Da Repubblica.it: Bankitalia, davanti al Cicr l’autodifesa di Fazio

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Bankitalia, davanti al Cicr l’autodifesa di Fazio ROMA - Una relazione "circostanziata e approfondita" sull’operato della Banca d’Italia, ma è da escludere un richiamo all’autoriforma. Dovrebbe articolarsi così l’intervento di Antonio Fazio, domani, davanti al Cicr, il Comitato interministeriale del credito e del risparmio convocato da Domenico Siniscalco dopo le vicende recenti relative ad Antonveneta e Bnl. Il governatore tira dritto anche se il clima politico attorno a lui sembra farsi meno sereno. All’interno della maggioranza, si rafforza la posizione di chi vuole inserire la riforma dell’istituto centrale nel ddl risparmio, senza aspettare che Palazzo Koch elabori un proprio testo. I due cardini, mandato a termine del governatore e gestione collegiale dell’istituto. A Fazio verrebbe garantito il mantenimento della carica per un periodo di transizione, tra i due e i cinque anni. "Sono convinto che immediatamente dopo la ripresa" dei lavori parlamentari "dobbiamo chiudere la legge sul risparmio con la riforma della Banca d’Italia", ha detto il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno. E anche la partecipazione del ministro della Giustizia, Roberto Castelli, al Cicr, non sembra un segnale positivo per il governatore. Fazio intanto è tornato a Roma, e nel pomeriggio è stato a Palazzo Koch. Chi gli è vicino lo definisce "rilassato, consapevole di non aver sbagliato e di non aver violato la legge". Proprio questo - riferiscono sempre le fonti - dirà, come premessa al documento che leggerà domani al Cicr, che le intercettazioni non dimostrano niente di penalmente rilevante, e nulla fa pensare di favori alla Bpi. Poi, il centro della relazione, costruita sulla sentenza del Tar del Lazio che ha escluso eventuali discriminazioni a scapito di Abn Amro. Il governatore spiegherà anche che già in passato Bankitalia è ricorsa a consulenze esterne per motivare i propri provvedimenti. E aggiungerà che i dubbi dei tecnici interni, sull’Opa Bpi, si basavano sulla nuova normativa Ias, non ancora entrata in vigore. Sull’autoriforma, Fazio dovrebbe dire solo che la Banca è pronta a mettersi al lavoro se il Parlamento lo richiederà. Alcuni ministri potrebbero però non accontentarsi di queste spiegazioni. Non è escluso che qualcuno possa ricordare lo statuto della Bce per lamentare un conflitto di interessi nei rapporti con il numero uno di Bpi, Gianpiero Fiorani. Particolarmente delicata la telefonata che il governatore fece all’amministratore delegato di Lodi, per avvertirlo privatamente del suo via libera all’offerta lanciata su Antonveneta. Prevedibili sono anche gli interrogativi sull’utilizzo delle consulenze esterne, solitamente richieste per convalidare, non per smentire, il lavoro dei tecnici interni alla Banca. E chiarimenti potrebbero essere chiesti anche sulla gestione della centrale rischi, cui in passato la Consob ha più volte domandato di poter avere accesso. Ogni decisione politica sarà comunque rimandata al 2 settembre, quando cioè Siniscalco illustrerà al Consiglio dei ministri i risultati del Cicr. Esclusa a priori la rimozione immediata di Fazio, anche per l’atteggiamento intransigente della Bce. Ma intanto è già scattato il "totonomine" per l’eventuale successione con Mario Draghi e Tommaso Padoa Schioppa dati in pole position. 25/08/2005 - 19:06

26/08/2005

Documento n.4949

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