NOTA: ADUSBEF PARTE CIVILE NEL PROCESSO CONTRO IL MPS. VERGOGNOSO CHE SIANO STATE AMMESSE PARTI CIVILI CONSOB E BANKITALIA.

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NOTA:  ADUSBEF PARTE CIVILE NEL PROCESSO CONTRO IL MPS. VERGOGNOSO CHE SIANO STATE AMMESSE PARTI CIVILI CONSOB E BANKITALIA.

 Adusbef insieme ad altre associazioni ammesse parti cvili a Siena contro gli ex dirigenti di Mps, Vigni Antonio – n. a Castelnuovo Berardegna il 15.07.1953 Mussari Giuseppe – n. a Catanzaro il 20.07.1962 Pirondini Daniele nato a Curatone il 13.08.1951 Rizzi Raffaele Giovanni nato a Bari il 10.04.1967 Di Tanno Tommaso nato ad Andria l’08.11.1949 Fabretti Pietro nato a Bassano Romano il 19.01.1943 Pizzichi Leonardo nato a Siena il 16.10.1967, delitto p. e p. dagli artt. 61 n. 2, 81 cpv. e 110 c.p., 2622, commi 1 e 3, c.c. perché, in concorso tra loro, Mussari Giuseppe, quale Presidente, Vigni Antonio, quale Direttore Generale, Pirondini Daniele quale preposto alle scritture contabili societarie di Banca Monte dei Paschi di Siena, con l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico ed al fine di conseguire per sé o per altri l’ingiusto profitto consistito nel rappresentare la complessiva operazione FRESH quale strumento di capitale in luogo di strumento di debito, nel bilancio dell’anno 2008 e nelle conseguenti comunicazioni sociali dirette ai soci ed al pubblico, esponendo fatti materiali non rispondenti al vero, ancorché oggetto di valutazioni, in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari sulla situazione economica e patrimoniale di Banca MPS cagionavano ai creditori un danno patrimoniale. Vergognoso che siano state ammesse parti civili Consob (preposta a verificare la correttezza dei bilanci) e Bankitalia, che come risulta dagli atti processuali e dagli interrogatori degli ex ispettori della Vigilanza, conosceva molto bene le operazioni rischiose.

A luglio 2011 arriva in Consob un esposto in cui si dice che attraverso operazioni in derivati mal contabilizzate si sono occultate perdite nel bilancio Mps. Col tempo si scopre che si tratta della ristrutturazione di Santorini fatta da Mps con Deutsche Bank, e di Alexandria stipulata con Nomura. Mps ha di fatto assicurato le due banche estere dal fallimento dell'Italia a condizioni finanziarie capestro. Santorini ha infatti generato minusvalenze per Mps ben oltre il miliardo di euro, mentre Alexandria ha comportato un esborso di cassa per 2,1 miliardi di euro. Conclusioni che non emergono dai bilanci di Mps, quelli controllati dalla Consob, secondo la quale queste operazioni sono titoli di Stato accompagnati da pronti contro termine e da finanziamenti.

  La comoda tesi sostenuta nel capo di imputazione del processo che si sta celebrando a Siena, è che alla Banca d'Italia sia stato nascosto un documento dal quale emergerebbe il collegamento tra la ristrutturazione dell'operazione Alexandria e l'acquisto di 3 miliardi di euro di Btp, entrambe realizzate da MPS con Nomura, la cui mancata comprensione del collegamento avrebbe impedito alla Banca d'Italia di eccepire la corretta contabilizzazione del BTP, ipotizzata anche nell'interrogatorio reso dall'ex Capo degli Ispettori di Bankitalia Giampaolo Scardone (nel frattempo passato a Banca Carim come Vice direttore Generale) durante la testimonianza resa il 2.12.2013 dicembre 2013 (pag.186 del verbale), non regge con le carte e con l'integrale  ascolto dell'udienza Link Audio Radio Radicale: http://www.radioradicale.it/soggetti/giampaolo-scardone,  dove emerge chiaramente che furono i funzionari del MPS a chiarire agli ispettori il meccanismo di collegamento di Alexandria.

    Chiunque abbia seguito il processo ha compreso che tale tesi, secondo la quale Bankitalia fosse stata tenuta all'oscuro delle operazioni "struttura BTP 2034 e nota Alexandria" è smentita clamorosamente dalle stesse ispezioni della Vigilanza di Bankitalia iniziate l'11 maggio e  concluse il 6 agosto 2010 (firmata da Vincenzo Cantarella, Biagio De Varti, Giordano Di Veglia, Angelo Rivieccio, Federico Pierobon, Omar Qaram), ma soprattutto dalle successive ispezioni del 2011,dove gli ispettori della Banca d'Italia esaminarono i numeri di Banca Mps, nel quale dedussero esplicitamente il collegamento tra l'operazione di ristrutturazione Alexandria e i repo sui BTp condotti con la controparte Nomura, oltre che dal rapporto che la Banca d'Italia fornisce alla Consob nel mese di aprile 2012, quindi 5 mesi prima del supposto ritrovamento del Mandate il documento che legava esplicitamente le due operazioni in una oscura cassaforte.

   Se non fosse stato così evidente, come mai il rapporto ispettivo di Bankitalia, che mise in luce il collegamento del repo sui BTp al 2034, la cui connessione fu fornita dai dirigenti del MPS, dedusse che avrebbe creato un serio problema di liquidità alla banca, con  possibili impatti della sola operazione repo BTp con Nomura, tale da mettere a rischio la stessa sopravvivenza della banca ?

    Già in un precedente esposto-denuncia inviato il 25 gennaio 2013 alle Procure della Repubblica, tra le quali Siena, Adusbef aveva ipotizzato l'esatta ricostruzione delle dinamiche truffaldine messe in atto dal Monte dei Paschi, con il diretto concorso della Banca d'Italia, che nonostante le ripetute ispezioni aveva fatto finta di non vedere.

    Continueremo a batterci per far accertare la verità dei fatti che si vorrebbe occultare in un procedimento giudiziario che vede come parti lese risparmiatori, piccoli azionisti, lavoratori, non certo un sepolcro imbiancato come Bankitalia, indegno di qualsivoglia tutela.

 

 

 

Il Gup, Dott.ssa Monica Gaggelli ha ammesso tutte le parti civli risparmiatori azionisti Mps costituite a mezzo l’avv.  Tanza e le associazioni di consumatori Adusbef (sempre con l’Avv. Tanza), Codacons e altre.

 

I risparmiatori sono stati ammessi per i capi d’imputazione 1, 5, 6 e 7 della richiesta di rinvio a giudizio dei PM di Siena. dott. Antonino Nastasi, dott. Giuseppe Grosso. dott. Aldo Natalini.

Le associazioni per i capi 1, 5 e 6 (cfr allegato e estratto qui di seguito)

MUSSARI Giuseppe— VIGNI Antonio — PIRONDINI Daniele

1) Delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110 c.p. e 185 D.Lgs 24 febbraio 1998, ai. 58 (TUF) perché, in concorso tra loro, Mussari Giuseppe in qualità di Presidente, Vigni Antonio in qualità di Direttore Generale, Pirondini Daniele, in qualità di CFO sino all’agosto 2008, di Banca Monte dei Paschi di Siena (BMPS), con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso - nell’ambito del programma di finaatiamento ideato per il reperimento delle risorse finanziarie necessarie all’acquisizione di Banca ANTONVENETA - partecipavano e contribuivano alla predisposizione della complessa operazione finanziaria denominata «FRESH 2008», diffondendo al mercato notizie false idonee a determinare una sensibile alterazione del prezzo dell’azione BMPS ordinaria.

In particolare, computando nel patrimonio di base l’aumento di capitale riservato a JP MORGAN (JPM),e collegato all’emissione di titoli cd. FRESH per € 950 milioni, non computabile poiché lo stesso doveva essere considerato quale strumento non innovativo di capitale:

- con la pubblicazione della relazione semestrale di BMPS al 30.6.2008 avvenuta il 29.8.2008 eomunicavano dati relativi alla dimensione del patrimonio di base e del patrimonio supplementare non corrispondenti al vero facendo apparire che Banca MPS aveva un t capita! ratio pari 9,1% superiore al minimo dell’8% richiesto dalla normativa di vigilanza mentre, in realtà, possedeva un to/al capi/al ra/io pari al 7,8%;

- con la pubbLicazione 4cl bilancio 2008 avvenuta il 29.4 comunicavano dati relativi alla dimensione del patrimonio di base e del patrimonio supplementare non corrispondenti al vero facendo apparire che BMPS aveva un toWi capito! ratio pari 9.3% mentre, in realtà, possedeva un t capita! ra/io pari aiU8,8%.

MUSSARI Giuseppe — PIRONDINI Daniele — VIGNI Antonio — RIZZI Raffaele Giovanni

5) Delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p. e 173 bis D.Lgs 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF) perché, in concorso tra loro Mussari in qualità di Presidente di Banca MPS, Vigni in qualità di Direttore Generale, Pirondini in qualità di CFO e di responsabile delle scritture contabili societarie, Rizzi in qualità di responsabile dell’Area Legale, allo scopo di far conseguire per sé o per altri, in particolare al medesimo istituto bancario un ingiusto profitto, nel prospetto informativo relativo all’offerta in opzione e all’ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di azioni ordinarie di Banca MPS, approvato dalla CONSOB in data 23.4.2008. con l’intenzione di ingannare i destinatari del prospetto, esponevano false informazioni ed occultavano notizie in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari del prospetto medesimo.

In particolare:

- non venivano descritti in modo compiuto i FRESH 2008 e non erano descritti i contratti di mial return swap (TROR) sottoscritti da Fondazione MPS e con i quali detto ente sottoscriveva indirettamente i FRESII 2008 per un ammontare pari a € 490 milioni, lasciando così intendere che i FRESH 2008 erano stati collocati sulla sola base delle qualità creditizie di BMPS; detta informazione era altresì significativa ai fini della compiuta descrizione delle varie tranches dell’offerta globale e, più in generale, delle modalità di finanziamento dell’acquisizione di Banca ANTONVENETA;

- non veniva rappresentata l’esistenza di un accordo /ìduciary swap agreemeflt tra JP MORGAN e Bank of New York (BoNY) in forza del quale JP MORGAN si impegnava a trasferire a BoNY le somme ricevute da BMPS a titolo di canone di usufrutto e che BoNY a sua volta avrebbe utilizzato per il pagamento dei flussi cedolari ai sottoscrittori dei FRESH.

In Siena, in data anteriore e prossima al 23 aprile 2008

MUSSARI Giuseppe — VIGNI Antonio — RIZZI Raffaele Giovanni

6) Delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p. e 173 bis D.Lgs 24 febbraio 1998, n. 58 (TUE) perché, in concorso tra loro, Mussari in qualità di Presidente di Banca MPS, Vigni in qualità di Direttore Generale, Rizzi in qualità di responsabile dell’Area Legale, allo scopo di far conseguire per sé o per altri, in particolare al medesimo istituto bancario un ingiusto profitto, nel prospetto informativo relativo alU offerta in opzione e all’ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di azioni ordinarie di Banca NIPS, approvato dalla CONSOB in data 15.6.2011. con l’intenzione di ingannare i destinatari del prospetto, esponevano false informazioni ed occultavano notizie in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari del prospetto medesimo.

In particolare:

- non venivano descritti in modo compiuto i FRESH 2008 e non erano descritti i contratti di twa return swap (TROR) sottoscritti da Fondazione MPS e con i quali detto ente sottoscriveva indirettamente i FRESH 2008 per un ammontare pari a € 490 milioni, lasciando così intendere che i FRESH 2008 erano stati collocati sulla sola base delle qualità creditizie di BMPS;

- non risultavano riportate informazioni in ordine alla integrazione e/o alle modifiche dei contratti di total rate of return swap (TROR). che hanno comportato la concessione di garanzie collaterali da parte della Fondazione alle controparti bancarie dei medesimi contratti;

- veniva fatto riferimento, inoltre, con esplicito rinvio alla documentazione del bilancio relativo all’esercizio 2008, ove non era stato imputato a conto economico il pagamento del canone di usufrutto in favore di JP Morgan, né il versamento in favore della medesima banca d di € 8 milioni una tantwn:

- veniva fatto rifedinento, inoltre, con esplicito rinvio alla documentazione dei bilanci relativi agli esercizi 2009. 2010. e nel resoconto intermedio al 31.3201 1. ove le cedole relativa al FRFSH 2008 venivano contabilizzate in violazione del principio di competenza.

In Siena, in data anteriore e prossima al 15 giugno 2011

MUSSARI Giuseppe — VIGNI Antonio — PIRONDINI Daniele

7) delitto p. e p. dagli artt. 61 n. 2, 81 cpv. e 110 c.p., 2622, commi 1 e 3, c.c. perché, in concorso tra loro, Mussari Giuseppe, quale Presidente, Vigni Antonio, quale Direttore Generale, Pirondini Daniele quale preposto alle scritture contabili societarie di Banca Monte dei Paschi di Siena, con l’intenzione di ingannare i soci e il pubblico ed al fine di conseguire per sé o per altri l’ingiusto profitto consistito nel rappresentare la complessiva operazione FRESH quale strumento di capitale in luogo di strumento di debito, nel bilancio dell’anno 2008 e nelle conseguenti comunicazioni sociali dirette ai soci ed al pubblico, esponendo fatti materiali non rispondenti al vero, ancorché oggetto di valutazioni, in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari sulla situazione economica e patrimoniale di Banca MPS cagionavano ai creditori un danno patrimoniale.

In particolare appostavano un ammontare pari a € 53,5 milioni (uguale alla somma dei canoni di usufrutto pagati a JPM nel corso del 2008 e a quelli pagati alla medesima società a titolo di una tantum prevista dall’art 4.1 del contratto di usufrutto) nella voci “Conti Banche” del passivo e in un conto transitorio dell’attivo, senza alcuna iniputazione né al conio economico nè al patrimonio netto, mentre, invece, dovendosi trattare il FRESH come uno strumento di debito avrebbero dovuto appostare € 94,3 milioni (pari alla somma dei canoni di usufrutto pagati a JPM a valere sul bilancio dell’esercizio 2007 e di € 8 milioni di una tan(utn) tra i costi del conto economico così determinando una variazione del risultato economico di esercizio, al lordo delle imposte, nel bilancio individuale di BMPS, superiore al 5% Con l’aggravante di aver agito al fine di occultare i reati di cui ai capi 1,2,3 e 5 che precedono ovvero per assicurarsene l’impunità.

17/04/2014

Documento n.9682

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