'imminente pericolo di un ampliamento del sito SARI e dell'apertura del secondo sito previsto all'interno del perimetro del Parco nazionale (Vitiello) è inaccettabile in questa situazione ed occorre individuare con urgenza delle alternative adeguate che rispettino i criteri delle normative UE. Vale la pena di ricordare che il Commissario Bertolaso ha assicurato alla popolazione che Cava “vitiello” non sarebbe stata aperta. Purtroppo esistono voci contrastanti atteso che il PDL – partito di maggioranza - ha comunque richiesto la apertura della cd. cava “Vitello” che diventerebbe la più grande discarica d’Europa. E’ pendente innanzi alla Procura della Repubblica di Nola una denuncia firmata anche dai quattro sindaci delle zone interessate e da Legambiente che evidenzia la discarica ha determinato l’inquinamento delle falde acquifere. Inoltre, la zona oramai è del tutto militarizzata e la sera l’area di Terzigno è un aperto campo di guerriglia urbana che vede coinvolte le forze dell’ordine da un lato e la popolazione civile dall’altro. Da più parti si è tentato di sottovalutare la protesta dei cittadini imputandola a manovre della camorra. Basta però recarsi sul luogo o guardare i tanti filmati presenti su internet per rendersi conto che la protesta proviene dalla gente comune, stanca oramai delle tante chiacchiere, che tenta di difendere l’ambiente in cui vive e la salute dei propri figli. Fortunatamente anche il Procuratore di Napoli ha dichiarato alla stampa che la camorra nulla c’entra con le legittime proteste della popolazione. Per di più anche uno dei Sindacati della Polizia di Stato ha emesso un comunicato a sostegno dei manifestanti. Oggi il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dichiarato che la nuova discarica “Cava Vitello” è stata “congelata”. Le proteste non si fermeranno perché la popolazione chiede non il “congelamento” della apertura della Cava ma che la stessa, con legge dello stato, venga definitivamente eliminata come sito per realizzare una discarica. La popolazione, purtroppo ed occorre dire a ragione, non si fida più delle promesse dei governanti che già in passato, anche alla delegazione della commissione per le petizioni, avevano assicurato che “Cava Vitiello” non sarebbe diventata una discarica, per poi rimangiarsi la parola ed annunciare la sua apertura, fermata solo dalle proteste della gente.

23/11/2010

Documento n.8772

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