RAI: TRIBUNE FLOP ED INGUARDABILI ! MA DEL NOCE RESISTE

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TRIBUNE FLOP – “DOPO L’EMERGENZA MOZZARELLA, LA TRIBUNA DEL BUFALA” (GIULIANA) - MAI COSÌ IN BASSO GLI ASCOLTI – DISAFFEZIONE POLITICA A PARTE, TELEVISIVAMENTE SONO INGUARDABILI… Paolo Martini per “La Stampa” Peggio, molto peggio dell’ultimo Sanremo. Alla Rai è considerata una vera e propria emergenza, il tracollo delle Tribune politiche. Al povero Stefano Montanari della Lista per il bene comune è toccato l’altra sera il record negativo del 4 per cento di spettatori, per un soffio sopra il milione. Ha fatto meglio di qualche decimale di punto Renzo Rabellino della Lista No euro-I grilli parlanti. Non è un gran segnale, per il rinvigorimento di un agone politico e mediatico sempre più spento. Ed è anche un bel problema di denaro. La Rai è già piena di guai in questo «periodo di garanzia», nei giorni dell’anno in cui viene cioè garantito un certo ascolto agli utenti pubblicitari. Nel caso della rete Due, dove sono state confinate le Tribune più importanti, l’ascolto dovrebbe essere del 10,20 per cento in media. Da lì al 4 fa una bella differenza. Con i due leader Berlusconi e Veltroni gli esperti che decidono i piani di programmazione della tv di Stato puntavano sul 23 per cento, un dato che avrebbe poi compensato gli inevitabili ascolti di poco conto dei candidati premier minori. E invece è andata come è andata, al 13 o giù di lì. C’è poco da mediare. Così l’altro giorno il direttore di una primaria rete è arrivato a sentenziare in una riunione: «Sono robe da pazzi! Trasmissioni degne della peggiore televisione locale». Certo è la politica in generale che ha perso molto appeal, e in particolare la liturgia della politica in tv che si ripete sempre uguale. Persino i leaderini improvvisati si concedono automaticamente ai peggiori tic e vizi del politichese. Ma questa edizione delle Tribune, sul piano anche solo tecnico-televisivo, fa acqua da tutte le parti. Sfuggono persino disarmanti particolari del dietro le quinte, come l’estrazione del cuscino tra Berlusconi e Veltroni. La sensazione più evocata è la fretta, i discorsi vengono quasi troncati con l’intercalare di espressioni tipo: «abbiamo pochi minuti ancora», «c’è spazio per una battuta veloce», «passiamo a un’altra domanda…» La scena stessa non aiuta a far emergere il carisma, sempre che ce ne sia ancora traccia. I grandi leader negli Stati Uniti in queste occasioni stanno isolati, in piedi, al massimo davanti a un leggio, o affianco ai duellanti. Pochi colori, chiaroscuri netti, nessun elemento scenico di distrazione. Rispondono a domande precise, di grande interesse pubblico, poco gergali o tecnicistiche. Se c’è un conduttore, è lo stesso per tutti i leader e magari un personaggio di grande spessore. La Rai ne avrebbe in casa più di uno, e pure di orientamenti diversi: Vespa e Floris, per dire, o perché no una donna come Lucia Annunziata. Sono stati lasciati a riposo forzato. Di moderatori grandi firme come Gianni Granzotto, Giorgio Vecchietti e Jader Jacobelli, alla Rai non c’è più traccia dall’epoca d’oro delle tribune politiche con quindici milioni di spettatori. Giuliana Del Bufalo, che ora dirige la struttura Rai Parlamento, si è scelta l’ingrato compito di condurre per prima. Già protagonista della battaglia sindacale nel giornalismo italiano, anticomunista di ferro, vera e propria zarina Rai prima con Letizia Moratti e più di recente con l’ex direttore generale Cattaneo, la Del Bufalo sa essere anche una donna spiritosa e accattivante: ma forse si è azzardata ad indossare di colpo, alla vigilia del 1° aprile, i panni del Grande Conduttore e per giunta del Giornalista anti-Casta. Quando s’è impancata populista con Veltroni sottolineando «io che a fare la spesa ci vado, io», con il suo bel regolare tailluerino rosso e l’autoblu fuori, non è apparsa proprio molto credibile. Così qualche vocina maliziosa rimpiange persino l’affettazione kitsch di Anna La Rosa, e lancia nei corridoi il cattivissimo slogan: «dopo l’emergenza mozzarella, la tribuna Del Bufala». Piccole malignità, degne di questa fiacca Italia pre-elettorale. Dagospia 04 Aprile 2008

04/04/2008

Documento n.7052

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