GOVERNO: ENNESIMO CONFLITTO DI INTERESSI ! LA MOGLIE DI SACCONO (MINISTRO WALFARE E SALUTE) PRESIDENTE DI FARMINDUSTRIA !

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FELTRISSIMO: “ANCHE SE GLI STO SULLE PALLE BERLUSCONI MI ASCOLTI” – ATTENZIONE AL “GIGANTESCO CONFLITTO D’INTERESSI DEL MINISTRO AL WELFARE (E SALUTE) SACCONI: SUA MOGLIE è DIVENTATA LA PRESIDENTE DI FARMINDUSTRIA… Vittorio Feltri per "Libero" Anche se, come dice lui, gli "sto sulle palle", Berlusconi stavolta farà bene ad ascoltarmi per evitare antipatiche complicazioni al suo governo. Che ha già abbastanza grane delle quali il Cavaliere si è reso conto al punto di essersi chiuso in "esilio" temporaneo per non cedere alla tentazione di rovesciare il tavolo. Col pretesto dell'influenza - robetta - ha lasciato Palazzo Chigi e si è rintanato in casa: a mordersi le unghie causa annacquamento (al limite del ridicolo) della riforma Giustizia; a sacramentare sulla revisione della legge elettorale (europea) praticamente ridotta a un abortino, e su tante altre cose che non cito per esigenze di brevità. A tutto questo, e non è poco, si aggiunge l'imbarazzante situazione in cui si trova il superministro Sacconi sotto la cui giurisdizione c'è il Lavoro, la Previdenza sociale e la Sanità. Troppa carne sul fuoco di un solo uomo? Il problema è un altro. Si dà infatti il caso che Sacconi sia coniugato (...) con una donna talmente in gamba da essere assurta alla direzione generale di Farmindustria. Anche chi non ha dimestichezza con certi affari comprende: siamo di fronte a un gigantesco conflitto di interessi; il responsabile del dicastero (sia pure tramite il sottosegretario Fazio) controlla la Salute pubblica, e sua moglie è al vertice non di un'azienda di elettrodomestici bensì di un colosso quale Farmindustria che, come dice la parola stessa, si occupa di farmaci. Il premier ne è al corrente? Se lo è, provveda per favore a scorporare la Sanità dal resto (Lavoro e Previdenza) onde non offrire il fianco agli attacchi dell'opposizione. La quale, giustamente dal suo punto di vista, sta organizzando sulla questione un agguato al governo. Si profila un guaio serio da schivare. Se gli alleati di Silvio sollevano delle obiezioni e reclamano poltrone, non credo sia difficile dare loro delle spiegazioni e magari trattare. Nelle coalizioni ciò è fisiologico. Come lo sarebbe un gesto d'imperio del presidente del Consiglio. La Sanità, a parte che costituisce una voce pesante nel bilancio dello Stato, è eccessivamente importante per diventare un luogo di polemiche imperniate sul conflitto di interessi: e merita di essere guidata da un tecnico, un conoscitore non improvvisato della materia. Qui c'è di mezzo la ricerca, la sperimentazione, la razionalizzazione delle strutture, gli indirizzi unitari da seguire per alzare il livello delle cure e dell'assistenza; senza trascurare un dato: la competenza dei nostri medici è elevata e non va soffocata dalla mediocrità di amministratori e burocrati impreparati e politicizzati. Il Cavaliere mediti su queste osservazioni direi ovvie e corra ai ripari prima di essere travolto. È vero, oggi l'opposizione vale poco. Ma occorre non fornirle l'opportunità di rafforzarsi e trasformarsi in un pericolo. C'è un'altra storia che rischia di seppellire il centrodestra sotto il riso amaro degli italiani. Mi riferisco alla pochade di cui Riccardo Villari è vittima. Il senatore è stato accusato di poltronismo acuto perché, eletto presidente della Vigilanza Rai, rifiuta di abbandonare l'incarico. Scusate, ma perché dovrebbe abbandonarlo? È arrivato lì dopo una votazione democratica; e il giorno dopo, gli stessi che lo avevano votato, gli hanno ingiunto di togliersi dai piedi. Qui se c'è un cretino non è Villari ma chi lo ha scelto per poi rimangiarsi, nel giro di ventiquattro ore, la medesima scelta. C'è da chiedersi il perché di tale giravolta, altro che insultare Villari il cui attaccamento alla cadrega è nettamente inferiore a quello di coloro che gliela vogliono strappare, impossessarsene e barattarla in cambio di chissà quale vergognosa contropartita. È assurdo che una presidenza assegnata sia oggetto di mercanteggiamenti oscuri. Se poi considero le dimissioni strumentali dell'intera commissione, mi domando se siano definitive o se saranno ritirate. Qualora si verificasse la seconda ipotesi, sarebbe evidente come la politica abbia giocato in modo sporco, facendo strame delle istituzioni. Berlusconi non si presti a questi intrighi né li copra col suo nome: smascheri piuttosto, e sbugiardi, i tessitori indegni di rispetto. Temo che il Cavaliere sia consigliato male da omuncoli di cui si fida erroneamente solo perché lo adulano, puntando a perpetuare il privilegio di decidere in sua vece col risultato, buono per loro, di accrescere il proprio potere e i propri vantaggi, e pessimo per la reputazione e l'efficienza del governo. Signor presidente, si guardi attorno, dia un'occhiata a certi volti e non si faccia ingannare. E ricordi la teoria del prezzemolo: l'amico sincero è quello che ti avverte della fogliolina rimasta sul tuo dente, non quello che tace e ne ridacchia. [30-01-2009]

01/02/2009

Documento n.7738

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