Da Repubblica.it (15-9-05). Antonveneta passa agli olandesi. Bpi vende ad Abn Amro il 29,4%

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Maratona notturna di otto ore del consiglio della Popolare Italiana per mettere a punto i dettagli della cessione Antonveneta passa agli olandesi. Bpi vende ad Abn Amro il 29,4% di WALTER GALBIATI MILANO - La Popolare Italiana vende la quota in Antonveneta. E, al termine di un consiglio di amministrazione durato circa otto ore, consegna la banca padovana nelle mani degli olandesi dell’Abn Amro. Sono passati quasi dieci mesi da quando Gianpiero Fiorani, amministratore delegato della ex Lodi, ora interdetto, ha iniziato a rastrellare i titoli della banca padovana con l’appoggio dei "furbetti del quartierino". Ma ieri il consiglio-maratona della banca (cominciato a metà pomeriggio, a mezzanotte era ancora in corso), senza Fiorani e dopo un’estenuante battaglia legale, ha deliberato la cessione del 29,4% che detiene in Antonveneta agli olandesi della Abn Amro. A risolvere l’intricata vicenda è stato l’intervento della Consob e della Procura di Milano, perché grazie alle intercettazioni telefoniche e alle investigazioni, gli inquirenti sono riusciti prima a ricostruire i patti occulti tra Fiorani, il finanziere Emilio Gnutti, i fratelli Lonati, gli immobiliaristi Danilo Coppola e Stefano Ricucci. E poi a svelare la falsa cessione di alcune partecipazioni di minoranza, un’operazione che serviva per abbellire i conti della Popolare Italiana e a sdoganare l’acquisizione di Antonveneta. Il successivo sequestro dei titoli in mano ai concertisti, pari a oltre il 40% del capitale, deliberato dai pubblici ministeri il 25 luglio e confermato dal giudice per le indagini preliminari qualche giorno dopo, ha di fatto regalato la vittoria agli olandesi, che ora si apprestano a comprare quei titoli a 26,5 euro per azione. Oggi ci saranno ulteriori contatti tra i legali di entrambe le parti (Guido Rossi e Roberto Casati per Abn Amro e Giuseppe Iannaccone e Franco Gianni per Bpi) con lo scopo di definire il contratto di cessione, che poi verrà presentato in Consob, in Banca d’Italia, alla Procura milanese e al custode giudiziario Emanuele Rimini, che materialmente dovrà firmare l’accordo. Il passaggio di proprietà dovrà però essere preceduto da un intervento della Commissione guidata da Lamberto Cardia che, secondo l’articolo 102 del Testo Unico della Finanza, dovrà dichiarare decadute le due offerte della Popolare Italiana. Fiorani aveva lanciato un’Opas (Offerta pubblica di acquisto e scambio) a 27,5 euro per azione su Antonveneta (22,9 euro in azioni e 4,9 euro in contanti) e successivamente era stato costretto dalla Consob a presentare anche un’offerta obbligatoria (Opa) tutta in contanti a 24,47 euro per aver superato il 30% del gruppo padovano con l’azione di concerto. Toccherà anche alla Banca d’Italia prendere atto del mutato scenario e infine alla Procura liberare i titoli dal sequestro. Nel giro di incontri avvenuti nei giorni scorsi, le autorità interessate hanno dato un loro assenso di massima all’accordo tra la Popolare Italiana e Abn Amro, lasciando in sospeso solo alcuni dettagli tecnici. Le incertezze maggiori riguarderebbero l’eventuale sequestro da parte della Procura delle plusvalenze che i concertisti realizzerebbero con la cessione e le possibili azioni di risarcimento contro la Popolare Italiana da parte degli azionisti Antonveneta, che però dovrebbero essere fugate dall’offerta totalitaria che lanceranno gli olandesi. Abn proporrà a tutti un prezzo di 26,5 euro per azione e, se le adesioni lo permetteranno, procederà a ritirare la banca padovana da Piazza Affari. Un ulteriore passaggio delicato sarà la "liberazione" dai pegni delle azioni oggetto di compravendita, che richiede l’assenso delle banche che hanno finanziato i concertisti. Se per la Bpi il passaggio è abbastanza automatico grazie alla decadenza delle Opa precedenti, per gli alleati di Fiorani occorrerà ottenere il consenso di istituti di credito come Sanpaolo Imi, Unicredito e Intesa.

15/09/2005

Documento n.5041

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