FRODE FISCALE: BANCA UBS,DOPO AVER PAGATO MULTA DA 780 MILIONI, NON PAGHERA' SANZIONI, MA METTERA' ALLA GOGNA 5.000 CLIENTI

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TRATTO DA WWW.DAGOSPIA.IT Ubs e Stati Uniti vicini all’accordo: LA MAGGIORE BANCA SVIZZERA NON PAGHERà NESSUNA SANZIONE MA METTERà 5mila CLIENTI nei guai - nei mesi scorsi UBS aveva pagato GIà una multa di 780 milioni di dollari ed aveva fornito 200-300 nomi… "Ubs"1 - Frode fiscale: Ubs e Stati Uniti vicini all'accordo: LA BANCA SVIZZERA NON PAGHERà NESSUNA SANZIONE MA METTERà 5mila CLIENTI nei guai Da Il Giornale - Ubs non pagherà alcuna sanzione e trasmetterà i dati su 5mila dei suoi clienti alle autorità americane. Sarebbero questi - secondo indiscrezioni riportate dalla stampa svizzera - alcuni dei contenuti dell'accordo extragiudiziale di principio raggiunto fra la Svizzera e gli Usa sul caso Ubs, accusata dalle autorità di aver aiutato 52mila americani abbienti a evadere le tasse attraverso i paradisi fiscali. Berna e Washington continuano a lavorare sui dettagli dell'accordo, di cui si potrebbero conoscere i dettagli venerdì, quando è in programma una conference call fra le parti in causa e il giudice Alan Gold. 2 - nei mesi scorsi UBS aveva pagato una multa di 780 milioni di dollari ed aveva fornito 200-300 nomi Lino Terlizzi per la Repubblica C'è l'accordo tra Berna e Washington sulla vicenda fiscal- giudiziaria di Ubs . Nel corso della conferenza telefonica organizzata ieri dal giudice di Miami, Alan Gold, è stata annunciata un'intesa per una soluzione extragiudiziale. Gold ha preso atto ed ha rinviato l'udienza di lunedì 3 al 10 agosto, data entro la quale dovrebbero esser resi noti i dettagli dell'accordo. A fronteggiarsi sono il fisco Usa ed Ubs, accusata di aver favorito frodi ed evasioni fiscali. Ma la trattativa è condotta in realtà dai governi di Berna e Washington, perché la vicenda ha ormai un ampio aspetto politico. Il fisco Usa ha richiesto alla maggior banca svizzera 52mila nomi di clienti statunitensi, Ubs ha dichiarato di non poterli consegnare, per via delle norme elvetiche sul segreto bancario. Il Governo di Berna ha d'altro canto proibito alla banca la consegna, richiamando le leggi della Confederazione, che prevedono la collaborazione giudiziaria solo caso per caso, non a "pesca". Ubs nei mesi scorsi aveva pagato una multa di 780 milioni di dollari ed aveva fornito 200-300 nomi, d'accordo con Berna, su cui esistevano indizi precisi. Ora i riflettori si spostano sui possibili contenuti dell'accordo. Voci sulla piazza elvetica indicano una probabile nuova multa a carico di Ubs, a cui potrebbe forse aggiungersi la consegna di un numero ristretto di nomi, magari quelli sui cui gravano gli indizi più forti di frode o di evasione. Il mercato comunque ha accolto bene lo sblocco della situazione e ieri a Zurigo il titolo di Ubs, che non ha commentato l'annuncio dell'intesa, ha chiuso la seduta in rialzo del 3,9%, a 15,61 franchi. Il ministro elvetico degli Esteri, Micheline CalmyRey proprio ieri era Washington per un incontro con la sua omologa americana, Hillary Cinton. La Calmy-Rey e la Clinton hanno speso poche parole con la stampa ma entrambe hanno espresso soddisfazione per il raggiungimento di una intesa che eviterà un processo ad Ubs negli Usa. La banca svizzera, che ha subito la crisi finanziaria internazionale, ha cessato le attività di private banking off shore negli Stati Uniti, ma resta presente con le altre attività oltreoceano, dove impiega circa 27mila addetti. Martedì prossimo, 4 agosto, Ubs renderà noti i dati del secondo trimestre 2009. Appare ormai scontata per la banca elvetica una nuova perdita. Molti analisti svizzeri ritengono che il rosso possa essere compreso tra 1 e 2 miliardi di franchi. Oswald Grübel, il nuovo Ceo di Ubs, in una recente lettera ai dipendenti ha affermato che i mesi scorsi sono stati ancora difficili, ma che la banca vede spiragli per il rilancio.

03/08/2009

Documento n.8103

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