INFLUENZA SUINA: L'AFFARE DEL SECOLO DI NOVARTIS E DELLE CASE FARMACEUTICHE. 22 MILIARDI DI DOLLARI DI FATTURATO BASATO SU INFLUENZA MEDIATICA E PAURA

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4 - DALLA PANDEMIA AL PANDEMONIO: L'INFLUENZA SUINA TRATTATA COME UN'EMERGENZA TERRORISTICA, MA LA COSA PIÙ SCONCERTANTE È RAPPRESENTATA DAL CONTRATTO TRA SACCONI E LA NOVARTIS tratto da www.dagospia.it. Dalla pandemia al pandemonio. È questa la sequenza che accompagna la cronaca e le polemiche sui vaccini contro l'influenza A, quella che avrebbe dovuto riempire i cimiteri e le corsie degli ospedali. Intorno a questa vicenda che per adesso ha contorni ridicoli si stanno addensando nubi molto scure che riguardano l'acquisto di milioni di dosi fortunatamente inutilizzate. Alla vigilia di Natale l'Istituto Superiore della Sanità ha pubblicato il notiziario N.8 in cui si legge che la percentuale di persone vaccinate è stata pari al 4%, decisamente inferiore al 40% stimato dai soloni del ministero. I frigoriferi delle Asl sono pieni di vaccini inutilizzati e soltanto il 15% del personale sanitario ha pensato di utilizzarli. Il problema però non è il flop dei vaccinati, bensì le modalità di acquisto del vaccino sulle quali scoppierà una polemica furibonda. Qualcuno come Maurizio Gasparri ha già detto che la questione finirà in Parlamento perché "è difficile non pensare a manovre speculative a livello planetario di spregiudicate multinazionali". La botta più grossa arriva però da una professoressa che si chiama Nerina Dirindin e insegna Economia Pubblica all'Università di Torino. Oltre ad aver ricoperto l'incarico di Direttore generale della Programmazione al ministero della Sanità e di Assessore alla Regione Sardegna, la Dirindin collabora al sito degli economisti 'riottosi' www.lavoce.info dove due giorni fa ha sparato una bombetta al napalm. Scrive infatti la professoressa che il contratto d'acquisto del vaccino stipulato dal ministero con la società Novartis è piuttosto sospetto perché è sottoposto a vincolo di segretezza. La ragione è molto semplice: in base all'ordinanza N.3275 del presidente del Consiglio del 2003, il contratto è stato secretato "per fronteggiare rischi di natura terroristica legati alla crisi internazionale e alla guerra irachena". Sulla base di questo precedente il Governo di papi-Silvio vi ha fatto ricorso il 31 luglio e ha autorizzato il ministero ad acquistare "in termini di somma urgenza vaccini, antivirali e dispositivi di protezione per almeno il 40% della popolazione italiana". In pratica la pandemia è stata trattata come un'emergenza terroristica, ma la cosa più sconcertante è rappresentata dalle condizioni indicate nel contratto tra il ministero del Lavoro dell'ineffabile ministro Sacconi e la Novartis. Queste condizioni sono tutte favorevoli alla società farmaceutica che opera in Italia dal 1904, e che viene esentata da qualsiasi penalità in caso di mancata consegna dei vaccini. Il contratto con la Novartis manca di adeguate valutazioni tecniche sui prezzi "ma - scrive ancora la Dirindin - impegna il ministero a risarcire la Novartis senza alcun limite, né monetario, né temporale per tutte le perdite derivanti da danni causati dal vaccino a persone e/o cose, con la sola eccezione di quelli legali a difetti di fabbricazione". La Corte dei Conti ha dato il suo visto a questo strano contratto "al di fuori degli ordinari schemi contrattuali", ma è probabile che sulla vicenda si alzerà la febbre della politica e dei giornali.

07/01/2010

Documento n.8391

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