MASSONERIA: PRESIDENTE COSSIGA STRAPAZZA MODIANO - S.PAOLO IMI-INTESA

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SPIATE IN VOLO - MODIANO HA SMENTITO OSCAR GIANNINO DI AVER PRONUNCIATO QUELLE PAROLE MA COSSIGA REPLICA DURISSIMO: “IO E D'ALEMA SIAMO ISCRITTI A UNA MASSONERIA CHIAMATA DEMOCRAZIA”… Lettera di Francesco Cossiga per “LiberoMercato”, inserto economico di “Libero” diretto da Oscar Giannino Caro Direttore, ho letto le rivelazioni sul colloquio tra il signor Modiano, direttore generale della Banca Intesa-San Paolo, lasciato in eredità dal vecchio istituto Imi-San Paolo all’amico Bazoli, povero lui, presidente dell'istituto bancario, dall'assorbito istituto torinese IMI-San Paolo. La conosco troppo bene, caro Direttore, per dubitare di quanto dal Suo giornale riportato. Si tratta del solito inguaribile e inconcludente “girotondino” che, come mi ha detto ridacchiando un mio amico dei DS, ha assai poche idee e anche sbagliate, e le pochissime, ma veramente poche, mi ha assicurato il mio amico, che ha, le ha avute in prestito dalla bella e intelligente, immeritata sua consorte (perchè lui oltre a essere cretino, è anche brutto!). Ho chiesto a Massimo D'Alema, il “miglior fico del bigoncio” della sinistra, a quale massoneria noi due appartenessimo, e di cui questo poveretto teme il ritorno al governo, e dopo uno scambio di salaci battute (perché anche “Massimino” è cattivello, ma io lo sono molto più di lui!), abbiamo concluso che apparteniamo tutti e due alla stessa “massoneria”, quella cui apparteneva suo padre, mio amico, e mio padre che mi allevò a pane, formaggio, latte e antifascismo e repubblicanesimo: quella “massoneria” che ha un solo nome: democrazia!, di cui lui, impotente “girotondino”, sa assai poco! Chiudo con la mia piena solidarietà alla collega on. Pollastrini che se lo deve sopportare! Ma siccome lei da laica, non crede all'indissolubità del matrimonio, può sempre metter riparo all'errore commesso sposandoselo! “Non è mai troppo tardi!”. P.S. Una precisazione: mio nonno materno, cui io volevo molto bene, repubblicano-radicale, cavalottiano, cacciato dai fascisti dal suo seggio di presidente del consiglio provinciale di Sassari, era massone, del Rito Scozzese Antico e Accettato e Venerabile della Loggia Massonica “Giovanni Maria Angjoi” di Sassari. Ma il nipote è invece diventato un “clericale”, dopo che il padre, quando egli, e cioè io, ebbe sei anni, mi mandò in parrocchia, dove parroco era un sacerdote antifascista, al grido: “Meglio i preti dei fascisti!”. Certo, la massoneria avrebbe accolto volentieri nel suo seno sia Massimo D'Alema che me. Ma il signor Modiano, no! Perché io ho conosciuto e conosco molti massoni: ma cretini no, non ce li vogliono

23/01/2008

Documento n.7100

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