Il sole-24 Ore (11-10-05). BCE: Le critiche della Bce: infrante le regole

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banca d’italia 11 ottobre 2005 Le critiche della Bce: infrante le regole Il Comitato esecutivo della Banca centrale europea non è affatto convinto che il Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio abbia operato in un’ottica di sana e prudente gestione nell’autorizzare l’Opa su Antonveneta lanciata dalla ex Banca popolare di Lodi. I sei membri del Board della Bce ritengono piuttosto che il numero uno di Via Nazionale, nel siglare il disco verde alla scalata della Bpi sotto la guida di Gianpiero Fiorani, non abbia rispettato le istruzioni di vigilanza della stessa Bankitalia, i principi fondamentali di Basilea2 e persino due direttive bancarie comunitarie. Non è tutto. Ricostruendo attentamente la tempistica dei due via libera alle Opa su AntonVeneta, l’uno per Bpi l’altro per Abn Amro, il Comitato esecutivo ha rilevato un diverso atteggiamento del Governatore, e dunque una disparità di trattamento tra i due pretendenti. È questa l’essenza del giudizio, negativo, espresso dal Comitato esecutivo della Bce e contenuto in un documento cinque dense pagine, con rigaggio molto fitto e carattere molto piccolo che da qualche giorno è all’esame dei 12 Governatori delle Banche centrali nazionali dell’Eurosistema i quali, assieme al Board, compongono il Consiglio direttivo dell’istituto di Francorte. I rilievi avanzati dagli alti vertici dell’Eurotower scaturiscono dall’applicazione al " caso Fazio" delle norme di vigilanza prudenziale su tre distinti livelli: le istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia, i principi fondamentali di Basilea2 e le direttive comunitarie bancarie. Secondo il Board della Bce, in tutte le norme nazionali ed europee sulla vigilanza prudenziale, la sana e prudente gestione deve tener conto del management. Secondo la tesi del Board, il monitoraggio sull’adeguatezza dei vertici degli istituti bancari va di pari passo con le valutazioni in merito alla solidità e all’affidabilità della banca impresa. Nello specifico, nel rilasciare le licenze bancarie viene richiesto alle banche centrali che i membri del management abbiano « reputazione adeguata e sufficiente esperienza » . Quando queste condizioni vengono meno, la licenza deve essere revocata. All’interno di questa cornice, che il Comitato esecutivo della Bce reputa inequivocabile stando alla mera lettura dei testi di vigilanza in Italia e su scala europea, la tesi di Fazio basata sulla netta distinzione tra banca e management non regge, « è poco convincente » . I fatti sono noti: la magistratura ha avviato un’indagine per ipotesi di aggiotaggio contro Fiorani; la Consob ha fatto emergere un patto parasociale non dichiarato ( quello dei famosi " concertisti" tra i quali l’ad della ex Popolare di Lodi); i coefficienti patrimoniali della Bpi sono stati sforati ancor prima dell’autorizzazione all’Opa; gravi irregolarità nelle procedure interne sono state accertate dalle ispezioni della vigilanza presso la ex Lodi. Ebbene tutto questo, secondo il Comitato esecutivo della Bce, doveva concorrere per mettere in cattiva luce il management della Bpi al punto da bloccare o rallentare il processo di autorizzazione all’Opa su AntonVeneta: questo perchè le offerte di acquisto si basano su un business plan che è legato a doppio filo con il management. Il giudizio del Board della Bce va dunque oltre le prime perplessità emerse dopo la lettura della relazione presentata da Fazio al Cicr ( Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) e riproposta all’Eurotower di Francoforte. Secondo quanto Il Sole 24 Ore è in grado di ricostruire, in seguito a un’inchiesta condotta tra le banche centrali nazionali coinvolte, il giudizio del Board sarebbe negativo anche per quanto riguarda il trattamento riservato dal Governatore alle due banche che si sono scontrate per conquistare il controllo di Anton Veneta. A differenza di quanto rilevato dal Tar del Lazio, che ha assolto il Governatore dall’accusa di non essere stato imparziale, il Comitato esecutivo sulla successione degli eventi e sulla temporalità delle decisioni di Bankitalia ha rilevato una chiara disparità di trattamento tra le autorizzazioni alle Opa rilasciate a Bpi e Abn Amro. I tempi dell’autorizzazione all’offerta della banca italiana risulterebbero, stando al Board, ben più brevi rispetto a quelli del disco verde ad Abn. Al Governatore Fazio, dunque, si aggiunge un rilievo per disparità di trattamento. Il giudizio sull’operato del numero uno di Palazzo Koch del Board della Bce ( sei membri tra i quali il presidente Bce Jean Claude Trichet e il vicepresidente Lucas Papademos) contiene le perplessità già sollevate sulla relazione presentata dal Governatore al Cicr, ripropone gli stessi dubbi emersi sui primi chiarimenti scritti forniti da Fazio alla Bce e infine aggiunge il sospetto della mancanza di imparzialità. Questi rilievi però al momento non hanno altra finalità se non quella di esercitare pressione morale sul numero uno di Palazzo Koch.

11/10/2005

Documento n.5150

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