MI INDAGHI UN LIGRESTI A FIRENZE – L’ACCUSA È CORRUZIONE: INDAGATI ANCHE RAPISARDA E GLI ASSESSORI CIONI E BIAGI

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TRATTO DA WWW.DAGOSPIA.IT MI INDAGHI UN LIGRESTI A FIRENZE – L’ACCUSA È CORRUZIONE: INDAGATI ANCHE RAPISARDA E GLI ASSESSORI CIONI E BIAGI – LA GIUNTA DOMENICI NELLA BUFERA: “LA PROCURA FACCIA IN FRETTA, IN FEBBRAIO QUI SI VOTA”… Fulvio Milone per "La Stampa" L'inchiesta giudiziaria è di quelle destinate a provocare un terremoto politico a due mesi dalle elezioni comunali. Ieri mattina i carabinieri sono andati a Palazzo Vecchio per perquisire gli uffici (e nel pomeriggio le abitazioni) dell'assessore Graziano Cioni, autore del discusso regolamento di polizia municipale che ha imprigionato Firenze in una ragnatela di divieti, e del collega Gianni Biagi, che si occupa di urbanistica. Sono indagati per corruzione insieme con il costruttore Salvatore Ligresti, con l'avvocato Fausto Rapisarda, assistente del presidente di Fondiaria-Sai, e tre fra progettisti e tecnici. L'inchiesta riguarda presunte irregolarità amministrative nell'approvazione da parte del Comune di un mega-progetto urbanistico nell'area di Castello: un centinaio di ettari di proprietà di Fondiaria-Sai, che fa capo al gruppo Ligresti, su cui dovrebbero essere realizzati un parco pubblico, uffici, abitazioni, negozi, anche una scuola dei carabinieri. Un affare su cui la magistratura ha deciso di vederci chiaro. Sia Fondiaria-Sai sia Rapisarda, attraverso i loro avvocati, smentiscono ogni irregolarità e rivendicano un rapporto di assoluta trasparenza con il Comune di Firenze. La visita dei carabinieri a Palazzo Vecchio è avvenuta 24 ore dopo l'avvio ufficiale della campagna elettorale dei quattro candidati alle primarie del Partito democratico, per la corsa a sindaco alle amministrative di febbraio. Un duro colpo per il Pd fiorentino, visto che nella lista c'è proprio Graziano Cioni, l'uomo che sulla legalità e la sicurezza ha puntato tutto. Ma di che cosa sono sospettati i due assessori? Secondo i magistrati, Gianni Biagi avrebbe adottato «iniziative e provvedimenti in contrasto con gli interessi pubblici dell'ente di appartenenza», dopo aver ricevuto «la promessa di utilità economiche e non economiche per sé e per altri». «Sono stupefatto - commenta Biagi tramite i suoi legali - e respingo ogni accostamento del mio nome a qualsiasi ipotesi di corruzione». Area progetto Castello by Ligresti E Cioni? Secondo gli inquirenti avrebbe «omesso di astenersi da ogni decisione sull'approvazione e l'esecuzione della convenzione urbanistica stipulata fra il Comune di Firenze e il Consorzio Castello», visto che suo figlio è un dipendente di Fondiaria-Sai. Ma gli avvocati di Cioni, Pier Matteo Lucibello e Annalista Parenti, spiegano che il figlio dell'assessore-sceriffo, che si occupa di incidenti automobilistici, fu assunto come impiegato nel 2002, cioè tre anni prima della stipula della convenzione. «D'altro canto - aggiungono - l'assessore non si è mai occupato del progetto se non per il voto dato in giunta con gli altri colleghi». Cioni non si mostra preoccupato: «Con i magistrati ho collaborato tante volte e sono sicuro che presto chiariranno tutto». E a chi gli chiede se e quanto l'inchiesta che lo coinvolge peserà sulle primarie, risponde: «Si tratta di due piani distinti, le primarie non c'entrano». E' invece preoccupato il sindaco, Leonardo Domenici, che mentre ribadisce la piena fiducia nell'operato dei due assessori, si augura che il lavoro della magistratura si svolga «in tempi compatibilmente rapidi anche tenendo conto del delicato momento politico-istituzionale che Firenze si accinge a vivere, con le elezioni ormai alle porte».

19/11/2008

Documento n.7601

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