FONDI DORMIENTI: IL COMPONENTE DEI CONSUMATORI LANNUTTI,NEO SENATORE,NON PARTECIPA PER SENSIBILITA' ISTITUZIONALE !

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Cdp non molla i Buoni dormienti ( Milano Finanza del 18/04/2008 ) Stampa - Guida MF Cdp non molla i Buoni dormienti Ieri riunione al tesoro finita con un nulla di fatto. sarà tutto rimesso al nuovo governo. Nella commissione che gestirà il fondo frizioni tra i membri: Economia e Corte dei conti a favore dell'utilizzo della Gdf da parte del comitato, Bankitalia e Consiglio di Stato contro Sui conti dormienti fioccano le polemiche: per la Cdp i Buoni postali non rientrano tra i conti dormienti e le istituzioni si dividono sull'utilizzo della Guardia di finanza da parte della commissione tecnica del Tesoro. Ma a sciogliere i nodi sarà l'arrivo di Giulio Tremonti al ministero dell'Economia, sottolineano a MF-Milano Finanza fonti ministeriali. Una delle partite ancora aperte è racchiusa in una domanda: i buoni postali fruttiferi rientrano o meno nei conti dormienti se non sono movimentati da oltre 10 anni? L'impostazione prevalente al Tesoro propenderebbe per una risposta positiva. Non c'è, però, alcuna presa di posizione ufficiale. Anche perché da Poste e Cassa depositi e prestiti non sono arrivate richieste formali di pareri al Tesoro. Comunque l'azienda guidata dall'amministratore delegato, Massimo Sarmi, ha sondato ufficiosamente il ministero dell'Economia e il presidente della commissione tecnica che gestirà il fondo anticrack che sarà alimentato dai conti dormienti, sostenendo la risposta negativa all'interrogativo. Pure la Cassa depositi e prestiti, che ora emette i buoni, ha le idee chiare. I buoni non rientrano in alcun modo tra i cosiddetti conti dormienti: non sono depositi di risparmio, visto che sono a lunga scadenza, non sono strumenti finanziari, considerato che non sono prodotti negoziabili, e non sono contratti assicurativi. Al massimo possono essere considerati dormienti i buoni prescritti a dieci anni dalla scadenza. In questo caso, invece di andare nelle casse del ministero dell'Economia, confluirebbero nel fondo anticrack. Una parola definitiva, comunque, arriverà dal nuovo vertice politico del dicastero di via XX Settembre. Il quale dovrà anche dare l'ok al nuovo schema di regolamento del fondo che sarà predisposto dopo il parere chiesto al ministero della Giustizia. Ieri, intanto, si è riunita la commissione tecnica che gestirà il fondo. Secondo la ricostruzione di MF-Milano Finanza, come sarebbe emerso anche nella riunione di ieri, ci sono differenti posizioni tra i componenti del comitato sull'utilizzo della Guardia di finanza per verificare il "rispetto degli adempimenti previsti da parte degli intermediari finanziari". Il ricorso alle Fiamme Gialle troverebbe il consenso del Tesoro e della Corte dei conti, e la contrarietà della Banca d'Italia e del Consiglio di stato. Da sottolineare, infine, che prima della riunione, il membro della commissione che rappresenta i consumatori, Elio Lannutti, segretario dell'Adusbef, ha deciso di non partecipare per "sensibilità istituzionale", come ha sottolineato Lannutti a MF-Milano Finanza, visto che è stato eletto senatore nelle liste dell'Italia dei valori: "Decideranno gli uffici del Senato se sono incompatibile o meno con il ruolo di componente della commissione tecnica sul fondo che risarcirà le vittime delle frodi finanziarie". (riproduzione riservata) MF - Denaro & Politica Numero 078, pag. 6 del 18/4/2008 Autore: Michele Arnese. MF Cdp non molla i Buoni dormienti Ieri riunione al tesoro finita con un nulla di fatto. sarà tutto rimesso al nuovo governo. Nella commissione che gestirà il fondo frizioni tra i membri: Economia e Corte dei conti a favore dell'utilizzo della Gdf da parte del comitato, Bankitalia e Consiglio di Stato contro Sui conti dormienti fioccano le polemiche: per la Cdp i Buoni postali non rientrano tra i conti dormienti e le istituzioni si dividono sull'utilizzo della Guardia di finanza da parte della commissione tecnica del Tesoro. Ma a sciogliere i nodi sarà l'arrivo di Giulio Tremonti al ministero dell'Economia, sottolineano a MF-Milano Finanza fonti ministeriali. Una delle partite ancora aperte è racchiusa in una domanda: i buoni postali fruttiferi rientrano o meno nei conti dormienti se non sono movimentati da oltre 10 anni? L'impostazione prevalente al Tesoro propenderebbe per una risposta positiva. Non c'è, però, alcuna presa di posizione ufficiale. Anche perché da Poste e Cassa depositi e prestiti non sono arrivate richieste formali di pareri al Tesoro. Comunque l'azienda guidata dall'amministratore delegato, Massimo Sarmi, ha sondato ufficiosamente il ministero dell'Economia e il presidente della commissione tecnica che gestirà il fondo anticrack che sarà alimentato dai conti dormienti, sostenendo la risposta negativa all'interrogativo. Pure la Cassa depositi e prestiti, che ora emette i buoni, ha le idee chiare. I buoni non rientrano in alcun modo tra i cosiddetti conti dormienti: non sono depositi di risparmio, visto che sono a lunga scadenza, non sono strumenti finanziari, considerato che non sono prodotti negoziabili, e non sono contratti assicurativi. Al massimo possono essere considerati dormienti i buoni prescritti a dieci anni dalla scadenza. In questo caso, invece di andare nelle casse del ministero dell'Economia, confluirebbero nel fondo anticrack. Una parola definitiva, comunque, arriverà dal nuovo vertice politico del dicastero di via XX Settembre. Il quale dovrà anche dare l'ok al nuovo schema di regolamento del fondo che sarà predisposto dopo il parere chiesto al ministero della Giustizia. Ieri, intanto, si è riunita la commissione tecnica che gestirà il fondo. Secondo la ricostruzione di MF-Milano Finanza, come sarebbe emerso anche nella riunione di ieri, ci sono differenti posizioni tra i componenti del comitato sull'utilizzo della Guardia di finanza per verificare il "rispetto degli adempimenti previsti da parte degli intermediari finanziari". Il ricorso alle Fiamme Gialle troverebbe il consenso del Tesoro e della Corte dei conti, e la contrarietà della Banca d'Italia e del Consiglio di stato. Da sottolineare, infine, che prima della riunione, il membro della commissione che rappresenta i consumatori, Elio Lannutti, segretario dell'Adusbef, ha deciso di non partecipare per "sensibilità istituzionale", come ha sottolineato Lannutti a MF-Milano Finanza, visto che è stato eletto senatore nelle liste dell'Italia dei valori: "Decideranno gli uffici del Senato se sono incompatibile o meno con il ruolo di componente della commissione tecnica sul fondo che risarcirà le vittime delle frodi finanziarie". (riproduzione riservata) MF - Denaro & Politica Numero 078, pag. 6 del 18/4/2008 Autore: Michele Arnese. ( Milano Finanza del 18/04/2008 )

18/04/2008

Documento n.7261

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