Milano Finanza 09/01/2006. L’assalto delle revolving

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L’assalto delle revolving L’assalto delle revolving PAGAMENTI ELETTRONICI/2 Vivere senza conto corrente e dire addio alle cambiali. è possibile, con le card ricaricabili e quelle che consentono la rateizzazione di acquisti e prelievi allo sportello. Ma attenzione ai costi e ai tassi d’interesse. Per viaggiare senza contanti all’estero. O per responsabilizzare un figlio, introducendolo alla gestione delle proprie finanze. Sono due possibili usi delle carte prepagate, che permettono di effettuare pagamenti anche senza disporre di un conto corrente senza rinunciare ai prelievi dagli sportelli automatici. Un altro indubbio vantaggio è che sono ridotti i rischi connessi alle transazioni: al massimo l’utente può perdere il credito residuo, mentre con i sistemi tradizionali il rischio è di essere derubati fino al momento in cui non ci si accorge del furto della carta. Il rovescio della medaglia? Che, come per i cellulari, ci sono maggiori costi nella gestione del ricaricabile. A offrirle sono gli istituti bancari e società non finanziarie come Vodafone, Wind e Yahoo!. I costi di emissione possono arrivare fino a 20 euro con una media di 10 euro, mentre i costi di ricarica vanno di norma da 1 a 2,5 euro, con punte di 5 euro.Non sono prezzi a buon mercato per chi fa un uso frequente della carta, dato che il bancomat non ha scadenza (per le prepagate in genere varia da uno a quattro anni quando non sono usa e getta) e va da 0 a 20 euro l’anno e non ha costi di ricarica. Una soluzione potrebbe essere quella di effettuare ricariche di grande entità, aumentando però anche i rischi.La carta più diffusa è Postepay offerta da Poste italiane. Per quanto riguarda la sicurezza, un plauso arriva anche dalle associazioni di consumatori come l’Adusbef. ’Queste carte mitigano l’insicurezza generalizzata per colpa della clonazione che provoca addebiti in conto per acquisti o prelevamenti mai effettuati presso gli atm o gli esercizi commerciali’, afferma l’avvocato Riccardo Bruno. Ma i complimenti finiscono qui. Soprattutto nel caso delle revolving le critiche sono parecchie. Questo tipo di carta di credito, oltre alle normali funzioni, ha un prestito incorporato. Tale credito può essere utilizzato sia per il pagamento di beni o servizi sia per il ritiro di contanti. La carta revolving consente di fare acquisti (entro un limite prefissato) lasciando la libertà di rimborsare le spese un po’ per volta. Senza l’obbligo di ripagare ogni mese una rata fissa, come nel caso del prestito personale. Attenzione però ai tassi, che possono arrivare fino, per esempio, al 24,6% annuo che il gruppo Credial chiede ai fruitori della sua carta di credito (oltre a un costo annuale di 12 euro) per ripianare indebitamenti superiori ai 1.500 euro. Mediamente, comunque, il tasso di mercato oscilla tra il 14 e il 16%. Continua Bruno: ’Separando le voci di costo si resta nei limiti della legge anti-usura. Le revolving spesso non hanno costi di istruttoria delle pratiche di finanziamento e il plafond si ricostituisce in automatico, ma non c’è nessuna attività di gestione e di valutazione del merito creditizio come per i tradizionali sistemi di garanzia, che si basano sul conto corrente’. A detenere il 70% delle nuove emissioni è Mastercard, la prima a lanciare servizi di rateizzazione creditizia insieme a società specializzate nel credito al consumo come Agos Itafinco e Finconsumo. Interamente specializzata sul settore delle carte revolving è poi Fiditalia, controllata al 100% da Société générale. La società punta sulla flessibilità dei piani di rimborso, offerti attraverso la carta Eureka, emessa da Mastercard. L’importante è rimborsare ogni mese almeno il 4% della linea di fido utilizzata, per il resto si può scegliere se pagare una rata fissa, percentuale o a scaglione di utilizzo. E si può passare da una soluzione all’altra gratuitamente. Se si è in regola con i pagamenti la società consente di saltare il pagamento di una rata all’anno. Quest’ultima si risarcisce a fine piano. A seguire Axa, che propone la revolving paga-polizze, dove il cliente può scegliere due modalità di rimborso: a saldo attraverso un pagamento del premio o a rate periodiche. Le revolving sono spesso strumenti legati a iniziative di marketing estemporanee: il cliente riceve la carta, ma in molti casi non la usa. Nel futuro la battaglia sarà sempre più tra istituti specializzati e le banche generaliste, all’attacco sul fronte dell’offerta. Milano Finanza Numero 005, pag. 9 del 7/1/2006 Autore:. Milano Finanza L’assalto delle revolving PAGAMENTI ELETTRONICI/2 Vivere senza conto corrente e dire addio alle cambiali. è possibile, con le card ricaricabili e quelle che consentono la rateizzazione di acquisti e prelievi allo sportello. Ma attenzione ai costi e ai tassi d’interesse. Per viaggiare senza contanti all’estero. O per responsabilizzare un figlio, introducendolo alla gestione delle proprie finanze. Sono due possibili usi delle carte prepagate, che permettono di effettuare pagamenti anche senza disporre di un conto corrente senza rinunciare ai prelievi dagli sportelli automatici. Un altro indubbio vantaggio è che sono ridotti i rischi connessi alle transazioni: al massimo l’utente può perdere il credito residuo, mentre con i sistemi tradizionali il rischio è di essere derubati fino al momento in cui non ci si accorge del furto della carta. Il rovescio della medaglia? Che, come per i cellulari, ci sono maggiori costi nella gestione del ricaricabile. A offrirle sono gli istituti bancari e società non finanziarie come Vodafone, Wind e Yahoo!. I costi di emissione possono arrivare fino a 20 euro con una media di 10 euro, mentre i costi di ricarica vanno di norma da 1 a 2,5 euro, con punte di 5 euro.Non sono prezzi a buon mercato per chi fa un uso frequente della carta, dato che il bancomat non ha scadenza (per le prepagate in genere varia da uno a quattro anni quando non sono usa e getta) e va da 0 a 20 euro l’anno e non ha costi di ricarica. Una soluzione potrebbe essere quella di effettuare ricariche di grande entità, aumentando però anche i rischi.La carta più diffusa è Postepay offerta da Poste italiane. Per quanto riguarda la sicurezza, un plauso arriva anche dalle associazioni di consumatori come l’Adusbef. ’Queste carte mitigano l’insicurezza generalizzata per colpa della clonazione che provoca addebiti in conto per acquisti o prelevamenti mai effettuati presso gli atm o gli esercizi commerciali’, afferma l’avvocato Riccardo Bruno. Ma i complimenti finiscono qui. Soprattutto nel caso delle revolving le critiche sono parecchie. Questo tipo di carta di credito, oltre alle normali funzioni, ha un prestito incorporato. Tale credito può essere utilizzato sia per il pagamento di beni o servizi sia per il ritiro di contanti. La carta revolving consente di fare acquisti (entro un limite prefissato) lasciando la libertà di rimborsare le spese un po’ per volta. Senza l’obbligo di ripagare ogni mese una rata fissa, come nel caso del prestito personale. Attenzione però ai tassi, che possono arrivare fino, per esempio, al 24,6% annuo che il gruppo Credial chiede ai fruitori della sua carta di credito (oltre a un costo annuale di 12 euro) per ripianare indebitamenti superiori ai 1.500 euro. Mediamente, comunque, il tasso di mercato oscilla tra il 14 e il 16%. Continua Bruno: ’Separando le voci di costo si resta nei limiti della legge anti-usura. Le revolving spesso non hanno costi di istruttoria delle pratiche di finanziamento e il plafond si ricostituisce in automatico, ma non c’è nessuna attività di gestione e di valutazione del merito creditizio come per i tradizionali sistemi di garanzia, che si basano sul conto corrente’. A detenere il 70% delle nuove emissioni è Mastercard, la prima a lanciare servizi di rateizzazione creditizia insieme a società specializzate nel credito al consumo come Agos Itafinco e Finconsumo. Interamente specializzata sul settore delle carte revolving è poi Fiditalia, controllata al 100% da Société générale. La società punta sulla flessibilità dei piani di rimborso, offerti attraverso la carta Eureka, emessa da Mastercard. L’importante è rimborsare ogni mese almeno il 4% della linea di fido utilizzata, per il resto si può scegliere se pagare una rata fissa, percentuale o a scaglione di utilizzo. E si può passare da una soluzione all’altra gratuitamente. Se si è in regola con i pagamenti la società consente di saltare il pagamento di una rata all’anno. Quest’ultima si risarcisce a fine piano. A seguire Axa, che propone la revolving paga-polizze, dove il cliente può scegliere due modalità di rimborso: a saldo attraverso un pagamento del premio o a rate periodiche. Le revolving sono spesso strumenti legati a iniziative di marketing estemporanee: il cliente riceve la carta, ma in molti casi non la usa. Nel futuro la battaglia sarà sempre più tra istituti specializzati e le banche generaliste, all’attacco sul fronte dell’offerta. Milano Finanza Numero 005, pag. 9 del 7/1/2006 Autore:. ( Milano Finanza (milano finanza) del 09/01/2006 )

09/01/2006

Documento n.5466

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