PRODURRE FAME E RECESSIONE SIA CONSIDERATO REATO PENALE. Di Rosanna Sapori

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PRODURRE FAME E RECESSIONE SIA CONSIDERATO REATO PENALE Se c'è una cosa che forse tutti abbiamo capito è che il prezzo del petrolio non è causato dai normali meccanismi della domanda e dell'offerta ma bensì da coloro che acquistano i cosidetti futures sul petrolio stesso. Stiamo subendo la più grossa recessione economica a causa di spericolati agenti finanziari che scommettendo sul prezzo del petrolio non fanno altro che farlo schizzare verso l'alto, con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Questi personaggi, che agiscono per grandi investitori della finanza, non si rendono nemmeno conto delle conseguenze devastanti di cui sono responsabili. Aumentare in questo momento la produzione di petrolio, per assurdo, non farebbe altro che moltiplicare il valore dei futures e quindi aumentare la speculazione. Roba da far impallidire. Il rischio di una crisi come quella, ma anche peggio, del 1929 è reale e questa volta potrebbe colpire su scala globale. Il petrolio ha però raggiunto il suo punto di inversione. L'aumento del prezzo sta causando un abbassamento dei consumi a livello mondiale e quindi cominciano i veri problemi. Così come è successo in America per i subprime, quando il mercato ha smesso di assorbire gli immobili venduti all'asta per insolvenza dei debitori che non riuscivano più a pagare i muti, il mercato dei futures potrebbe subire le stesse ripercussioni. E chi pagherebbe per questo? Se questo avvenisse, se il futures diventa carta straccia? I finanzieri sono come le cavallette, si buttano e distruggono tutto quello che trovano per poi passare ad altre speculazioni. Prima le case, ora il petrolio e poi chissà cos'altro. Perchè avviene tutto ciò? Perchè mancano le regole, mancano le pene, manca una legislazione che preveda il reato di disastro finanziario. Con la speculazione sui subprime, sono state ridotte in povertà milioni di famiglie americane, chi pagherà? I manager, se pagheranno, saranno incriminati per altri reati non di certo per il reato di AVER PRODOTTO FAME E RECESSIONE. Certi comportamenti spericolati e criminali andrebbero puniti e soprattutto andrebbero puniti coloro che hanno guadagnato oggi sui subprime, domani sui futures. Responsabili della grave crisi finanziaria globale che hanno provocato. Dunque occorre che vi sia un risvolto penale, deve essere classificato come reato penale ogni comportamento che abbia creato disastri di questo tipo. Non è possibile continuare a far finta di niente, non è possibile che questi operatori finanziari siano cosi irresponsabili. Non è possibile che una classe di finanzieri criminali non risponda mai delle proprie azioni. Sono irresponsabili verso un'economia che è al tracollo e non si rendono conto che questo è il piatto dove mangiamo tutti. Il mondo si sta accorgendo che la globalizzazione finanziaria produce solo fame. La libera circolazione di beni può essere positiva, la libera circolazione di soldi e di titoli è pericolosissima e questo l'hanno capito anche gli squali americani che con la storia dei subprime (che speravano avrebbe colpito più gli altri) stanno pagando un prezzo altissimo. Una seria legislazione dovrebbe anche punire le banche quando queste investono in attività non-industriali con un prezzo del denaro più alto. La globalizzazione dei mercati finanziari finora aveva colpito il popolo, ora investe intere economie nazionali come la Cina, gli USA o l'India e per cui continuare a dire chissenefrega diventa sempre più difficile. Da una classe di finanzieri che non rispondo mai dei disastri rovesciati sul popolo non possiamo aspettarci altro, ma dalla politica abbiamo il diritto - e lo pretendiamo - di aspettarci altro. ROSANNA SAPORI Giornalista Telenordest ? Padova tel. 333 4412255

11/07/2008

Documento n.7409

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