La Repubblica 3-7-07. LAPSUS CATEGORIA STEFANO BARTEZZAGHI
La Repubblica 3-7-2007 LAPSUS CATEGORIA STEFANO BARTEZZAGHI Le categorie! I rappresentanti di categoria! Lamentano, denunciano, strillano, ammoniscono, irridono. Se solo Aristotele lo sapesse... In Italia la sua idea di categoria si declina in una galassia di confederazioni, ordini e corporazioni, la cui identità (o, come si dice oggi, rappresentazione identitaria), consiste nel puro e semplice vittimismo: ognuno è in quanto è vittima di qualcun altro. Lo si è già detto: si tratta della versione mediatica del buon vecchio 'chiagn'e fotti'. Aggiornato tramite lo sbraitare e l'ammiccare postmodern e mediatico, torna, attraverso le categorie, il modello dell'intercessione e del patronato. Il cittadino, il contribuente e il consumatore in sé non sono nulla se non possono dimostrare l'appartenenza a una categoria italiana. I già proverbiali santi in paradiso si dispongono in affollatissime costellazioni. Oggi Totò forse girerebbe "La Monaca di Cernobbio" e salmodierebbe: Adiconsum (ora pro nobis), Confindustria (ora pro nobis), Confcommercio (ora pro nobis), Confesercenti (ora pro nobis), Coldiretti (ora pro nobis), sindacati tutti (orate pro nobis), Assoutenti (ora pro nobis), Assobancaria (ora pro nobis), Adusbef e Auditel (orate pro nobis).03/07/2007
Documento n.6665