DUBAI: E' UNA CRISI SISTEMICA DERIVANTE DALLA CREAZIONE DEL DENARO DAL NULLA E DI IMMOBILI EDIFICATI SULLA SABBIA.....

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ECONOMIA Nakheel, il colosso dell'edilizia al centro della bufera, ha chiesto la sospensione per le sue obbligazioni islamiche quotate Borse asiatiche in rialzo soffrono Dubai e Abu Dhabi.A Tokio l'indice Nikkei ha chiuso con un guadagno del 2,91% dal nostro inviato GIOVANNI PONS Tratto da www.repubblica.it DUBAI - Poco minuti prima dell'inizio delle contrattazioni la Nakheel, il gigante delle costruzioni di Dubai al centro delle turbolenze finanziarie degli ultimi giorni, ha chiesto la sospensione per le sue obbligazioni islamiche quotate alla Borsa Nasdaq Dubai. La richiesta è stata motivata con la necessità di fornire informazioni precise al mercato riguardo il congelamento del debito richiesto mercoledì scorso dalla Dubai World, la holding che controlla la Nakheel e sulla quale gravano 59 miliardi di dollari di debiti. Alla riapertura delle contrattazioni dopo quattro giorni di festività la Borsa di Dubai e quella di Abu Dhabi hanno accusato fin da subito pesanti perdite. La prima è in ribasso del 6,9% la seconda registra una discesa ancora maggiore, pari al 7,4%. Le negoziazioni sui due mercati verrebbero sospese se il calo dovesse superare il 10%. La liquidità aggiuntiva messa a disposizione dalla banca centrale degli Emirati Arabi ha dunque alleviato solo in parte il flusso di vendita da parte degli investitori finanziari che operano nell'area del Golfo. Ma a parte questi scivoloni la giornata è iniziata positivamente per i listini asiatici che stanno recuperando quasi tutto il terreno perso la settimana scorsa per lo scossone arrivato dai paesi del Golfo. L'indice Nikkei di Tokio ha chiuso la seduta in rialzo del 2,91% dopo la pesante perdita del 3,2% di venerdì grazie anche a un leggero rafforzamento del dollaro nei confronti dello yen fino a quota 86,2 da 85 di venerdì. E anche il prezzo del petrolio si sta riprendendo nelle prime battute delle contrattazioni asiatiche, a Kuala Lumpur era trattato a 76,68 dollari rispetto alla chiusura di 76,05 sui mercati di New York. E' molto probabile che la Nakheel voglia e la sua casa madre Dubai World facciano qualche passo formale verso la modifca delle condizioni del bond da 4 miliardi che è in scadenza il prossimo 14 dicembre. La variazione dei termini di rimborso è possibile se almeno il 75% dei bondholder è d'accordo e il governo di Dubai sembra abbastanza fiducioso di poter raggiungere questa soglia. Buona parte delle obbligazioni, infatti, sono collocate nei portafogli delle banche pubbliche locali, che lo hanno rastrellato sul mercato nella primavera scorsa quando i prezzi erano crollati in seguito alla crisi immobiliare. Le banche internazionali, invece, che sono sia creditrici dirette della Nakheel sia indirettamente coinvolte per aver collocato i bond presso i loro clienti, vorrebbero una dichiarazione di default e una rivalsa in termini legali nei confronti del governo del Dubai. Il quale, però, al pari di quello di Abu Dhabi, non può essere considerato dal punto di vista legale responsabile e prestatore di ultima istanza.

30/11/2009

Documento n.8310

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