PROCURA MILANO: I VIAGGI DEL DEPUTATO PDL ABELLI SUL JET DELL'INDUSTRIALE PER RAGGIUNGERE IL PARLAMENTO - UN FILO DIRETTO CON MARIO RESCA

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MILANO, LE CARTE DEI PM - GLI AFFARI SEGRETI E I FAVORI DEL RE DELLE BONIFICHE GIUSEPPE GROSSI - I VIAGGI DEL DEPUTATO PDL ABELLI SUL JET DELL'INDUSTRIALE PER RAGGIUNGERE IL PARLAMENTO - UN FILO DIRETTO CON MARIO RESCA, uomo vicino al premier (è nel cda Mondadori)... Emilio Randagio per "la Repubblica" Una fitta rete di rapporti, frequentazioni di Palazzo, favori. Tutti in quel sottobosco tra affari e politica che, in Lombardia ma non solo, ruota intorno al Pdl e agli interessi della Compagnia delle Opere. È il mondo in cui Giuseppe Grossi, fondatore del «più grande gruppo industriale in Italia nel campo dei rifiuti» (parole sue), da tre giorni rinchiuso a San Vittore con pesanti accuse, sembra essersi mosso per anni. Negli ultimi mesi le microspie delle Fiamme gialle non hanno perso una sola delle sue conversazioni. Obiettivo, trovare riscontri alle ipotesi d´accusa dei pm Pedio e Ruta. Dall´associazione a delinquere alla frode fiscale, dalla truffa per finire all´inquietante «corruzione di pubblici ufficiali». Sindaci, politici nazionali, ma anche semplici funzionari hanno intrattenuto un filo diretto con Grossi. In alcuni casi, i contatti sono certamente istituzionali, legati al suo lavoro. È il caso delle telefonate con il sindaco di Casei Gerola, in provincia di Pavia, dove la Green Holding di Grossi ha vinto uno dei tanti appalti per la bonifica di un´area da 404 mila metri quadri per riqualificare l´area di un ex zuccherificio. «Ti devo parlare di persona», lo incalza pochi mesi fa il primo cittadino, dandogli del tu. Nessun reato ipotizzabile, solo lo spaccato in cui Grossi lavora. Più emblematico, invece, il filo diretto instaurato con Mario Resca, uomo vicino al premier Silvio Berlusconi (è, tra l´altro, nel cda Mondadori), nominato nel 2008 dal terzo governo del Cavaliere alla Direzione generale dei musei italiani. Le strade di Resca e Grossi si erano già incrociate quando il primo era stato nominato nel 2004 commissario straordinario della Cirio. Durante l´asta del patrimonio immobiliare, Grossi si era aggiudicato il palazzo Visconti a Brignano D´Adda, nel bergamasco. Tra i moltissimi incarichi di Resca, attualmente, anche la direzione dell´Italia Zuccheri spa, che, coincidenza, nell´area di Casei Gerola interessata alla bonifica aveva il suo stabilimento. I contatti sono frequenti, dicono i brogliacci della procura di Milano. Talmente confidenziali da consentire a Grossi di offrire a Resca un passaggio sul suo aereo privato per le vacanze. Siamo al giugno scorso, il manager comunica che sta andando in Egitto, a Urgada. «Vuoi un passaggio in aereo?», gli chiede Grossi. «Per l´andata sono a posto, ma per il ritorno...», risponde Resca. Un mezzo, l´aeroplano personale del re delle bonifiche, che viene spesso offerto agli «amici». Tra i tanti beneficiati, anche l´onorevole del Pdl Giancarlo Abelli. Pavese, longa manus del governatore Formigoni nella gestione della sanità lombarda, Abelli è potente. Molto potente. Proprio a causa di questo affaire sulla Green Holding, la moglie del parlamentare, Rosanna Gariboldi, è in cella per riciclaggio. Di mezzo ci sono versamenti estero su estero sui conti cifrati dei coniugi Abelli (di uno di questi lo stesso Abelli è procuratore). Flussi di denaro considerevoli, giudicano i pm, sensibilmente superiori alla capacità reddituale della famiglia pavese: il saldo finale è di 1,2 milioni di euro. Non solo. Tra Grossi e Abelli, oltre la militanza in Comunione e liberazione, ci sono interessi e affari. Per avere a disposizione una Porsche 911 coupè, Abelli paga un leasing mensile a una delle tante società del re delle bonifiche. Diverso il discorso sui viaggi aerei. Abelli, per raggiungere il Parlamento, secondo le indagini, si imbarca al martedì direttamente all´aeroporto privato di Linate, proprio a bordo del jet di Grossi. E il percorso inverso lo effettua il giovedì sera. «Non si hanno evidenze - scrive il gip di Milano D´Arcangelo - di come venga regolata economicamente tale prestazione». In altre intercettazioni telefoniche, c´è anche il riferimento a un parlamentare che ha l´identikit sempre di Abelli. Avendo l´immunità, il politico non viene citato esplicitamente. Certo, questa persona sembra essere molto ben introdotta all´ospedale San Matteo di Pavia, di cui Abelli è stato direttore. Siamo nel giugno scorso: nell´entourage di Giuseppe Grossi inizia a circolare la voce che il "capo" potrebbe essere arrestato per l´inchiesta milanese. A spifferarlo a un collaboratore di Grossi (convinto di non essere intercettato), è un avvocato penalista, amico di vecchia data del principale. Grossi è spaventato e decide di effettuare una visita al cuore dal primario di fama internazionale, Mario Viganò. Il medico fa la sua diagnosi, che però non convince il re delle bonifiche. Lui, infatti, vuole farsi operare per l´applicazione di due bypass. Viganò è contrario. Ed ecco che Grossi chiama il parlamentare per chiedere un aiuto: «Convincilo tu», insiste Grossi. E la risposta è tutt´altro che remissiva. «Gli parlerò presto». Pochi giorni dopo, Grossi entra in sala operatoria. Grossi non risparmia l´uso delle sue relazioni influenti anche per favorire gli amici: nel marzo scorso lo chiama il direttore generale della Provincia di Bergamo, tale dottor Bari, che gli chiede «di intercedere presso l´onorevole Valducci», presumibilmente l´attuale presidente della commissione telecomunicazioni della Camera, sempre esponente del Pdl. I brogliacci non svelano, questa volta, l´esito dell´intercessione.

23/10/2009

Documento n.8248

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