Da www.osservatoriosullalegalita.org.-Legge sul risparmio monca su alcuni aspetti fondamentali

in Articoli e studi
Legge sul risparmio monca su alcuni aspetti fondamentali di Marco Montanari* 21-12-2005 Crack - Etica - Corruzione e mancanza di regole e pene severe; ecco anche perche’ il sistema Italia perde competitivita’. Fazio, Fiorani, Geronzi, Tanzi, Cragnotti alcuni Politici di rilievo e le Lobbies imperano nell’illegalita’ in un contesto in cui v’e’ un sistema imprenditoriale in difficoltà e schiavo del potere bancario che opera vessatoriamente ed impunito in regime di cartello, un sistema giudiziario paralizzato per colpe non proprie, e solo talvolta, ma gravemente, macchiato da alcuni giudici in sede civile fallimentare (praticamente mai delle Procure come vorrebbero far credere i politici che hanno scheletri negli armadi!) Mi auguro che l’opposizione non partecipi all’approvazione di questa legge sul Risparmio monca e ancora una volta espressione di noncuranza e non tutela del profilo vero per noi cittadini, la morale, la trasparenza, l’etica, la giustizia, la serenita’ di aver fiducia nel Paese ed amarlo; e che si muova nei fatti questa opposizione per aiutarci. Nella presunzione di rappresentare come ideali e necessita’ la gran parte dei cittadini onesti. Ricordate sempre la perfetta diagnosi dell’Economist "la ragione della latitanza degli investitori stranieri in Italia risiederebbe nell’atmosfera generale che "questo governo ha peggiorato": dalla lentezza del sistema giudiziario, agli evidenti segni di corruzione, agli scandali finanziari. Sono esterrefatto vedendo cio’ che continua a non farsi a proposito della legge sul risparmio, ove ancora vi fosse spazio per esserlo in questa Italia cosi’ piccola, illegale, non concorrenziale, ricca di abusi impuniti dei forti a danno dei normali, in cui si fa’ finta di lavorare per il paese e per cambiare lo status quo ante che tanti danni ha fatto ma che in realta’ nulla si vuole cambiare. Mi viene in mente cio’ che accadeva nella marina Borbonica prima dell’unita’ d’Italia del 1861, allorche’ i capitani dei vascelli impartivano un preciso comando ai marinai in occasione delle ispezioni istituzionali onde dare la netta sensazione ai superiori che avrebbero compiuto le ispezione medesime che tutto era rigidamente efficiente su quel vascello: " chi sta a prora vada a poppa, chi sta a poppa vada a prora, e chi nun tene nulla a fa’ s’arremeni a ca e a la’". E’ cio’ che spesso si verifica nella politica Italiana, e mai come sotto questo governo, cosi’ proteso a salvare se stesso, nel suo massimo rappresentante ed amici di cordata, da conflitti e abusi grossi come le dolomiti, che gridano una civile vendetta per aver cosi’ profondamente ed arrogantemente profanato le nostre Istituzioni e tutte le persone serie ed oneste che ancora vivono in questo paese incivile. Vorrei pertanto, proseguire, la trasparente, competente e solidale opera informativa avviata dall’ OSSERVATORIO SULLA LEGALITA’ E SUI DIRITTI, opera fatta dai tanti e validi contributi di tutti i collaboratori dello stesso, con particolare riguardo a cio’ che e’ stato attivato in riferimento al "dizionario dei crack finanziari", e, per quanto mi e’ possibile, a fare ulteriori considerazioni che spero condividerete. Barbara Spinelli sulla Stampa ha descritto benissimo in poche parole quanto cerco di dire io da anni e qui ancora con argomentazioni che, mi perdonerete, non hanno certamente il pregio della sintesi, ma non sono un giornalista e scrivo di getto; bene questa giornalista ha scritto: "l’analfabetismo morale delle classi dirigenti". Vengo al punto: di fronte alla delinquenziale attivita’ posta in essere da quanti, politici, imprenditori, banchieri, organi di controllo esterni ed interni, Governatore della Banca d’Italia, ed alcuni giudici soprattutto delle fallimentari, persone tutte che in altri termini hanno avuto ed hanno a che fare con i crack degli ultimi anni, i cittadini onesti pretendono misure forti di prevenzione, repressione, quindi anche pene edittali elevate per i reati commessi da questi signori; pretendono un sistema che in presenza di comportamenti ingannevoli, colposi o dolosi delle banche coinvolte, preveda una forte, agile e rapida responsabilita’ civile delle stesse (prima ancora che giudiziale, extragiudiziale, le banche dovrebbero essere le prime a risarcire i risparmiatori traditi, ancor prima di qualsiasi attivita’ giudiziaria, onde poi rivalersi loro (le banche) ove ne abbiano titolo contro l’imprenditore che truffa (un po’ cio’ che avviene quando si ha un incidente in auto nel rapporto tra le 2 diverse assicurazioni). Pretendono insomma un sistema di ristoro giudiziario ed extragiudiziario che li possa agevolare nel riprendere quanto prima il danaro a loro "rubato" in tempi rapidi in forza di class action e di leggi chiare e garanti dei piu’ deboli; pretendono un sistema di responsabilita’ individuali sia penali che civili di tutti questi signori che sia di rapido accertamento e svolgimento, compresi quei giudici liquidatori che violano la legge in sede di procedure concorsuali nelle quali finiscono le societa’ a seguito del crack (vedasi la recente condanna della curatrice fallimentare, Carmen Gocini, condannata mesi fa in primo grado a otto anni di carcere per aver sottratto in un decennio al Tribunale milanese 35 milioni di euro poi riciclati parte nella banca della Lega e parte nella ex «Radio 101» dei fratelli Angelino e Caterino Borra). I reati sono tutti gravissimi in materia finanziaria, oltre ai reati di Market abuse (INSIDER TRADING e AGGIOTAGGIO nelle sue 3 diverse manifestazioni, 1."Information Based Manipulation 2. "Action Based Manipulation" 3. "Trade Based Manipulation") si parla di corruzione, falsi in bilancio, truffa, di associazione o concorso in associazione per delinquere di tipo mafioso, d’appropriazione indebita...false comunicazioni sociali etc.... con le potenti lobbies che corrompono i politici, i giudici... Avete letto piu’ notizie approfondite sul seguito dei responsabili e delle connivenze a tutti ilivelli nei crack Federconsorzi, Cirio e Parmalat? No, se non che almeno il solito Geronzi sia stato rinviato a giudizio! Ed e’ li’ che invece dovrebbe partire la pulizia essendo la matrice originaria dello schifo oggi propagato anche a Fiorani & Co., condannando i responsabili che fan parte del gotha della finanza, della politica, degli imprenditori, e di alcuni giudici e liquidatori: e’ lo sporco potere che da anni impera in Italia con principale promanazione da Roma, Geronzi, Tanzi Cragnotti, Fazio, Greco and Co.; sono tutti liberi e taluno ancora al suo posto, tutti ancora con gran parte delle loro barche delle loro ville dei soldi rubati e infagottati! Ricordiamoci che Geronzi era l’amico fraterno di fazio e che solo dopo aver rifiutato la fusione con la BPL di Fiorani e’ diventato nemico, e solo dopo quella rottura il Ministro la Malfa ha cambiato spartito nella lettura Fazio, prima era contro Fazio, ieri pro, oggi non puo’ che adeguarsi; il vero obiettivo di La Malfa era ed e’ Geronzi!). Ci si limita a rispondere che sono stati casi isolati e che soprattutto i sistemi di controlli interni alle aziende hanno fallito: ma ci rendiamo conto di come ci prendono per il SEDERE...????? I casi sono stati tutt’altro che isolati (in seguito vi prospettero’ un parallelo quantitativo e qualitativo tra gli scandali in Italia ed in America dove sono quotate circa 10.000 societa’ alcune anche in double listing, a fronte delle 500 circa in italia). In questa dannosa dolosa omertà ed insabbiamento a tutto tondo da Federconsorzi, a Cirio, a Parmalat, la costante non è stato tanto e solo il fallimento dei controlli interni (al di la’ ovviamente che siamo in presenza di delinquenti), ma soprattutto la connivenza e la voluta inefficienza dei controlli esterni a tutti i livelli, governatore e societa’ di revisione in primis, Banche che emettevano Bond per seconde, e molti Politici per terzi; dopo vengono i controlli interni che si sa’ "per natura" addomesticabili piu’ agilmente dalla societa’ madre alla quale gli stessi fanno riferimento. E invece il Governo cosa fa, con questa legge sul falso in bilancio e con la pregressa proposta di disciplina degli illeciti penali fallimentari dell’art. 16 del Progetto di riforma organico delle procedure concorsuali, elaborato dalla Commissione Trevisanato? Quasi nulla di tutto cio’ di cui un paese civile ed i risparmiatori tutti (italiani e stranieri) avrebbero bisogno, nulla per tutelare la loro fiducia; al contrario rende deboli le sanzioni (che dovrebbero prevedere invece 10/15/30 anni di galera oltre che ingenti risarcimenti come in america), continua a rendere i Liquidatori e i Giudici delegati liberi arbitri ed impuniti, e complica subdolamente i cardini legali a che si possa dire sussistente la fattispecie di reato formulata, in poche parole a mero titolo di esempio, se " solo 49.000 risparmiatori" vengono fregati nulla di rilevante (e’ quello che loro chiamano " inasprimento del reato di «nocumento o di attentato al risparmio" e’ un’ulteriore tutela dei furbi e di chi delinque ed una fregatura per i risparmiatori. Si considera, infatti, «grave» quando il danno abbia riguardato «un numero di risparmiatori superiore allo 0,1 per mille 49.545, contro lo 0,5 per mille del testo del Senato, della popolazione risultante dall’ultimo censimento Istat, 49.545.000 , o se abbia distrutto o ridotto il valore di titoli di un’entità complessiva superiore allo 0,1 per mille del pil contro lo 0,5 per mille del Senato). Negli Stati Uniti giustamente il profilo dell’etica e della morale e’ un must, e non esiste la "modica quantità" nel falso in bilancio, cioè quella "furbetta" attenuante inserita nella legge italiana sulla tutela del risparmio che introduce il reato veniale di "falsetto" (se i dati truccati rappresentano una piccola parte del fatturato aziendale). Non esistono negli Usa i fantasiosi indicatori della normativa italiana - il crac in percentuale del Pil, la quota di popolazione ingannata - per stabilire se ci sia danno grave per i risparmiatori. Il consumatore e’ un dogma da loro, il cittadino prima dei potenti, non che siano santi, ma almeno cercano di essere decenti! Certamente un piccolo passo nella previsione almeno di indifferibili nuove norme per la nomina e per il mandato a termine del Governatore, e per una limitata discrezionalita’ (6 anni, e la nomina avverrà «da parte del capo dello Stato su indicazione del governo e sentito il consiglio superiore di Bankitalia. Attualmente invece è prevista la proposta del governo su indicazione del consiglio superiore di Bankitalia e con decreto finale da parte del capo dello Stato. E’ stato previsto di istituire un incarico a tempo anche per i membri del Direttorio della Banca centrale). Ma ben poco riguardo all’effettiva tutela concreta dei risparmiatori contro gli altri soggetti complici delle truffe, nulla riguardo all’effettiva sanzione a carico di chi truffa, delinque, e unico aspetto positivo il passaggio della sola concorrenza bancaria per gli abusi di posizione dominante e per le intese restrittive della concorrenza dalla Banca d’Italia all’Antitrust (prima in via esclusiva di competenza della Banca d’Italia); mentre viene introdotta la duplice ed equivoca attribuzione congiunta Banca d’Italia/Antitrust, in materia sempre di concorrenza ma in ambito di concentrazioni e fusioni bancarie (prima in via esclusiva di competenza della Banca d’Italia). Questa duplicazione di responsabilita’ (e non in via esclusiva all’Antitrust come era invece auspicabile fosse introdotto) e’ stata anticipata anche ieri sera da Tremonti a Ballaro’, sara’ foriera di equivoci e parcellizzera’ le responsabilità tra Banca d’Italia e Antitrust in materia di concorrenza sulle concentrazioni e fusioni bancarie, avremo due Organi che si rimpalleranno le responsabilita’ ( un po’ come avviene nella sanita’ creando cattedre su cattedre, reparti su reparti, multilateralita’ degli stessi senza distinzione chiara delle singole responsabilita’ dei medici), e in un ambito oggi cosi’ discusso dopo i soprusi di Fazio a danno delle banche straniere e degli azionisti delle banche italiane target dell’opa straniera, e a favore di BPL e Unipol ovvero Fiorani & Co, ed e’ un male quindi che alla Banca d’Italia non rimanga soltanto la funzione di presidio della stabilità del sistema finanziario esercitata naturalmente sotto il coordinamento della Banca Centrale Europea ma anche parte delle competenze sulla concorrenza. Il governo ha infatti deciso che: passerà all’Antitrust la vigilanza sulla concorrenza bancaria per gli abusi di posizione dominante e per le intese restrittive della concorrenza, passerà dalla Banca d’Italia all’Antitrust; non anche la vigilanza sulle concentrazioni e fusioni bancarie che sara’ oggetto di attribuzione congiunta all’Antitrust e Banca d’Italia. Il governo ha pero’ cancellato, in questa legge sul risparmio, l’inasprimento introdotto dal Senato e ha riproposto la versione approvata in prima lettura dalla Camera, ed ha reso ancor piu’ labile e dannosa la tutela per il risparmiatore/creditore chirografario o privilegiato con la proposta di disciplina degli illeciti penali fallimentari dell’art. 16: 1.. Gli anni di reclusione per chi fa false comunicazioni sociali scendono da un massimo di cinque anni a un massimo di due. Pene più lievi per le false comunicazioni sociali in danno delle società, dei soci o dei creditori: le pene scendono dalla forbice 2-6 anni prevista dal Senato a quella sei mesi-tre anni prevista nel testo originario. 2.. Ritorna la norma secondo la quale non si va in carcere se le false dichiarazioni non comportano una variazione del risultato economico di esercizio inferiore al 5% o una variazione del patrimonio netto inferiore all’1%. Non si rischia più il carcere se le voci di bilancio falsificate differiscono dalle voci corrette fino al 10%. 3.. Alcune considerazioni stralcio (da tesi e ricerche de ilfallimento.it) in merito alla pregressa proposta di disciplina degli illeciti penali fallimentari dell’art. 16 del Progetto di riforma organico delle procedure concorsuali, elaborato dalla Commissione Trevisanato: minima riduzione delle pene edittali: le pene per la bancarotta fraudolenta sono ridotte a da 2 ad 8 anni;da 3 a 10 anni; sostanziale approccio conservativo del testo di tale articolo; dall’aver prescelto, per individuare l’area del rischio penale, il criterio della contemporaneità della condotta con lo stato d’insolvenza o la situazione di concreto pericolo d’insolvenza, anziché introdurre il criterio del nesso di causalità tra le condotte ed il verificarsi del dissesto ed il dolo specifico. Appare inoltre del tutto chiaro che enormi saranno le difficoltà di interpretazione del concetto di concreto pericolo dello stato di insolvenza: quali potranno essere le manifestazioni pratiche di questo concreto pericolo (ovviamente nel caso che l’insolvenza non sia ancora manifestata)? Forse l’elevatezza del debito rispetto all’attivo od al patrimonio, o fatti di ritardati pagamenti, o quali altre ancora? Le varie e diverse interpretazioni giurisprudenziali che ne potranno derivare, probabilmente spesso in contraddizione fra di loro, non faranno altro che accrescere ancora una volta quello che è una delle più deleterie caratteristiche del nostro sistema giuridico: l’incertezza del diritto! Per quanto riguarda il curatore e gli altri organi delle procedure, non sono state invece previste norme penali specifiche, essendosi ritenute sufficienti le norme penali di diritto comune, previste per i pubblici ufficiali. Non può non apparire evidente lo squilibrio di una tale posizione, a fronte del gravissimo appesantimento delle sanzioni previste per altri soggetti per le condotte che ricadano nell’area penale fallimentare a fronte di quelle previste dalle norme penali comuni, per fatti che segnano sostanzialmente un ugual disvalore. Appare evidente come ciò altro non sia che l’espressione di una difesa corporativa degli interessi di una ben determinata categoria quale quella del curatore e degli altri organi delle procedure (e che potrà aver riflessi anche su posizioni penali esistenti - si veda il caso Federconsorzi). E su altri profili nulla o poco il governo ha deciso: a.. Sulla proprietà di Bankitalia una moratoria di tre anni. b.. La natura del sistema giudiziario italiano, sclerotizzato, non sempre trasparente nella gestione, e poco adatto a chi domanda giustizia finanziaria. Il ddl risparmio, non comprende inoltre, la class action, azione collettiva che riunisce le istanze dei risparmiatori e che negli Stati Uniti ha messo in ginocchio i "furbetti" anche spallati. c.. Un altro aspetto omesso nella riforma da considerare è l’onere dei legali. Nelle cause finanziarie americane gli avvocati sono pagati in base a quanto fanno recuperare al cliente; tale meccanismo sfronda le citazioni (solo i legali fiduciosi di vincere vanno in tribunale) e invoglia i clienti alla battaglia giudiziaria. Potrebbe essere uno spunto per il legislatore, quando prenderà corpo la riforma degli ordini professionali da molti reclamata. d.. Un’ulteriore notazione, a riforma varata, gli attuali poco più di 8.000 dipendenti sono un numero eccessivo. Già alla fine del 2002, nelle altre banche centrali europee c’erano già meno della metà dei dipendenti di Bankitalia (fatta eccezione per la Germania). Si andava da poco meno di 1000 ai circa 3000 della Spagna. Della concorrenza si occupa una divisione con 25 dipendenti; della trasparenza occasionalmente alcuni dipendenti, che hanno di solito altri incarichi. Ha ragione anche Vincenzo Donvito presidente Associazione Difesa Consumatori Utenti, nel dire che "occorre anche capovolgere il metodo delle nomine politiche ai vertici degli istituti di credito, piuttosto che di merito, e creare le condizioni perche’ una selezione per il merito sia possibile". Ecco cosa i mercati internazionali hanno gia’ "processato in parallelo" al sistema-Italia. Il loro processo giustamente ha scadenze rapide, e la sua sentenza sta gia’ infliggendo pene pesanti che saranno pagate dall’economia italiana e soprattutto dalle persone oneste come me e tanti altri: ed è fuorviante definire il caso Parmalat come la Enron europea perché il problema non è europeo, è italiano. Un titolo di The Guardian evocava quella "malattia chiamata rischio-Italia". Il Financial Times avvertiva che un buco di dieci miliardi di euro vale lo 0,8% del Pil italiano. E commentava: "Le dimensioni del crack Enron per l’economia americana al confronto erano peanuts, noccioline"! Insomma, un investimento in Germania, o in Francia , e’ diverso da uno in Italia , benche’ abbiamo la stessa moneta! I motivi per cui l’Italia non è eguale alla Francia o alla Germania hanno radici antiche. Il caso Federconsorzi, Parmalat e Cirio ce lo han ricordato definitivamente, tutti scandali legati anche ai Tribunali Fallimentari, Giudici, Liquidatori, Imprenditori spesso coincidenti con se stessi in ogni crack, Aziende splitatte e rivendute al doppio. La vicenda Parmalat e Cirio Tanzi e Cragnotti dunque affondano le loro radici nell’Italia della Prima repubblica e di Tangentopoli, e sulle ceneri della loro madre... Federconsorzi.... il pesce puzza dalla testa ed e’ da li’ che occorre iniziare a far pulizia, sono ancora tutti in giro riciclati o in qualche isolotto o villa a godersi l’impunita’! Oggi negli Stati Uniti un buco da un milione di dollari basta per far scattare dodici anni di carcere e si puo’ arrivare a 20. L’Italia di Berlusconi si è mossa nella direzione opposta: con leggi più lassiste, oltre che con l’esempio personale del magnate-presidente del Consiglio che ha di fatto reso possibile lo stralcio dei suoi processi per falso in bilancio. Il risultato, come ricorda il Financial Times, è che nell’indice internazionale sulla "percezione della corruzione" stilato annualmente da Transparency International, il nostro paese è al penultimo posto tra i paesi dell’Unione europea. Questo indice della corruzione include tra i suoi criteri l’efficacia delle leggi e della loro applicazione e trasparenza da parte della Magistratura, e l’affidabilità delle imprese. Il risultato, conclude lo stesso Financial Times, lo pagherà il contribuente italiano: se il premio di rischio per investire in BoT torna a salire, la pressione fiscale dovrà compensare il maggior costo del debito pubblico. C’è da augurarsi che abbia torto. Ma scommettere sull’indulgenza, l’ingenuità o la dabbenaggine dei mercati sarebbe azzardato, in queste ore in cui San Vittore è tornato ad essere un simbolo del capitalismo italiano. La magistratura deve essere autonoma ma non impunita se sbaglia, deve garantire tutti, e occorre l’attuazione del precetto costituzionale della ragionevole durata del processo. E’ caduta la coesione sociale, perché la gente vede che ognuno fa i fatti suoi calpestando quelli altrui, e i crack italiani confermano purtroppo che da noi, a differenza che nei paesi civili, ci sono due modi di essere ricchi: avere un sacco di soldi oppure avere un sacco di debiti! E invito tutti i cittadini onesti come noi, nel contribuire a far pulizia di questo schifo, con una legittima e legale rivolta fatta di scelte commerciali, di investimenti (vi diro’ poi i dati sul risparmio gestito in italia che si aggiunge alla roulette russa in re ipsa nell’investire su qualsiasi societa’ italiana, io sono anni che non compro nulla in Italia, solo america e paesi europei) e con il voto politico....se poi nulla cambiera’ lasceremo il paese. Vedremo se Prodi terra’ fede a quanto formalmente dichiarato tempo fa’ promettendo pulizia e giustizia, io so che per ora neppure lui risponde se gli i pongono dei dubbi. Il Professore: "Al governo solo per cambiare in profondità" "Se vinciamo - ha proseguito il leader dell’Unione - il nostro non può essere un governo di ordinaria amministrazione. Se torno, è per cambiare l’Italia. Non possiamo dare al riformismo un significato generico. "Il paese deve essere certo che sarà guidato da competenza, equità ed etica". Prodi spiega che serve un "patto di rispetto reciproco fra i cittadini e la politica". Il governo che verrà dovrà ottenere quella proroga e presentare un piano triennale credibile, capace al tempo stesso di risanare la finanza e insieme rilanciare l’economia , è necessaria più concorrenza, a partire dalle assicurazioni e dai servizi bancari (che attualmente hanno costi fuori dagli standard europei), rendere rapida trasparente ed efficiente la giustizia. (continua domani) * consulente finanziario indipendente. Speciale etica e politica ___________ NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L’AUTORE E LINKANDO www.osservatoriosullalegalita.org

22/12/2005

Documento n.5473

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